132213 - Cippo dell'”Ode a Kesselring” – Stia

Il cippo riporta i versi della nota ode che Piero Calamandrei, uno dei nostri Padri costituenti, dedicò al feldmaresciallio Albert Kesselring, comandante in capo delle forze armate tedesche di occupazione in Italia. Si tratta di una lastra di pietra di forma rettangolare posta su una struttura di metallo e qui fissata da quattro punzoni. Poggia su uno zoccolo formato da pietre e calce. I caratteri dell’epigrafe sono di bronzo ed in rilievo. Il cippo è ubicato sul lato destro del vialetto che conduce verso il vecchio Cimitero di Stia, in un’area dove sono presenti altri monumenti, lapidi e cippi dedicati ai Caduti in guerra, in una sorta di piccolo Giardino della Rimembranza.

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Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Frazione Stia
Indirizzo:
Via Roma (altezza civico 40)
CAP:
52015
Latitudine:
43.797972
Longitudine:
11.70985189999999

Informazioni

Luogo di collocazione:
Lato destro del vialetto d'accesso al vecchio Cimitero di Stia
Data di collocazione:
Informazione non reperita
Materiali (Generico):
Pietra, Altro
Materiali (Dettaglio):
Cippo in pietra, metallo per la struttura dove è incastellato.
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
Informazione non reperita
Notizie e contestualizzazione storica:
Il feldmaresciallo Albert Kesselring era il comandante in capo delle forze armate tedesche d'occupazione in Italia. Fu processato nel 1947 per crimini di guerra e condannato a morte, pena poi tramutata in ergastolo. A causa delle sue cattive condizioni di salute, nel 1952 fu scarcerato e rimpatriato in Germania. Pochi giorni dopo il suo rientro a casa, Kesselring ebbe ad affermare che gli italiani avrebbero dovuto innalzargli un monumento per il suo trattamento “umano” nei confronti della popolazione e che non aveva niente di cui rimproverarsi. Gli rispose con questi versi Piero Calamandrei, giurista, professore universitario e uno dei padri della nostra Costituzione. Questa ode fu trascritta per la prima volta in una lapide il 4 Dicembre 1952 a Cuneo, nell'anniversario dell'assassinio di Tancredi “Duccio” Galimberti, avvocato e partigiano.

Contenuti

Iscrizioni:
LO AVRAI
CAMERATA KESSELRING
IL MONUMENTO CHE PRETENDI DA NOI ITALIANI
MA CON CHE PIETRA SI COSTRUIRA'
A DECIDERLO TOCCA A NOI

NON COI SASSI AFFUMICATI
DEI BORGHI INERMI STRAZIATI DAL TUO STERMINIO
NON COLLA TERRA DEI CIMITERI
DOVE I NOSTRI COMPAGNI GIOVINETTI
RIPOSANO IN SERENITA'
NON COLLA NEVE INVIOLATA DELLE MONTAGNE
CHE PER DUE INVERNI TI SFIDARONO
NON COLLA PRIMAVERA DI QUESTE VALLI
CHE TI VIDE FUGGIRE

MA SOLTANTO COL SILENZIO DEI TORTURATI
PIU' DURO DI OGNI MACIGNO
SOLTANTO CON LA ROCCIA DI QUESTO PATTO
GIURATO FRA UOMINI LIBERI
CHE VOLONTARI SI ADUNARONO
PER DIGNITA' NON PER ODIO
DECISI A RISCATTARE
LA VERGONA E IL TERRORE DEL MONDO

SU QUESTE STRADE SE VORRAI TORNARE
AI NOSTRI POSTI CI RITROVERAI
MORTI E VIVI CON LO STESSO IMPEGNO
POPOLO SERRATO INTORNO AL MONUMENTO
CHE SI CHIAMA
ORA E SEMPRE

RESISTENZA

PIERO CALAMANDREI
Simboli:
Non sono presenti simboli

Altro

Osservazioni personali:
Coordinate Google Maps: 43.797938 11.709977

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