252487 - Lastra metallica con Bollettino della Vittoria – Loro Piceno (MC)

Lastra con inciso il Bollettino della Vittoria della prima guerra mondiale. Il bordo della lastra è ornato con rilievi di simboli della vittoria: aquila alata, alloro.

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Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Piazza G. Matteotti
CAP:
62020
Latitudine:
43.1661673
Longitudine:
13.4164806

Informazioni

Luogo di collocazione:
Colonna del Palazzo comunale
Data di collocazione:
Informazione non reperita
Materiali (Generico):
Bronzo
Materiali (Dettaglio):
Lastra a forma circolare in bronzo
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Comune Loro Piceno (MC)
Notizie e contestualizzazione storica:
Bollettino della Vittoria della prima guerra mondiale

Contenuti

Iscrizioni:
Comando Supremo, MCMXV
La guerra contro l'Austria-Ungheria che, sotto l'alta guida di S.M. il Re – duce supremo – l'Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse, ininterrotta ed asprissima per 41 mesi, è vinta.
La gigantesca battaglia ingaggiata il 24 dello scorso ottobre ed alla quale prendevano parte 51 divisioni italiane, 3 britanniche, 2 francesi, 1 cecoslovacca ed un reggimento americano, contro 73 divisioni austro-ungariche, è finita.
La fulminea e arditissima avanzata del XXIX Corpo d'armata su Trento, sbarrando la via della ritirata alle armate nemiche del Trentino, travolte ad occidente dalle truppe della VII armata e ad oriente da quelle della I, VI e IV, ha determinato ieri lo sfacelo totale della fronte avversaria.
Dal Brenta al Torre l'irresistibile slancio della XII, dell'VIII, della X armata e delle divisioni di cavalleria, ricaccia sempre più indietro il nemico fuggente.
Nella pianura, S.A.R. il Duca d'Aosta avanza rapidamente alla testa della sua invitta III armata, anelante di ritornare sulle posizioni da essa già vittoriosamente conquistate, che mai aveva perdute.
L'Esercito austro-ungarico è annientato: esso ha subito perdite gravissime nell'accanita resistenza dei primi giorni e nell'inseguimento; ha perdute quantità ingentissime di materiale e i depositi; ha lasciato finora nelle nostre mani circa trecentomila prigionieri con interi stati maggiori e non meno di cinquemila cannoni.
I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono in disordine e senza speranza le valli, che avevano disceso con orgogliosa sicurezza. Diaz» MCMXVIII
Simboli:
In basso rilievo sul bordo circolare della lastra metallica, aquila con ali aperte e ornamenti della vittoria

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Informazione non reperita

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