L'ampio respiro del volume, avvertibile anche dallo stesso numero delle pagine, nasce non da sovrabbondanza di richiami o citazioni ma unicamente dall'attenzione prestata a ricostruire la trama storica, nella sua varietà di temi. Attraverso pagine di diario, cronologie, cronache private, servizi giornalistici ampiamente riprodotti, sequenze fotografiche che nell'apparente banalità di piccoli gesti ci restituiscono il senso dei dolori individuali nella tragedia generale, attraverso tutto ciò, si delinea il quadro in cui si avverte serpeggiare la violenza che porterà tante vittime innocenti alla morte sotto le bombe, nelle rappresaglie, nei rastrellamenti, nelle deportazioni. Ora, proprio la lontananza del tempo ci permette di vedere con chiarezza, attraverso il libro di Ghigi, quale disperata sequela di drammatici errori sia stata l'avventura italiana che ha provocato la nostra partecipazione al conflitto e la conseguente distruzione dell'intero Paese. E come la guerra sia il fatto più irrazionale ed inutile. In ogni tempo.