264916 - Lastra commemorativa a Giuseppe e Paolo Diena – Torino

La lastra è posta a Torino in piazza Bodoni, al numero 12. Dedicata al “Prof. Dott. Giuseppe Diena” ed a suo figlio “Dott. Paolo”, è nell’androne del cortile dove la Famiglia Diena visse.
Di fronte al portone, il 14 gennaio 2016 è stata anche posta una pietra di inciampo a ricordo di Giuseppe, in quanto di origine ebrea e vittima di brutale assassinio nel campo di sterminio di Flossenbürg. Di quest’ultima si fa menzione nella scheda: Pietre della Memoria, 262943.

La storia dei Diena è un esempio di coraggio, altruismo e impegno civile. Entrambi, padre e figlio, scelsero di dedicare le loro vite al servizio degli altri, anche a costo di grandi sacrifici.

David Giuseppe Diena, medico e antifascista, nacque a Carmagnola nel 1883. Dopo aver combattuto nella Prima Guerra Mondiale, si dedicò alla professione medica e all’attivismo sociale, aderendo al movimento Democrazia Sociale. A causa delle sue idee antifasciste e della sua origine ebrea, fu perseguitato dal regime e deportato a Flossenbürg, dove fu assassinato nel 1945. Suo figlio, Paolo Diena, medico in formazione, seguì le orme del padre e si unì alla Resistenza. Noto per la sua umanità e il suo coraggio, prestò soccorso ai partigiani feriti nelle valli piemontesi. Perse la vita nel 1944, durante il rientro dal prestare soccorso a partigiani bisognosi di cure.

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Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Piazza Giambattista Bodoni, 12
CAP:
10123
Latitudine:
45.062893052296
Longitudine:
7.684004590213

Informazioni

Luogo di collocazione:
Androne del cortile in Piazza Bodoni 12. E' fissata al muro di sinistra dopo l'ingresso.
Data di collocazione:
Informazione non reperita
Materiali (Generico):
Marmo
Materiali (Dettaglio):
La commemorazione è fatta su una lastra di marmo bianco/grigio, in lettere capitali di colore rosso scuro
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
Informazione non reperita
Notizie e contestualizzazione storica:
David Giuseppe Diena era nato a Carmagnola, in provincia di Torino, il 16 dicembre del 1883. Dopo essersi laureato in Medicina e Chirurgia, prese parte come ufficiale volontario alla prima guerra mondiale. Tornato a Torino dopo la guerra, riprendeva l’attività di medico e di docente universitario, ma intraprendeva anche attività politica avversa al regime fascista e nazista. Venne arrestato a Torino dai tedeschi il 29 agosto del 1944, tradotto in carcere e poi trasferito nel campo di Bolzano. Il 14 dicembre del 1944 venne deportato da Bolzano a Flossenbürg, in Germania, dove morì, qui morì a causa delle sevizie inflittegli dai nazisti per aver prestato soccorso medico ai compagni di prigionia, il 2 marzo del 1945.

Il figlio Paolo era nato a Torino il 16 dicembre 1921. Studente della Facoltà di Medicina di Torino, dopo l’8 settembre 1943, con il fratello Giorgio aveva raggiunto le prime formazioni partigiane, entrando a far parte della divisione autonoma Val Chisone. Durante i duri rastrellamenti dell’agosto 1944 riuscì a portare in salvo i feriti affidati alle sue cure nell’ospedale partigiano della divisione, nascondendoli in anfratti di roccia ed approvvigionandoli per lungo tempo.
Nell’ottobre, di ritorno da una missione di trasferimento a fondovalle di alcuni partigiani bisognosi di cure, venne sorpreso da una pattuglia tedesca in una grangia di Cotarauta, sopra Inverso di Pinasca, e trucidato l’11 ottobre 1944. Medaglia d’argento al valor militare. Gli fu conferita al Laurea ad honorem in Medicina.

Come affermato dalla Storica Barbara Berruti nel suo bel discorso alla posa della Pietra in via Mazzini 12, il dottor Giuseppe Diena non fu solo una vittima della guerra e della persecuzione contro gli ebrei, ma fu un uomo che in un momento grave della storia con coerenza e con forza operò delle scelte etiche (nel senso del “tendere a operare il bene” per i propri simili) e politiche. Egli continuò fino all’ultimo a prestare servizio e aiuto ai compagni di deportazione, prima nell’infermeria del Lager e poi nel campo stesso fino alla sua barbara uccisione. Il figlio Paolo, medico anche lui, seguì l'esempio del padre, aderì alla Resistenza e come il padre morì assistendo e curando.

Contenuti

Iscrizioni:
IN QUESTA CASA
FRA LE SERENE GIOIE DELLA SCIENZA E DELLA FAMIGLIA
AUSTERAMENTE VISSERO E OPERARONO
IL PROF. DOTT. GIUSEPPE DIENA
ESEMPIO FULGIDO DI CIVICHE VIRTU'
PER UNA GRANDE IDEA DI LIBERTA'
MARTIRE PRIMA CHE UCCISO
NEI CAMPI DI DEPORTAZIONE NAZIFASCISTI
ED IL GIOVANE FIGLIO DOTT. PAOLO
PURO PARTIGIANO PER LO STESSO IDEALE
FRANCESCANAMENTE COMPIENDO LA SUA MISSIONE
EROICAMENTE CADUTO

FLOSSEMBURG 2 MARZO 1945
COTARANTA (INVERSO PINASCA) 11 OTTOBRE 1944

GLI AMICI FRATERNI, A RICORDO
Simboli:
Al di sopra della lastra l'A.N.P.I. ha posto un mazzolino di foglie di alloro con tre tulipani rossi e due bianchi, nel complesso i colori della Bandiera Italiana. Un fiocco tricolore fa parte del mazzo.
Tra la lastra ed i fiori, c'è un codice QR, la cui apertura riporta al sito dell'A.N.P.I., pagina dedicata ai Diena.

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