238819 - Lapide della fossa comune di 18 partigiani trucidati il 17/11/1944 – Legoreccio di Vetto

Nel piccolo cimitero di Legoreccio, addossata all’interno del muro di cinta e sostenuta da due punzoni bronzei, si trova lapide che ricorda il punto in cui fu scavata la fossa comune per i corpi dei 18 partigiani trucidati nella Corte dei Da Palude. Voluta dall’Anpi provinciale di Reggio Emilia e dall’Amministrazione comunale di Vetto, è stata inaugurata il 22 Novembre 1998. Si tratta di un ettagono irregolare realizzato in marmo nero: la parte inferiore si presenta di forma rettangolare, mentre quella superiore, più grande, assume un aspetto romboidale. L’epigrafe, in rilievo, è costituita da caratteri di bronzo: vi sono riportati i nomi dei 18 Caduti, disposti in ordine alfabetico su due file da nove, la formazione di appartenenza, la data dell’eccidio, i nomi dei tre volontari che procedettero all’encomiabile e pietoso compito di dare sepoltura alle vittime e gli Enti committenti. Al vertice della lapide è collocato lo stemma della Repubblica italiana, anche questo in rilievo e di bronzo. I due lati obliqui superiori hanno una profilatura di marmo grigio. Ai piedi della lapide, vi sono due piccole lastre rettangolari di marmo nero: quella di sinistra (rispetto a chi guarda) è dedicata a Fioravanti Romagnani, mentre quella a destra ricorda Giuseppe Sempreverdi. Su queste lastre, con caratteri di bronzo in rilievo, sono riportati, oltre i nomi, i relativi anni di nascita e quello della comune morte: tra questi trovano spazio i loro fotoritratti in ceramica racchiusi in un ovale bronzeo e due punzoni dello stesso materiale. Simbolicamente la superficie della fossa è stata rivestita in pietra.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Frazione Legoreccio, Cimitero
Indirizzo:
Via Legoreccio -Legoreccio
CAP:
42020
Latitudine:
44.499215273905
Longitudine:
10.378007197138

Informazioni

Luogo di collocazione:
Interno del Cimitero di Legoreccio.
Data di collocazione:
22 Novembre 1998
Materiali (Generico):
Bronzo, Marmo, Pietra, Altro
Materiali (Dettaglio):
Marmo nero per la lapide e per le due piccole lastre rettangolari disposte ai lati. Marmo grigio per la profilatura dei lati obliqui superiori. Bronzo per i caratteri in rilievo di tutte le epigrafi, per i punzoni, per lo stemma della Repubblica italiana e per le cornici che racchiudono i ritratti di due Caduti. Ceramica per le immagini di quest'ultimi. Pietra a rivestire parte della superficie di quella che fu la fossa comune.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Vetto, Anpi Provinciale di Reggio Emilia
Notizie e contestualizzazione storica:
La mattina del 17 Novembre 1944 un reparto misto nazifascista, composto da soldati del temibile Lehrstab fur Bandenbekampfung (scuola antiguerriglia della XIV Armata tedesca) del cap. Volkmar Seifert e da militi della 79a Legione della Guardia Nazionale Repubblicana di Reggio Emilia, probabilmente grazie all'opera di spie, sorprese un gruppo di resistenti acquartierati nella Corte dei Da Palude, un edificio patrizio seicentesco di Legoreccio, località del Comune di Vetto. I partigiani appartenevano al Distaccamento “Fratelli Cervi”, VI Battaglione, della 32a Brigata Garibaldi (successivamente divenuta 144a Brigata Garibaldi “A. Gramsci”). Dopo un aspro combattimento, per non compromettere gli abitanti del paese e dietro la parola che avrebbero avuta salva la vita, i partigiani si arresero. Invece 17 di questi, dietro pressioni dei fascisti, furono uccisi a sangue freddo, a gruppi, nei vari locali della Corte, per simulare una morte in combattimento e nascondere un barbaro crimine. Un altro partigiano era caduto in precedenza in un vano tentativo di fuga. Morirono così: Giovanni Attolini (“Colombo”); Olten Berretti (“Bill”); Argenio Bertucci (“Acido”); Mario Carlini (“Lupo”); Guido Croci (“Pila”); Armando Del Bue (“Pancio”); Eugenio Ferretti (“Carlo”); Bruno Fiorini (“Pino”); Lino Grossi (“Piero”); Giuseppe Iattici (“Baldo”); Sandro Torquato Mecchetti (“Fusco”); Carlo Montipò (“Clodo”); Albino Re (“Carlos”); Fioravanti Romagnani (“Nessuno”); Giuseppe Romei (“Fiero”); Fortunato Semplici (“Caino”); Giuseppe Sempreverdi (“Smith”) e Giulio Telani (“Gilera”). Il gruppo di comando del Distaccamento ebbe sorte simile ai compagni, ma in tempi e luoghi diversi, dopo essere stati condotti alla sede del reparto tedesco a Ciano d'Enza (Canossa): Giuseppe Bregni, vicecomandante e Andrea Pallai, caposquadra, furono fucilati il 17 Novembre 1944 a Ciano d'Enza; Giulio Conti, vicecommissario politico fu barbaramente massacrato (legato ad un cavallo fino al sopraggiungere della morte) presso Legoreccio, lo stesso giorno della cattura; Angelo Luciano Tondelli, caposquadra, fu fucilato a Ciano d'Enza il 19 Novembre 1944 (medaglia d'Oro al Valor Militare “alla memoria”); Ido Beltrami, commissario politico, fu fucilato a Ciano d'Enza il 21 Novembre 1944; Arturo Gambuzzi, comandante del distaccamento, venne passato per le armi a Vercallo di Casina (Re) il 21 Dicembre 1944.

Contenuti

Iscrizioni:
IN QUESTA FOSSA
COMUNE SONO STATI
SEPOLTI I 18 PARTIGIANI
DEL DISTACCAMENTO “CERVI”
TRUCIDATI A LEGORECCIO
IL 17 NOVEMBRE 1944 DAI NAZIFASCISTI

GIOVANNI ATTOLINI
OLTEN BERETTI (recte BERETTI)
ARGENIO BERTUCCI
MARIO CARLINI
GUIDO CROCI
ARMANDO DEL BUE
EUGENIO FERRETTI
BRUNO FIORINI
LINO GROSSI

GIUSEPPE IATTICI
SANDRO T MECCHETTI
CARLO MONTIPO'
ALBINO RE
FIORAVANTI ROMAGNANI
GIUSEPPE ROMEI
FORTUNATO SEMPLICI
GIUSEPPE SEMPREVERDI
GIULIO TELATI

UN GRAZIE DI CUORE A DELMIRO RABOTTI
ARCHIMEDE RABOTTI E MALACHIA
BERTOLETTI PER AVER DATO LORO SEPOLTURA

AMMINISTRAZIONE
COMUNALE VETTO

ANPI
REGGIO EMILIA
22 11 1998

Targa di sx:

1927 1944
ROMAGANI
FIORAVANTI

Targa di dx:

1917 1944
SEMPREVERDI
GIUSEPPE
Simboli:
Stemma della Repubblica italiana in bronzo collocato sotto il culmine della lapide.

Altro

Osservazioni personali:
Coordinate Google Maps:
44.4991746, 10.3782523

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