Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- Via Galliera Nord, 406
- CAP:
- 40018
- Latitudine:
- 44.70088
- Longitudine:
- 11.41281
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Area ricavata lungo il margine della strada.
- Data di collocazione:
- Informazione non reperita
- Materiali (Generico):
- Bronzo, Marmo, Pietra, Altro
- Materiali (Dettaglio):
- Pietra per l'intera struttura del cippo. Marmo per la lapide. Ceramica per le immagini dei Caduti. Bronzo per tutti i caratteri in rilievo e per le cornici che racchiudono i fotoritratti dei partigiani. Cemento per la passerella che permette l'accesso al cippo.
- Stato di conservazione:
- Ottimo
- Ente preposto alla conservazione:
- Comune di San Pietro in Casale
- Notizie e contestualizzazione storica:
- Dal volume “Cippi e luoghi della memoria” edito dal Comune di San Pietro in Casale ed Anpi, Tipografia Altedo 2004
La sera del 19 Aprile 1945 tutte le formazioni facenti parte della 2a Brigata Garibaldi “Paolo” si concentrarono nella Valle Castellina di San Pietro in Casale, dove fin dal mattino una parte delle formazioni del luogo erano impegnate in un duro scontro contro i tedeschi che, nonostante stessero ritirandosi, ingaggiarono una furiosa battaglia. I tedeschi nella notte tra il 19 ed il 20 furono, nonostante la disparità di forze, respinti e battuti. Nella stessa notte le forze Alleate diedero il via alla “Operazione Herring n. 1”, che consisteva nel lancio di paracadutisti in una vasta area a sud del Po, per sconvolgere le retrovie tedesche e accelerare la disfatta del nemico. Militari del Corpo Italiano di Liberazione, composto da soldati di varie armi e da Brigate partigiane riorganizzate in formazioni regolari, furono paracadutati attorno alle ore 21:00 nella zona di San Pietro in Casale. Una parte si congiunse immediatamente ai partigiani locali impegnati nello scontro, mentre altri, aiutati da una staffetta, si sparsero nella zona. Il giorno 20 e parte del 21, le forze partigiane furono impegnate in continui scontri, per costringere i tedeschi ad accelerare la loro ormai caotica ritirata; ciò anche per impedire che distruggessero gli abitati e razziassero beni e bestiame. Allo scadere del mezzogiorno del 21 il bilancio era notevolmente positivo per i partigiani. I nazisti avevano lasciato sul terreno, oltre a molti morti e parecchi prigionieri, armi, carri, automezzi e altro materiale. Nel contempo un’avanguardia delle forze Alleate si impegnò ad intervenire in appoggio ai partigiani. I tedeschi, per proteggere il grosso dell’esercito in ritirata che stava attraversando il ponte sul fiume Reno in località Cantone (San Pietro in Casale, NdS), avevano organizzato una linea difensiva con un ingente quantitativo di uomini e mezzi lungo la ferrovia che attraversa San Pietro in Casale. Alle 14.30 del 22 Aprile la 2a Brig. Garibaldi “Paolo”, uscendo dalla Valle Castellina, si organizzò in gruppi: - il Battaglione “Cantelli” (poi “Rufillo Tolomelli”, NdS) doveva attaccare sulla zona Rubizzano (San Pietro in Casale, NdS); - il Battaglione “Bulgarelli” doveva attaccare sulla zona Gavaseto (San Pietro in Casale, NdS); - il Battaglione “Attilio Gadani” a Pieve di Cento (Bo), a pochi chilometri dal ponte sopracitato. I tedeschi opposero un’accanita resistenza, dapprima in una casa colonica a Gavaseto (Casa Pizzirani), dove dopo un’ora di combattimento la guarnigione fu annientata. Qui trovarono la morte i partigiani di Galliera (Bo): Rino Bergami, Mario Cesari, Tonino Bosi e Sergio Conti, tutti giovanissimi dai 21 ai 25 anni.
