Dall'incontro con Alba, pediatra in pensione nasce I figli dell'Aquila, la storia di uno dei giovani che, nell'Italia dell'autunno 1943, scelsero di combattere nell'esercito della Repubblica di Salò. Erano, appunto, i figli dell'Aquila, la storia, lo stemma ufficiale della Rsi. Spesso giovanissimi militanti fascisti, ma anche ragazzi che volevano soltanto difendere la patria dagli invasori e riscattare il disonore dell'8 settembre. L'autore non smentisce le proprie radici antifasciste, ma cerca di comprendere e di spiegare le ragioni di chi si schierò con la repubblica di Mussolini. Il risultato è questo libro speciale, che ha il passo del romanzo, ma dove tutto è vero, sino all'ultimo dettaglio. Il lettore seguirà, quasi giorno per giorno, il viaggio di Bruno dentro il grande incendio italiano, ma il personaggio davvero singolare, che emerge da ogni pagina, è Alba. Ma nel rievocare la tragedia di migliaia di giovani italiani che si danno la caccia e si uccidono, Alba ci consegna anche un'intensa vicenda d'amore, pudica e ardente, come si usava in altri tempi.