Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- Via Ospitaletto
- CAP:
- 41054
- Latitudine:
- 44.435889649765
- Longitudine:
- 10.880885202973
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- All'incrocio tra via Ospitaletto e via della Chiesa
- Data di collocazione:
- Informazione non reperita
- Materiali (Generico):
- Laterizio, Marmo, Pietra
- Materiali (Dettaglio):
- Il cippo monumentale è posizionato all'interno di una catena di ferro sorretta da paletti in ferro su una base in cemento. Esso è costituito da un parallelepipedo sormontato da una piramide tronca, entrambi in pietra e cemento. Su tre facce del parallelepipedo sono presenti tre lastre di marmo chiaro con incise e verniciate la dedica e i nomi dei caduti.
- Stato di conservazione:
- Insufficiente
- Ente preposto alla conservazione:
- Comune di Marano sul Panaro
- Notizie e contestualizzazione storica:
- A seguito del crollo della Repubblica di Montefiorino, provocato dall’Operazione Wallenstein III, i partigiani si cercarono di riorganizzarsi lungo la valle del Panaro.
Intorno al 10 agosto 1944 una formazione di circa 300 uomini, guidata dal comandante Adolfo Bambini (“il Toscano”), si insediò presso alcune case coloniche a Ospitaletto di Marano sul Panaro. Elementi ostili alla Resistenza segnalarono ai fascisti la loro presenza.
Nel pomeriggio del 12 agosto una squadra della Guardia Nazionale Repubblicana di Vignola partì per attaccare i partigiani, ma i fascisti vennero accerchiati in una casa colonica. L’arrivo dei rinforzi tedeschi diede inizio a un combattimento nel corso del quale il vice-comandante della formazione Mario Allegretti colse i nemici alle spalle mettendolo in fuga. I nazisti lasciarono sul terreno cinque uomini e, mentre scendevano a valle, uccisero i due contadini Marino e Leonidio Vandelli, accusati di aver coperto i partigiani (vedasi Pietra 187337 – “Edicola in ricordo di Vandelli Marino e Vandelli Leonidio – Rodiano di Marano sul Panaro”).
All’alba del 13 agosto cominciò la rappresaglia: i tedeschi e i fascisti arrivarono da più direzioni nel borgo di Ospitaletto e impiccarono durante il tragitto cinque partigiani prelevati dal carcere vignolese di Villa Santi: Aldo Casalgrandi, Luciano Orlandi, Primo Terzi, Antonio Maccaferri e Geo Balestri.
Nel tardo pomeriggio dello stesso giorno i reparti nazisti uccisero civili, incendiarono cascine, massacrarono il bestiame e devastarono l’intero territorio della frazione maranese. Le truppe germaniche si piazzarono in località San Gaetano e fra Cà Frappi e Cà Elvira, cannoneggiando le case più lontane con l’intento di snidare i partigiani.
Un’altra pattuglia si diresse a le Borre, abitazione in cui erano stati ospitati i partigiani. Gli uomini cercarono la fuga, ma furono raggiunti dalle raffiche di mitra sparate dai nazisti. Rimasero uccisi nei pressi delle loro abitazioni: Gino Baranzoni, Augusto Cavedani e Alberto Severi.
Al tramonto del 13 agosto un reparto germanico giunse in località Castellazzo, dove abitavano quattro famiglie tra cui quella dei Savigni. Entrarono nelle abitazioni e ordinarono a tutti di uscire allineandoli contro il muro per fucilarli. Sotto i colpi caddero il padre, Teobaldo Savigni e la madre, Clarice Ronchi. La figlia Maria Savigni rimase miracolosamente illesa ma fu crudelmente seviziata e uccisa.
La rappresaglia continuò fino al tramonto. Morirono Giuseppe Ferrari, Caterina Gualmini, Giuseppe Leonelli, Adalgisa Ronchi.
