Colpisce, nel leggere il racconto autobiografico di Aldo, l'assenza di ideologia, di valutazioni politiche e storiche. Eppure le vicende degli anni tra il 1940 e il 1945, per le violenze, gli sconvolgimenti, i drammi e le lacerazioni che vi sono stati, si prestano a considerazioni eroiche, ad analizzare - a distanza di tempo - avvenimenti così complessi e controversi come il fascismo, la guerra e la Resistenza. Pacciarini, invece, non spiega al lettore quale sia stata la sua vita nell'ambito del regime fascista, cosa abbia significato viverci dentro, che maturazione ideale e culturale abbia comportato. Ma all'inizio di un nuovo millennio, guardandosi indietro, lascia questo semplice messaggio ai più giovani e a quanto - meno giovani - hanno avuto la fortuna, talvolta sottovalutata, di crescere non in una dittatura, ma in un paese libero e democratico.
Informazioni
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- non riportato
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- Anmig Massa, Anmig Perugia
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