Una ragazza di Salò, una giovane donna che è stata fascista con la repubblica di Mussolini , è al centro di questo romanzo. Siamo nel 1956, l'Italia sta per varcare la soglia del boon, ma le ferite della guerra sanguinano ancora. Dei tre romanzi che Pansa ha dedicato alla guerra e al dopoguerra questo è il più intriso di dolcezza aspra, quella della memoria che non arretra davanti ai ricordi più capaci di turbare. Il racconti di un amore anch'esso proibito da troppi pregiudizi, consente a un autore che ha scritto molto sulla Resistenza di mostrare l'altra faccia della luna, le verità sempre rifiutate di un tempo meraviglioso e feroce: la violenza dello scontro ideologico all'interno del movimento partigiano, le fucilazioni di massa per rappresaglia contro gli eccidi compiuti dai tedeschi e dai fascisti. Con una scrittura forte e semplice, Pansa sa rievocare come pochi il clima di quella battaglia senza regole, le sue figure splendide o mediocri, la grande ansia di libertà dei giovani partigiani e la durezza del percorso per conquistarla. Tanti lettori ritroveranno il primo incontro che ha segnato la loro vita in questa storia di un amore difficile, immaginata con lo sguardo limpido della giovinezza.