238795 - Cippo ai Caduti partigiani dell’eccidio del 12/10/1944 – Manno di Toano (RE)

Il cippo si trova in uno spiazzo lungo il margine della strada, all’ombra di una grande quercia. Eretto per volontà del Comitato di Liberazione Nazionale di Sassuolo (Mo), di cui i Caduti erano originari, è stato inaugurato il 12 Ottobre 1947. Adagiato su una soglia rettangolare di cemento, il cippo si presenta con una struttura portante costituita essenzialmente da cemento ed impasto gessoso, poi ricoperto con vernice di colore bianco. Sopra la base, a pianta rettangolare, troviamo lo zoccolo che, protendendosi in avanti, ospita al suo interno, inscritto in un semicerchio, un bassorilievo marmoreo raffigurante un partigiano che sostiene un compagno morente. La parte superiore del manufatto è costituita da una colonna a pianta rettangolare. Sulla parte anteriore di quest’ultima, quattro ganci di ferro sostengono una lastra rettangolare di marmo, più o meno della stessa lunghezza della colonna. Caratteri di bronzo in rilievo ne formano l’epigrafe. Questa riporta i nomi degli 11 Caduti, disposti senza un apparente ordine logico, la comune data di morte e quella della posa del cippo. Il culmine della colonna si presenta lievemente appuntito. Poco oltre il fianco sinistro del cippo (rispetto a chi guarda) si trova un pannello storico praticamente del tutto illeggibile: si rilevano soltanto alcuni nomi dei Caduti, la data dell’eccidio e parte dello stemma comunale di Toano. Il cippo è stato restaurato nel 2021.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Frazione Manno
Indirizzo:
Via Ghirardini Commendatore , 14
CAP:
42010
Latitudine:
44.38756245841
Longitudine:
10.563756709509

Informazioni

Luogo di collocazione:
Area dedicata lungo il margine della strada.
Data di collocazione:
12 Ottobre 1947. Restauro effettuato nel 2021.
Materiali (Generico):
Bronzo, Marmo, Altro
Materiali (Dettaglio):
Cemento e gesso per l'intera struttura del cippo. Marmo per il bassorilievo e per la lapide su cui è composta l'epigrafe. Bronzo per i caratteri in rilievo di quest'ultima. Ferro per i ganci di sostegno della lapide. Metallo e materiale plastico per il pannello posto al margine sinistro dell'area monumentale. Vernice di colore bianco a ricoprire la struttura portante del cippo.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Toano
Notizie e contestualizzazione storica:
A Stiano, frazione del Comune reggiano di Toano, ha sede il Comando della Brigata “Veles Bigi”. Questi, la sera del 11 Ottobre 1944, riceve la notizia che un gran numero di militari tedeschi, coadiuvati da militi della Guardia Nazionale Repubblicana e squadristi delle Brigate Nere, sta tentando di circondare la zona in cui si trova la formazione partigiana per annientarla. A tale scopo gli attaccanti si sono mossi da più direzioni: nella notte una prima colonna raggiunge Massa di Toano, per poi l'indomani congiungersi sul Monte della Castagna (Toano) con un'altra colonna proveniente da Cerré Marabino (Toano), a sua volta partita dalla Gatta (Castelnovo né Monti). Un altro contingente ha raggiunto Colombaia sulla Secchia (Carpineti) per attaccare i garibaldini presenti a Manno, Stiano e Cavola (tutte località del territorio di Toano). Il Comando della Divisione partigiana, stanziato a Costabona (Villa Minozzo), è l'obiettivo della quarta colonna nazifascista. La quinta e ultima colonna tedesca, dopo aver passato il Secchia nei pressi del mulino di Corneto (Toano) si porta a Casa Gatti, luogo di accantonamento del Distaccamento “Bertoni”, reparto formato prevalentemente da partigiani originari di Sassuolo.
Immediatamente il Comando partigiano avvisa i suoi reparti mettendo in campo tutte le contromisure necessarie, intensificando l'opera delle pattuglie e rinforzando le sentinelle. Nel settore compreso tra Quara (Toano), Novellano (Villa Minozzo) e Romanoro (Frassinoro) si trovano i Battaglioni III “Genova” e IV “Pino”, coordinati dal vicecomandante di Brigata Tullio Tincani (“Tullio”) e dal commissario politico della stessa, Severino Sabbatini (“Wainer”).
Al momento del rastrellamento a Casa Gatti si trovano soltanto 18 partigiani del Distaccamento “Bertoni”, compreso il commissario politico Donato Monti (“Pipèta”). Sono privi del loro comandante Giovanni Morandi e dei suoi vice, Bruno Schianchi e Giuseppe Cervi, che si trovano nella zona tra Montebaranzone (Prignano sulla Secchia) e Montegibbio (Sassuolo) per procurarsi dei viveri. Un'altra squadra del Battaglione “Bertoni”, agli ordini di Umberto Baschieri, si trova invece a Toano.
Il Monti, seguendo gli ordini ricevuti, dispone i turni di guardia e poi, con altri due compagni, si spinge in profondità a pattugliare la zona. I tedeschi diretti verso Casa Gatti riescono ad eludere questa manovra favoriti non solo dal buio, ma anche dalla collaborazione forzata di alcune persone del luogo che li guidano lungo un canalone che conduce verso il casale.
Subito viene ucciso Walter Zironi in quel momento occupato a svolgere il suo turno di guardia. I colpi d'arma da fuoco sorprendono quindi i 13 partigiani che stanno dormendo all'interno della casa. La sorpresa e lo spavento rapidamente si tramutano in panico: questi partigiani sono giovani con poca esperienza di lotta alle spalle e, soprattutto, senza una guida sicura che sappia organizzare una resistenza o un'azione di sganciamento. Così, con la falsa promessa di aver salva la vita, i partigiani si arrendono. Tre di essi, Bruno Cavoli, Gastone Ferrari e l'inglese Ugo”, che si sono nascosti in un solaio sfuggono alla cattura. Un altro loro compagno, Battista Schianchi, che dormiva nella vicina stalla era riuscito a porsi in salvo ai primi spari. Inutile anche il tentativo del comandante Donato Monti e degli altri due partigiani, che, uditi gli spari, erano tornati verso Casa Gatti. Constatando l'evidente disparità i tre si erano poi portati verso il Comando della Brigata per chiedere rinforzi.
Terminata l'incursione i tedeschi fucilano subito a Casa Gatti 4 prigionieri, mentre gli altri 6 sono portati nella Villa Gherardini, a Manno, per essere interrogati. Lo stesso giorno, dopo aver subito torture volte ad estorcergli informazioni, questi giovani sono condotti all'esterno ed impiccati ad alcuni alberi con del filo di ferro tolto dai filari delle viti.
La colonna nemica diretta sul Monte della Castagna viene intercettata nei pressi di Toano dagli uomini del Distaccamento “Siro” che ingaggiano battaglia fino all'esaurimento delle munizioni e subendo la perdita del vicecomandante Mauro Tincani. Anche a Gatta i tedeschi vengono attaccati da garibaldini reggiani. Questi due scontri rallentano la marcia del nemico quel tanto che basta a permettere alla Brigata “Bigi” di ritirarsi verso Quara.
Una volta che Tincani e Sabbatini raggiungono Costabona, dove si trova il Comando della Divisione “Modena Montagna”, il vicecomandante Giuseppe Barbolini fa approntare una linea difensiva che corre da Montebiotto verso Costabona.
Al pomeriggio i tedeschi attaccano i partigiani puntando su Quara e Costabona. Lo scontro dura fino a tarda sera quando, esaurite le munizioni, Barbolini fa arretrare i suoi uomini su Cervarolo (Villa Minozzo). L'azione tedesca ha fallito il suo scopo e i soldati si ritirano con perdite in morti e feriti non quantificati.
Per quanto riguarda i dati dei Caduti questi risultano contrastanti tra quelli presenti nel volume di Marco Gavioli e Giorgio Barbieri “Per non dimenticare. Lapidi, cippi, monumenti partigiani a Sassuolo, Montefiorino, Palagano, Fiorano, Formigine, Frassinoro, Marabello, Prignano” Edizioni Il Fiorino, Modena 1999) (*) e quelli riportati sulle tombe dei partigiani nel Sacrario del Cimitero monumentale di San Prospero, a Sassuolo (vedere scheda 227399 dell'amico Giovanni Carlucci per questo stesso sito):