Giunta la notte i tedeschi lasciarono Ospitaletto in una situazione spettrale. Fino al 15 agosto perdurarono gli incendi. I civili trucidati rimasero sul terreno per due giorni.
Il 17 agosto 1944 le unità tedesche ripresero le operazioni antipartigiane: avvalendosi della collaborazione dei fascisti, le forze di occupazione raggiunsero Selva di Puianello e le zone di confine tra Ospitaletto e Serramazzoni, dove ingaggiarono un altro combattimento con i partigiani. Persero la vita Agostino Longini, Ivaldo Maccaferri, Livio Arrigo Pelliccioli e Giorgio Fontanelli.
Le violenze a Ospitaletto cessarono definitivamente il 25 agosto quando vennero fucilati altri partigiani tra cui il diciannovenne Antonio Ferrari.
Fonti:
http://www.straginazifasciste.it
https://anpi.it
Contenuti
- Iscrizioni:
- Sulla lastra frontale :
13 E 17 AGOSTO 1944
PER CIECO ODIO
DI TIRANNIE E SCHIAVITU’
I NAZI FASCISTI
BARBARAMENTE UCCISERO IN QUESTO LUOGO
PARTIGIANI E CIVILI
SOLO COLPEVOLI DI UN GRANDE AMORE
PER LA PATRIA E LA LIBERTA’
Sulla lastra di sinistra :
PARTIGIANI
FERRARI ANTONIO DI ANNI 19 MODENA / ORLANDI LUCIANO DI ANNI 21 SPILAMBERTO / PELLICCIOLI LIVIO DI ANNI 17 MODENA / CASALGRANDI ALDO DI ANNI 22 SPILAMBERTO / TERZI PRIMO DI ANNI 27 SPILAMBERTO / BALESTRI GEO DI ANNI 23 VIGNOLA / MACCAFERRI ANTONIO DI ANNI 56 S. CESARIO / MORELLI DARIO DI ANNI 20 SERRAMAZZONI / CAVANI GINO DI ANNI 19 SERRAMAZZONI / MALFERRARI GUIDO DI ANNI 18 S. GIOVANNI PERSICETO / VANDINI AMERIGO DI ANNI 18 SERRAMAZZONI / FONTANELLI GIORGIO DI ANNI 20 BOLOGNA / MACCAFERRI IVALDO DI ANNI 18 MODENA / SCANDELLARI LUCIANO DI ANNI 20 BOLOGNA
Sulla lastra di destra :
CIVILI E MILITARI
SAVIGNI TOBALDO DI ANNI 57 OSPITALETTO / FERRARI GIUSEPPE DI ANNI 50 OSPITALETTO / SAVIGNI MARIA DI ANNI 16 OSPITALETTO / PRADELLI TELEMACO DI ANNI 43 OSPITALETTO / RONCHI CLARICE DI ANNI 48 OSPITALETTO / RONCHI ADALGISA DI ANNI 52 OSPITALETTO / IGNOTO / IGNOTO / IGNOTO / IGNOTO / BARANZONI GINO DI ANNI 31 OSPITALETTO / CAVEDONI AUGUSTO DI ANNI 46 OSPITALETTO / SEVERI ALBERTO DI ANNI 45 OSPITALETTO / GUALMINI CATERINA DI ANNI 67 OSPITALETTO / GIBELLINI GUIDO DI ANNI 46 VIGNOLA / LEONELLI GIUSEPPE DI ANNI 67 OSPITALETTO / POLIUTI ENNIO N. IL 23-8-1922 DISPERSO IN RUSSIA / PRADELLI GINO N. IL 1-10-1919 DISPERSO IN RUSSIA / GIOVANELLI RENATO N. 20-1-1913 DISPERSO IN GRECIA
- Simboli:
- Sulla sommità del monumento c'è un'anfora in pietra con tralci di fiori e foglie.
Altro
- Osservazioni personali:
- Informazione non reperita