Nei pressi dell’abitato vi fu un secondo scontro di un’asprezza senza precedenti che comportò un primo ripiegamento e altri morti di Galliera: Aurelio Cavallini, Francesco Rubini, Marino Vancini e Guido Gamberini di San Pietro in Casale, anche questi di età fra i 17 e i 23 anni e inoltre Amedeo Govoni di 23 anni, Armando Stagni di 42 e Giuseppe Pilati di 46. Contemporaneamente al centro e alle estremità vi era l’avanzamento di altri Battaglioni. Lo scontro più impegnativo fu sostenuto dal Battaglione “Cantelli” in località Belvedere di Rubizzano, nei pressi della strada ferrata, dove i tedeschi, nascostisi in parte sugli alberi e quindi difficilmente individuabili, spararono sui partigiani. Nella battaglia morirono lo stesso comandante Ruffilio (o Rufillo, NdS) Tolomelli di 34 anni, Antonio De Zaiacomo di 39 anni ed i giovani Giulio Novelli, Vinicio Pescerelli, Giovanni Coccaro, Antonino Corso e Villani Paride di Bentivoglio (Bo). Intanto gli Alleati, che non si erano presentati all’orario fissato, avevano fatto sapere che se entro la sera del 22 i tedeschi non avessero abbandonato la zona, avrebbero provveduto con l’artiglieria ed i bombardamenti a sgomberarla prima di avanzare. Sull’imbrunire, quando i partigiani avevano già provveduto a mettere definitivamente in fuga i tedeschi, pagando con il sacrificio di 22 vite umane, oltre a parecchi feriti ed infliggendo al nemico un’ingente perdita di soldati e mezzi, gli alleati entrarono a San Pietro in Casale.
• Guido Gamberini, nato il 4 Giugno 1927 a San Giovanni in Persiceto (Bo), residente a San Pietro in Casale; mezzadro. Partigiano appartenente alla 2a Brig. Garibaldi “Paolo” (1).
• Amedeo Govoni, nato il 19 Maggio 1922 a Castello di Argile (Bo), residente a Pieve di Cento (2); bracciante. Partigiano appartenente alla 2a Brig. Garibaldi “Paolo”.
• Giuseppe Pilati, nato il 21 Febbraio 1902 (3) a Galliera, residente a San Pietro in Casale; mezzadro. Partigiano appartenente alla 2a Brig. Garibaldi “Paolo”.
• Armando Stagni, nato il 2 Dicembre 1902 a San Pietro in Casale, ivi residente; bracciante. Il 26 Novembre 1930 venne arrestato per avere diffuso volantini e giornali clandestini antifascisti in ferrovia, dove lavorava come manovale. Fu assegnato al confino per 5 anni per “organizzazione comunista” e inviato a Borore (Nu) dove fu raggiunto dalla moglie Emma Rimondi e dove poco dopo nacque la figlia Massimiliana. Tutti e tre contrassero la malaria. Trasferito a Ventotene (Lt), venne liberato il 7 Febbraio 1933 con la commutazione della pena in ammonizione. Richiamato alle armi nel 1940, fu congedato poco dopo per le ricorrenti crisi di malaria. Militò con la moglie nel Battaglione “R. Tolomelli” della 2a Brig. Garibaldi “Paolo”.
Nel cippo non sono ricordati altri 3 partigiani caduti nei pressi durante gli stessi combattimenti contro le retroguardie tedesche:
• Aurelio Cavallini, nato il 20 Ottobre 1922 a Ferrara, residente a Galliera; bracciante. Partigiano inquadrato nel Battaglione “Lucarelli” della 2a Brig. Garibaldi “Paolo”. Caduto in combattimento il 22 Aprile 1945 a Gavaseto di San Pietro in Casale.
• Francesco Rubini, nato il 13 Settembre 1924 a Ferrara, residente a Galliera; colono. Partigiano inquadrato nel Battaglione “Lucarelli” della 2a Brig. Garibaldi “Paolo”. Caduto in combattimento il 22 Aprile 1945 a San Pietro in Casale.
• Marino Vancini, nato il 26 Giugno 1928 a Bondeno (Fe), residente a Galliera; colono. Partigiano inquadrato nel Battaglione “Lucarelli” della 2a Brig. Garibaldi “Paolo”. Caduto in combattimento il 22 Aprile 1945 a Gavaseto di San Pietro in Casale.
Tutti questi partigiani sono ricordati nel Sacrario dei Caduti della Guerra di Liberazione di Piazza del Nettuno, a Bologna.
Contenuti
- Iscrizioni:
- STAGNI
ARMANDO
GOVONI
AMEDEO
PILATI
GIUSEPPE
GAMBERINI
GUIDO
GLORIA ETERNA
AI CADUTI
PER LA LIBERTA'
1945
- Simboli:
- La colonna spezzata rappresenta una vita precocemente interrotta.
Altro
- Osservazioni personali:
- Coordinate Google Maps:
44.70088, 11.41281