108553 - Cippo ai Caduti a Capitelbello – Campo San Martino

Cippo dedicato ad alcuni partigiani e civili morti per mano dei Tedeschi in ritirata il 28 aprile 1945 in località Capitelbello, a Campo San Martino. Il cippo è posto sopra ad un piedistallo in cemento che sembra esser formato da delle rocce. Sopra ad esso vi è una croce. Sul lato frontale è affissa una lastra con i nomi dei Caduti. Il cippo si trova lungo la statale Valsugana, nel punto esatto in cui furono fucilati cinque delle persone presenti nell’elenco (quattro partigiani e un civile); ai suoi lati vi sono due grandi piante di alloro.

Cippo ai Caduti di Capitelbello

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Capitelbello
Indirizzo:
Via Provinciale, 29 (SS47)
CAP:
35010
Latitudine:
45.552685
Longitudine:
11.817961

Informazioni

Luogo di collocazione:
Il cippo si trova in una piccola area pavimentata, lungo la statale Valsugana (SS47). Ai suoi lati vi sono due grandi piante di alloro.
Data di collocazione:
28/04/1946
Materiali (Generico):
Marmo, Altro
Materiali (Dettaglio):
Cippo in cemento e marmo; croce in metallo
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
Comune, Ufficio Lavori pubblici
Notizie e contestualizzazione storica:
Informazioni che si desumono dai registri di morte degli anni interessati dalla guerra :
- Azzalin Vittorio Giuseppe di Vittorio è morto in via Provinciale a Campo San Martino per ferita d'arma da fuoco riportata combattendo con i tedeschi il 28.04.1945
- Facco Silvio Giacomo, di Silvio e di Asti Costantina, nato il 23.06.1926, è caduto il 28.04.1945 nei pressi del Capitelbello per fucilazione operata dai tedeschi.

Il 28 aprile 1945 a Capitelbello furono fucilate cinque persone. Fu opera dei Tedeschi che cercavano di riprendere il controllo delle strade e dei centri abitati per i quali avrebbero dovuto transitare i loro camerati in ritirata dal fronte. Non si sa bene se la colonna blindata tedesca provenisse da Cittadella o da Arsego, fatto sta che i partigiani erano pochi e non disponevano certo di armi e forze sufficienti per contrastarla. “I militari della formazione tedesca affrontarono i partigiani a Capitelbello, appiccarono il fuoco alla casa dei fratelli Dalla Pria, fucilarono cinque persone tra i quali Tonietto Luigi fu Giuseppe che stava per raccogliere lo strumento che aveva servito per segare un platano per bloccare la strada e Frasson Cornelio di Silvio sorpreso in casa Muraro per provvedersi di latte” (dal libro “I giorni del lutto e del riscatto 1940-1945 – Guerra e Resistenza a Campo San Martino, Curtarolo e Piazzola sul Brenta” di Egidio Ceccato, pag. 176)

Contenuti

Iscrizioni:
IL
XXIII APRILE 1945
ARMI VITTORIOSE
SACRIFICIO EROICO
DI PARTIGIANI
E D'INSORGENTE POPOLO
ROMPEVANO
LE ULTIME RESISTENZE
NAZI FASCISTE
CAMPO S. MARTINO LIBERA
AI SUOI GLORIOSI
PARTIGIANI CADUTI
FACCO SILVIETTO
FRASSON CORNELIO
FUGOLO ANTONIO
TONELLO AGUSTAVO
TONIETTO LUIGI
AZZALIN VITTORINO
BERNARDELLO MANILIO
BREDA MARIA
FACCO LUIGI
GAMBA ORLANDO
GOTTARDELLO ORAZIO
RONCASTRI GIOVANNI
TARDIVO TIZIANO
ZAMBON GIUSEPPE
28-4-1946
Simboli:
Sopra al cippo vi è una croce in metallo.

Altro

Osservazioni personali:
Foto scattate da Samuele B.
Sfogliando il libro “I giorni del lutto e del riscatto 1940-1945 – Guerra e Resistenza a Campo San Martino, Curtarolo e Piazzola sul Brenta” di Egidio Ceccato, da cui la maestra ci aveva letto la triste storia della famiglia Mazzon, ci siamo imbattuti nella foto di una targa con il nome di Silvietto Facco. La didascalia diceva che questa lapide è ancora oggi visibile sulla facciata di casa Rossetto in via Leonardo da Vinci a Marsango. Poiché i nonni materni di due bambini della classe, Leonardo e Vittoria, di cognome fanno Rossetto e sono di Marsango, abbiamo mandato i nostri due amici in missione per scoprire se c'era qualche collegamento. Abbiamo così scoperto che è effettivamente così, oltre a venire a conoscenza di alcune informazioni su Silvietto Facco, la sua vita, chi abita nella casa, ecc.

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