7243 - Lapide a Giuseppe Macchi – Varese

Lapide con elemento bronzeo in rilievo a ricordo di Giuseppe Macchi (Claudio: nome di battaglia della Resistenza varesina), comandante della 121a brigata Garibaldi d’Assalto, che ha combattuto nella seconda guerra mondiale con coraggio e che ha dimostrando il suo amor patrio.

STAFF PIETRE: Scheda censita anche da Liceo Artistico Frattini Varese

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Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Via Luigi Sacco, 5
CAP:
21100
Latitudine:
45.81833948099024
Longitudine:
8.823840022087097

Informazioni

Luogo di collocazione:
Sotto il porticato di Palazzo Estense, sede del Comune di Varese
Data di collocazione:
24/04/1999
Materiali (Generico):
Bronzo, Marmo
Materiali (Dettaglio):
Marmo, l’effige in bronzo
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Varese
Notizie e contestualizzazione storica:
Il comandante Claudio, all'anagrafe Giuseppe Macchi, guidò la 121^ Brigata Garibaldi dal 1944 alla Liberazione. Claudio succedette alla guida della formazione partigiana dopo la morte di "Remo", all'anagrafe Walter Marcobi, assassinato dai fascisti il 5 ottobre del 1944.

Dalle iniziali proposte di Sandro Azzali e Carlo Scardenoni doveva essere posizionato nel castello di Masnago; ma l’architetto Angelo Maineri, a cui fu affidato il lavoro, la sistemò sotto il porticato di Palazzo Estense a Varese.

Contenuti

Iscrizioni:
9.3.1921 15.2.1998
Al concittadino
Macchi Giuseppe
(Claudio)
Quando tragica era l’ora dell’Italia con altri giovani partecipò alla lotta liberatrice divenendo comandante della 121^brg. Garibaldi. Quale membro del comando di zona del C.V.L. diresse le giornate insurrezionali del 25 aprile 1945. Per decenni difese gli ideali ed i valori di libertà, giustizia e pace che animarono le forze democratiche varesine nella costruzione della nuova Italia.
Simboli:
Non sono presenti simboli oltre il volto di Macchi sull'elemento bronzeo in rilievo

Altro

Osservazioni personali:
Ritengo che Giuseppe Claudio Macchi meriti di essere ricordato, perché non fu un semplice comandante partigiano, ma un uomo che si è distinto nell’impegno civile. È sicuramente un uomo da prendere come esempio per il suo attaccamento per la propria terra, affinché al giorno d’oggi l’amore per la patria non sia superato da altri valori.

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