• Luigi Cervi, nato a Sassuolo il 25 Dicembre 1926 o il 25 Settembre 1926 (*); riposa nel Sacrario del Cimitero monumentale di San Prospero, a Sassuolo.

• Nino Fantuzzi, nato a Sassuolo il 29 Luglio 1924 (*).

• Clodoveo Galli, nato a Sassuolo 10 Marzo 1894 o il 15 Maggio 1901 (*); riposa nel Sacrario del Cimitero monumentale di San Prospero, a Sassuolo.

• Enrico Gambarelli, nato a Sassuolo il 10 Gennaio 1921 o il 15 Maggio 1920 (*); riposa nel Sacrario del Cimitero monumentale di San Prospero, a Sassuolo.

• Walter Gandini, nato a Sassuolo il 6 Novembre 1924; riposa nel Sacrario del Cimitero monumentale di San Prospero, a Sassuolo.

• Alete Pagliani, nato a Sassuolo il 18 Novembre 1922; riposa nel Sacrario del Cimitero monumentale di San Prospero, a Sassuolo.

• Vittorio (o Vittorino) Roversi, nato a Sassuolo il 12 Dicembre 1926 (*).

• Franco Spezzani, nato a Sassuolo il 3 Ottobre 1926; riposa nel Sacrario del Cimitero monumentale di San Prospero, a Sassuolo.

• Vincenzo Valla, nato a Sassuolo il 30 Settembre 1910 o il 20 Settembre 1920 (*); riposa nel Sacrario del Cimitero monumentale di San Prospero, a Sassuolo.

• Mario Veroni, nato a Sassuolo l'8 Novembre 1921 (*).

• Walter Zironi, nato a Sassuolo il 30 Ottobre 1919, riposa nel Sacrario del Cimitero monumentale di San Prospero, a Sassuolo.

Il testo è una mia rielaborazione tratta dal libro di Francesco Genitoni “Soldati per conto nostro”, Vangelista Editori, Milano 1989.

Contenuti

Iscrizioni:
INSULTO AGLI UOMINI
E ALLA NATURA
IN QUESTO LUOGO IL 12 . 10 . 1944
CAPESTRO E PIOMBO
NAZIFASCISTA
PIEGARONO I CORPI
NON LO SPIRITO
DEI PARTIGIANI SASSOLESI

VERONI MARIO
GANDINI WALTER
CERVI LUIGI
ZIRONI WALTER
ROVERSI VITTORIO
FANTUZZI NINO
SPEZZANI FRANCO
GALLI CLODOVEO
VALLA VINCENZO
PAGLIANI ALETE
GAMBARELLI ENRICO

DA POVERI VISSERO
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AGLI IMMEMORI
IL DISPREZZO DELLA STORIA
NEL LUOGO STESSO DEL SACRIFICIO
LA CITTA' DI SASSUOLO
ELEVA QUESTO RICORDO
SFIDA AI BARBARI
GLORIA IMPERITURA AGLI EROI

12 . 10 . 1944 12 . 10 . 1947
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