247029 - Monumento della Buonaria – Chiusa di San Michele (TO)

Il monumento in pietra sorge nel luogo dove il 26 maggio 1944 furono fucilati undici partigiani, prelevati dalle Carceri Nuove di Torino, come rappresaglia per l’uccisione di due ufficiali nazisti, in quella stessa curva della Strada Provinciale 188 del Colle Braida. Una pietra centinata fa da supporto alla lapide con incisa l’epigrafe dedicatoria, alla lastra in marmo con i nomi ed i luoghi di nascita dei Caduti, alle fotoceramiche di otto di essi, e ad una lanterna in ferro battuto.

La pavimentazione in pietra fa anche da zona di rispetto e presenta due grandi vasi anteriori ed un muro posteriore, anche questi in pietra. Intorno al monumento sono presenti vasi portafiori ed una croce lignea, mentre nelle vicinanze è posto il pannello informativo che ricorda i fatti del maggio 1944.

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Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Borgata Basinatto, 27
CAP:
10050
Latitudine:
45.090773917003
Longitudine:
7.3322957754135

Informazioni

Luogo di collocazione:
Bordo strada
Data di collocazione:
Informazione non reperita
Materiali (Generico):
Marmo, Pietra, Altro
Materiali (Dettaglio):
Monumento in pietra con lapidi in marmo. Sono presenti 8 fotoceramiche, una croce lignea, una lanterna in ferro battuto, un pannello informativo e vasi portafiori.
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
Informazione non reperita
Notizie e contestualizzazione storica:
Dal pannello informativo posto nei pressi del monumento:

"Il monumento ricorda 11 Caduti Partigiani fucilati per rappresaglia a seguito di un attacco partigiano contro i nazisti nel maggio del 1944. Questo luogo è così chiamato perchè durante la guerra e fino alla fine degli anni '70 si apriva su una grande spianata dove esisteva un albergo chiamato "Della Buon'aria".
Durante la Resistenza le montagne nei pressi del Colle Braida e lungo il crinale che separa la Valle di Susa dalla Val Sangone erano fortemente presidiate dalle formazioni partigiane che ne controllavano le borgate, i sentieri e le mulattiere oltre alla strada carrozzabile che collega Giaveno e Avigliana.
Anche nei pressi della Buonaria operava frequentemente un distaccamento partigiano perchè, dalla spianata della locanda, poteva controllare i movimenti tedeschi in salita da Avigliana e nel fondovalle verso Chiusa di San Michele e Condove; inoltre, la presenza della locanda, della vicina borgata Basinatto e di una fontana, famosa per l'ottima e fresca acqua, garantivano un buon approvvigionamento del cibo e per il ricovero notturno.

Il 19 maggio 1944, all'indomani di un pesantissimo rastrellamento in Val Sangone, una vettura tedesca con a bordo un alto ufficiale delle SS venne attaccata mentre saliva la provinciale verso il Colle Braida, proprio in questa curva. L'ufficiale e un secondo militare furono uccisi, mentre un terzo riuscì a salvarsi e, sceso a valle, diede l'allarme. Sebbene l'attacco fosse stato condotto in territorio sotto controllo partigiano, i Tedeschi non lo considerarono un atto di guerra e fecero scattare la rappresaglia anche nei confronti della popolazione civile.
Il giorno stesso e poi in quelli successivi vennero condotti rastrellamenti che provocarono diverse vittime. Il 21 maggio trecento uomini furono presi in ostaggio a Giaveno e venne cannoneggiata la Borgata S.Pietro situata sotto la Sacra di S.Michele, che a sua volta fu perquisita. L'indomani vennero saccheggiate e bruciate le vicine case della borgata Basinatto. Il 23 fu bombardata e distrutta la borgata Selvaggio tra Giaveno e Coazze.
Il 26 maggio l'epilogo: all'alba quarantuno partigiani furono prelevati dalle carceri di Torino, portati in questi luoghi e fucilati: undici qui alla Buonaria, sull'altro lato della strada, dieci a Valgioie, dieci a Giaveno, e dieci a Coazze. I nazifascisti prelevarono gli abitanti di Basinatto che trovarono in casa e li trascinarono con la forza ad assistere terrorizzati all'esecuzione.

Gli undici martiri della Buonaria ebbero sorte migliore dei loro compagni caduti e sepolti altrove in fosse comuni, come esigevano gli ordini impartiti dai nazisti. Per merito del commissario prefettizio di Chiusa di San Michele, Luigi Bruno e di alcuni generosi cittadini tra cui ricordiamo Teresa Tabone, le salme furono ricomposte, fotografate e seppellite separatamente, ognuna con una propria bara, per poter permettere ai parenti di recuperarle a guerra conclusa. L'operazione fu compiuta nottetempo in segreto, fu possibile grazie alla protezione organizzata dal comandante Fassino con i suoi partigiani e dal maresciallo dei Carabinieri. Fino alla conclusione della guerra, Teresa Tabone e le ragazze di Chiusa di San Michele non fecero mancare i fiori e le cure alle tombe degli sventurati ragazzi. Grazie al loro coraggio e alla loro bontà, dopo la Liberazione, fu così possibile rintracciare i famigliari dei caduti, consegnare loro le spoglie dei propri cari ed erigere la stele di pietra con i nomi e le fotografie dei giovani uccisi.

Tutti gli anni, l'ultimo sabato del mese di maggio, i Parenti dei Partigiani caduti, il Sindaco e l'Amministrazione comunale di Chiusa di San Michele, il Parroco, l'ANPI di Chiusa e dei Comuni vicini, i rappresentanti delle Associazioni, gli abitanti della borgatta Basinatto e del paese, si ritrovano presso la lapide per ricordar e commemorare quel momento molto significativo per la Lotta di Liberazione in queste Valli, che vide impegnati non soltanto i Partigiani, ma anche molte persone libere: una dimostrazione di solidarietà tra cittadini, determinati a voler riconquistare i valori fondanti di libertà e democrazia allora perduti.

Il monumento che sorgeva dall'altro lato della strada nel luogo esatto dove avvenne l'eccidio, è stato spostato dove si trova oggi ed è stata creata attorno un'area di rispetto con l'intento di evidenziare e valorizzare la lapide originaria. L'intervento di riqualificazione è stato realizzato dall'Amministrazione comunale di Chiusa di San Michele, con il contributo della Regione Piemonte nel novembre 2011."

Su Pietre della Memoria sono presenti altre schede collegate alla presente:
- Lastra ai Martiri dell’eterna libertà, in memoria dei fucilati a Giaveno;
- Cippo ai dieci partigiani fucilati a Valgioie, in memoria dei fucilati a Valgioie;
- Monumento ai Caduti di Santa Domenica Talao, dove viene ricordato Attilio Ravelli, qui fucilato.

Contenuti

Iscrizioni:
A RICORDO di 11 VITTIME
INNOCENTI QUI CONDOT-
TE e UCCISE DA NAZISTI
IL 26 MAGGIO 1944

AGOSTINO CAVALLERO - UGO CERESERO
RENATO COTTINI - TEOBALDO ROMAGNOLI BRUSA
CORINNO GATTO - ORFEO GENTILI
GIOVANNI MARONCELLI - GIUSEPPE ROSSO
TORINO

UGO MAROCCO / RIVALTA - VITTORIO SERRA / CANDIOLO
ATTILIO RAVELLI / SANTA DOMENICA TALAO
Simboli:
Informazione non reperita

Altro

Osservazioni personali:
Informazione non reperita

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