252220 - Pietra d’inciampo in memoria di Lamberto Morbidelli – Ancona

Le pietre d’inciampo, in tedesco Stolpersteine, furono ideate dall’artista Gunter Demnig per ricordare i deportati nei campi di concentramento e di sterminio nazisti che non sono mai più tornati. Delle vere e proprie opere d’arte diffuse: ogni pietra viene segnalata sulle mappe, mantenendo la sua unicità e coerenza con le altre, con il fine di riflettere su ciò che avvenne per far sì che non accada mai più.

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Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Torrette
Indirizzo:
Via Esino 90
CAP:
60126
Latitudine:
Longitudine:

Informazioni

Luogo di collocazione:
A lato della strada, nel marciapiede
Data di collocazione:
25 gennaio 2024
Materiali (Generico):
Ottone
Materiali (Dettaglio):
Pietra totalmente in ottone
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Ancona
Notizie e contestualizzazione storica:
Correva il 12 settembre 1910 quando a Torrette, provincia di Ancona in Via Osteria Nuova, l’attuale Via Esino 90, nacque Lamberto Morbidelli. Fu figlio di Romolo e Santilli Angela, genitori avversi al governo, difatti padre repubblicano e madre anarchica ci tenevano ad uscire adornati con un grande fiocco nero, importante simbolo anarchico. Percorrendo la sua vita, come primo impiego fu conducente, successivamente operaio al cantiere navale, infine militare, chiamato alle armi il 17 aprile del 1931. Poi richiamato al VI Centro automobilistico di Bologna, con sede ad Ancona, il 25 novembre 1940.
Durante l’entrata in guerra dell’Italia però avvenne la mobilitazione, durante la quale tutti i militari furono richiamati alle armi, lui compreso. Morbidelli fu imbarcato a Bari sul Magenta, destinazione Albania, il 5 aprile del 1941, e sbarcò a Durazzo il giorno dopo, in zona di guerra e di operazioni, come autista di mezzi pesanti.
Con il numero di matricola 17760, ha partecipato alle campagne di guerra dal 6 al 23 aprile del 1941 sul fronte greco-albanese, nel 48 A.R.P. (Autoreparto pesante).
Il 7 settembre del 1943 venne mandato in licenza e dovette rientrare a Valona, nonostante i parenti insistettero di non andare, lui lo fece ugualmente, e in questo modo fu arrestato, insieme a tutti i militari presenti nella stessa zona. Poco più tardi, a fine settembre, fu deportato in Germania, ad una distanza di 80 km da Amburgo, distretto X A, nel campo di concentramento di Schleswig-Holstein, adibito ai militari italiani.
A distanza di due mesi, il 2 novembre, fu dichiarato deceduto all’ospedale di Hamburg/WandsbeK, a causa di una frattura al cranio, si ipotizza avvenuta durante un incidente industriale o una caduta da un’impalcatura.
Inizialmente sepolto ad Amburgo, in Germania, nel cimitero militare italiano d’onore, in posizione tombale riquadro 5, fila E, tomba 27, le spoglie furono poi riportate nel cimitero di Falconara Marittima, su richiesta dei familiari.

Contenuti

Iscrizioni:
QUI ABITAVA
LAMBERTO MORBIDELLI
NATO 1910
CATTURATO 9.9.1943
ALBANIA
DEPORTATO
SCHLESWIG
MORTO 2.11.1943
Simboli:
Non sono presenti simboli visibili sulla pietra.

Altro

Osservazioni personali:
Oggi, grazie a questa pietra d'inciampo, Lamberto Morbidelli viene ricordato come IMI, Internato Militare Italiano, lasciando a noi, giovani ed anziani, un grande esempio del fatto che, nonostante riguardo il periodo della seconda guerra mondiale si ricordano maggiormente gli ebrei, sterminati soltanto per esser nati, è importante estendere questa memoria a tutti coloro che hanno avuto il coraggio di mostrarsi avversi al governo al fine di seguire i propri ideali e valori. Inoltre è importante esprimere questa ricordanza come quella di una vittima delle uccisioni da parte dei nazifascisti, celate dietro capri espiatori.

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