Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- Piazza dei Combattenti
- CAP:
- 06040
- Latitudine:
- 42.747305
- Longitudine:
- 12.922337
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- A ridosso del muro di fondo di una piazzetta, nel cuore del piccolissimo abitato di Mucciafora.
- Data di collocazione:
- Lapide 1: 20/09/1921; lapide 2: data non indicata; cippo: 2003.
- Materiali (Generico):
- Marmo, Ottone, Altro
- Materiali (Dettaglio):
- Marmo per le due lapidi e il piedistallo su cui è collocata la lastra del 2003; rame per la lastra e ottone per la targa, collocate nel 2003.
- Stato di conservazione:
- Ottimo
- Ente preposto alla conservazione:
- Comune di Poggiodomo
- Notizie e contestualizzazione storica:
- Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Mucciafora#La_battaglia_di_Mucciafora_e_l.27eccidio_nazifascista_del_30_novembre_1943
Nel novembre del 1943 Mucciafora diventa la base di un raggruppamento autonomo di partigiani, di cui circa 55 di origine slava e 10 italiani, evasi in armi poche settimane prima dal carcere della Rocca di Spoleto. Il battaglione partigiano è guidato da Svetozar Lakovic, nome di battaglia "Toso", che si costituisce a seguito dell'ordine di scioglimento della "Banda Melis", proclamato dal Capitano Ernesto Melis pochi giorni dopo aver iniziato l'attività a Mucciafora. I partigiani jugoslavi di "Toso" e quelli italiani del sottotenente Sorbi convocano Alfredo Filipponi, fondatore del battaglione "Spartaco Lavagnini", per informarlo dello scioglimento della Melis e dell'intenzione di proseguire comunque la lotta contro gli occupanti nazifascisti, costruendo un coordinamento tra le due realtà. Durante l'incontro, che avviene alla presenza di tutti i partigiani di Mucciafora, si stabilisce che le funzioni di Comandante saranno affidate a "Toso" e Sorbi con turni di 24 ore ciascuno. Gli jugoslavi propongono un incontro pubblico con la popolazione di Mucciafora per spiegare i motivi della lotta contro i fascisti e i nazisti. Il giorno seguente, 26 novembre, è Filipponi ad assolvere tale compito nella piazzetta del paese, dove si radunano sia gli abitanti che diversi giovani sfollati che chiedono di aggregarsi al distaccamento.
Il 30 novembre un attacco condotto in forze da tre compagnie germaniche, venute a conoscenza della base partigiana a Mucciafora, provoca una battaglia che dura tutto il giorno. I partigiani rompono l'accerchiamento per fuggire; tre di essi sono uccisi durante gli scontri armati, altri tre vengono fucilati dai nazisti una volta fatti prigionieri (si tratta di quattro jugoslavi e di due italiani). Si danno alla fuga anche le donne, gli uomini e i bambini residenti in loco e, per evitare ritorsioni, si dividono dai partigiani. Dieci case vengono distrutte e sette abitanti del posto vengono uccisi dai nazisti per aver rifocillato e ospitato i partigiani.
Contenuti
- Iscrizioni:
- (lastra, in alto)
1915-1918
I SUPERSTITI COMBATTENTI
DELLA GRANDE GUERRA
AGLI EROI CADUTI
PER LA GRANDEZZA D'ITALIA
SOLD. BENEDETTI ANGELO
M. 11 LUGLIO 1915
" BENEDETTI ASTOLFO
M. 21 OTTOBRE 1915
" ZAPICCHI RUGGERO
M. 8 MAGGIO 1917
" GRAPPELLI FILIPPO
19 AGOSTO 1918
MUCCIAFORA 20 SETTEMBRE 1921
(lapide)
IL 30 NOVEMBRE 1943 IN MUCCIAFORA
CADEVANO VITTIME DELLA BARBARIE NAZI-FASCISTA
BENEDETTI PIETRO FU DANIELE
BENEDETTI SANTE DI EGISTO
BERNARDUCCI LUCA FU FELICE
ERGASTI ILARIO FU ANTONIO
FIORELLI BIANCA FU ANTONIO
FLAMMINI GIUSEPPE FU SANTE
LEONARDI ALESSANDRO
PATRIOTA DELLA BRIGATA A. GRAMSCI
POPOLO E COMUNE DI POGGIODOMO
RICORDANO
(Lastre su cippo)
NEL 60° ANNIVERSARIO
DELLA STRAGE NAZI-FASCISTA
MUCCIAFORA RICORDA
1943-2003
- Simboli:
- Nella lapide ai Caduti nella Grande Guerra: figura femminile con corona e spada; fiaccola ardente.
Altro
- Osservazioni personali:
- Informazione non reperita