Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- Via Scalone
- CAP:
- 40051
- Latitudine:
- 44.7070475
- Longitudine:
- 11.5284094
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Lungo il margine della strada.
- Data di collocazione:
- 1955
- Materiali (Generico):
- Bronzo, Marmo, Ottone, Pietra, Altro
- Materiali (Dettaglio):
- Pietra per l’intero cippo, compreso il basamento. Marmo per la lastra su cui è incisa l’epigrafe. Ceramica per i fotoritratti dei Caduti. Bronzo per la cornici che racchiudono le immagini dei due partigiani. Vernice di colore nero a rivestire i caratteri dell’epigrafe. Ottone per il vaso portafiori.
- Stato di conservazione:
- Buono
- Ente preposto alla conservazione:
- Comune di Malalbergo
- Notizie e contestualizzazione storica:
- Dalla scheda della prof.ssa Roberta Mira per il sito www.straginazifasciste.it
La mattina del 2 Ottobre 1944 Dino Gotti si allontanò dalla base partigiana nella campagna di Malalbergo, dove era alloggiato con un gruppo di sappisti, per recarsi in un fondo colonico non lontano. Lungo il tragitto alcuni fascisti che stavano eseguendo un’operazione antipartigiana (secondo una fonte guidati da un fascista di Malalbergo) individuarono Gotti, lo fermarono e, perquisendolo, gli trovarono addosso una pistola. I fascisti picchiarono Gotti per fargli confessare dove si trovassero i partigiani; infine il comandante diede ordine di portare Gotti al Comando di Malalbergo, ma giunti sulla Via Scalone i militi lo uccisero e lasciarono a terra il suo corpo (1).
Un altro gruppo di militi proseguendo nell’operazione di perlustrazione della zona fermò e uccise il partigiano Ardo Guidetti, non lontano da dove era stato ucciso Gotti (2).
Nel corso della stessa operazione fascisti e partigiani vennero ad uno scontro armato che vide prevalere i partigiani e i fascisti ritirarsi. Nel pomeriggio, però, i militi repubblicani tornarono con il supporto di tedeschi e si ebbe un nuovo scontro a fuoco che terminò con la cattura di alcuni fascisti da parte dei partigiani. Secondo Felicani che era tra i partigiani presenti, i sappisti interrogarono i fascisti e, individuati i responsabili dell’uccisione di Gotti e Guidetti, li condannarono a morte e lasciarono agli altri la scelta se entrare a far parte della Resistenza o meno, promettendo di utilizzarli per uno scambio di prigionieri. Mentre partigiani e prigionieri si trasferivano verso altre basi nella campagna di Altedo (Bo), i fascisti tentarono di fuggire e i partigiani li uccisero.
Il 3 Ottobre 1944 fascisti e tedeschi effettuarono un rastrellamento a Pegola di Malalbergo, a Boschi di Baricella (Bo) e nella campagna tra le due località alla ricerca di partigiani, armi e munizioni. Commisero ruberie e atti di vandalismo e rastrellarono gli uomini, in prevalenza e allo scopo di raccogliere manodopera per la Germania, alcune donne e il parroco di San Gabriele di Baricella, don Antonio Sita che era favorevole alla Resistenza. I fermati furono condotti a Baricella e rinchiusi nel cortile dell’edificio scolastico. I fascisti minacciarono alcuni di loro di fucilazione, ma per intervento del podestà di Baricella la fucilazione non ebbe luogo. Parte dei fermati fu rilasciata; alcuni uomini furono portati a Bologna e da qui deportati come lavoratori nel Reich.
• Dino Gotti, nato l’8 Settembre 1919 a Malalbergo, ivi residente; bracciante. Militare nella Regia aeronautica dal 10 Gennaio 1939 al 1° Settembre 1943. Partigiano inquadrato nella 4a Brigata Garibaldi “Remigio Venturoli”. Al suo nome venne intestato un Battaglione della Brigata di appartenenza. Ricordato anche nel Sacrario dei Caduti della Guerra di Liberazione in Piazza del Nettuno, a Bologna.
• Ardo Guidetti, nato il 1° Marzo 1920 (3) a Baricella, ivi residente; operaio. Partigiano appartenente alla 4a Brigata Garibaldi “R. Venturoli”. Ricordato anche nel Sacrario dei Caduti della Guerra di Liberazione in Piazza del Nettuno, a Bologna.
NOTE:
1. Catturato dai nazifascisti, mentre in bicicletta da Malalbergo stava dirigendosi verso una base partigiana, fu trascinato nel Podere “Bondioli” e ucciso. Il suo corpo, abbandonato sulla strada, venne recuperato da Olga Frabbi che, aiutata dal proprio nonno, lo caricò su un barroccio e lo trasportò al Cimitero (fonte sito internet “Storia e Memoria di Bologna”).
2. Olga Frabbi, informata dai contadini che il corpo di uno sconosciuto giaceva abbandonato nel bosco, aiutata da una compagna, provvide a dargli pietosa sepoltura (fonte “Storia e Memoria di Bologna”). Sempre dalla stessa fonte, i responsabili della sua morte furono soldati tedeschi.
3. La sua data di nascita varia a seconda delle fonti: 1° Marzo 1920, secondo il sito internet “Storia e Memoria di Bologna” o l’11 Marzo 1920 nella scheda della prof.ssa Mira.
Contenuti
- Iscrizioni:
- GOTTI
DINO
GUIDETTI
ARDO
CADDERO PER LA LIBERTA (sic!)
L'INDIPENDENZA
NAZIONALE
PER IL PROGRESSO
SOCIALE E LA PACE
ONORE E GLORIA
AI CADUTI PARTIGIANI
1943 – 45 DECENNALE
DELLA RESISTENZA 1955
- Simboli:
- Informazione non reperita
Altro
- Osservazioni personali:
- Un restauro del cippo in tempi relativamente recenti ha portato alla collocazione della lapide di marmo che ha conservato il testo originario.
Coordinate Google Maps: 44.7070475, 11.5284094