Dopo mezzo secolo Mauro Betti ha messo sulla carta queste memorie conservate con dolore e tenacia, ha compiuto la fatica che altri sopravvissuti hanno tentato: ricordare ciò che non è concepibile, per il dovere di testimoniare e di tramandare ciò che non deve essere dimenticato. Da qui il dovere della memoria e la riconoscenza per quanti, con dolore, ci aiutano nel compito. Grazie, dunque Betti. Che le sue parole servano alle generazioni di oggi e di domani.