73996 - Lastra a Piero Borrotzu – Chiusola

Lastra commemorativa in ricordo di Piero Borrotzu, comandante partigiano di Chiusola, dove venne fucilato. E’ apposta sulla facciata della Chiesa di Chiusola

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Chiusola
Indirizzo:
Via Maestra
CAP:
19020
Latitudine:
44.337349
Longitudine:
9.70281799999998

Informazioni

Luogo di collocazione:
Facciata Chiesa
Data di collocazione:
Informazione non reperita
Materiali (Generico):
Marmo
Materiali (Dettaglio):
Lastra in marmo con scritte nere
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Sesta Godano
Notizie e contestualizzazione storica:
Piero Borrotzu nasce ad Orani, in Sardegna, il 25 aprile 1921, da Francesco Borrotzu e da Clotilde Di Bene che, nativa di Vezzano Ligure (SP), ha conseguito il titolo di ostetrica all'Università di Genova, vincendo poi il concorso nell'isola. Dopo alcuni atti di guerriglia e di ribellione al regime con i Partigiani, La sera del giorno 4 aprile 1944 egli si reca a Chiusola per informarsi su quanto si sta muovendo e dorme, contro ogni sua abitudine, in paese. Gli avvenimenti si dipanano poi in questa maniera: Chiusola, all'alba del 5 aprile, si sveglia tra le urla e i mitra spianati dei militari tedeschi, che, probabilmente a seguito di una delazione, agiscono insieme ad alcuni fascisti i quali traducono alla popolazione terrorizzata gli ordini.
La gente, ancora assonnata, è portata via dalle case e radunata sul piazzale della chiesa di San Michele: lo scopo è quello di compiere una rappresaglia, comminando una punizione esemplare a chi appoggia i "ribelli". Borrotzu non viene scoperto e potrebbe sicuramente salvarsi, se lo volesse, saltando dalla finestra sul retro della casa che lo ospita, facendosi strada con una mitraglietta francese che ha con sé per eliminare i due-tre tedeschi vicini all'abitazione, fuggendo poi nel bosco. Invece si veste e, per evitare il massacro di persone innocenti, si presenta spontaneamente ai nemici. Spinto dentro una casa, dove viene percosso duramente, è poi condotto, sanguinante e con il volto tumefatto, sul piazzale della chiesa: qui l'ufficiale tedesco responsabile dell'azione libera gran parte dei settanta prigionieri, fuori che cinque uomini i quali, portati via, solo per un caso riescono a loro volta a salvarsi, e dà l'ordine, eseguito da un plotone della GNR, di fucilare Borrotzu. Ed è in questo frangente che, secondo i testimoni, nonostante la precaria condizione fisica per le percosse subite, egli scatta sull'attenti e grida "Viva l'Italia".
Colpito al petto, si accascia a terra e un ufficiale delle SS lo finisce con un colpo di pistola alla nuca.

Contenuti

Iscrizioni:
C.V.L.
A PERENNE MEMORIA
DEL
TEN. PIERO BORROTZU
MEDAGLIA D'ORO AL VALOR MILITARE
NELLA GUERRA DI LIBERAZIONE
COMANDANTE
D'UNA FORMAZIONE PARTIGIANA DI G. E L.
CORONò CON LA MORTE
LA SUA BREVE GIOVINEZZA
EROICA
OFFERTOSI VOLONTARIAMENTE AL NEMICO
PER SALVARE DA STRAGE UN VILLAGGIO INERME
AMMONIMENTO
CHE CIVILE è SOLO UN POPOLO
IN CUI
UOMINI LIBERI
SACRIFICANO
INTERESSI E VITA
AL BENE COMUNE
ORANI ??? 4-1944
Simboli:
Non sono presenti simboli

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Osservazioni personali:
Informazione non reperita

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