Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- Via Aurelia, vicino al n. 68
- CAP:
- 16167
- Latitudine:
- 44.378515
- Longitudine:
- 9.071242900000016
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Parete rivestita con pietre a vista.
- Data di collocazione:
- Informazione non reperita
- Materiali (Generico):
- Bronzo, Marmo
- Materiali (Dettaglio):
- Lastra in marmo e chiodi in bronzo.
- Stato di conservazione:
- Buono
- Ente preposto alla conservazione:
- Informazione non reperita
- Notizie e contestualizzazione storica:
- Informazioni tratte da "La bufala della battaglia di Bogliasco" di Prospero Schiaffino in http://www.ilgiornale.it/29/06/2008: "Insomma il 26 aprile una colonna tedesca, munita di armi piuttosto potenti, con truppe ancora in buono stato, un autoblindo e altre vetture militari, preceduto da una motocicletta con mitragliatrice pesante, stava giungendo a Bogliasco per recarsi a Recco in modo da congiungersi con altre forze per ritirarsi attraverso la statale della Fontanabuona e procedere verso il Nord. La colonna proveniva da Nervi (è da ricordare che all'Hotel Eden di Capolungo risiedeva un importante comando della Wermacht) ed era piuttosto deciso nel suo intento, tanto che giunse poi a Recco dopo aver subito uno scontro piuttosto violento con formazioni partigiane nei pressi di Sori. Mio cugino, che in qualità di ex tenente del Regio Esercito comandava il gruppo dei partigiani, assieme ad un altro ex ufficiale ora scomparso, appostato nei pressi di Villa Porrini, situata nell'attuale via Pontiroli, gridò, più o meno, queste parole: «Non sparate. Lasciateli andare. Intanto tutto è finito dal momento che gli Alleati sono vicinissimi. Questi tedeschi finiranno per arrendersi ed essere catturati».Ma qualcuno o per non avere sentito lodore o per spavalderia o, chissà forse, anche per paura, aprì il fuoco. L'autoblindo prese a mitragliare in direzione degli spari e colpì a morte un ex bersagliere, che si era rifugiato tra i partigiani, senza dubbio uno dei pochi che sapeva maneggiare bene le armi. Il povero giovane si chiamava Giuseppe Zanchetta ed alla sua memoria è stata dedicata una targa all'inizio del comune di Bogliasco ai confini con Genova. Nel conflitto a fuoco i partigiani riuscirono a colpire qualche soldato tedesco. I feriti furono raccolti dagli stessi combattenti e caricato sull'autoblindo e sulle vetture che seguivano. Non si seppe se vi furono morti tra i germanici.Tra i partigiani, invece, risulta che uno o due furono i feriti, oltre al povero bersagliere partigiano che perse la vita".
Contenuti
- Iscrizioni:
- ALLA MEMORIA DEL PARTIGIANO
ZANCHETTA GIUSEPPE
QUI CADUTO PER LA LIBERTA'
DELL'ITALIA
16.11.25 26.4.45
- Simboli:
- Una stella nella parte centrale, in alto.
Altro
- Osservazioni personali:
- La lastra è collocata in Comune di Genova, al confine con quello di Bogliasco (n. civico 3).