Il titolo del libro non è altro che la paura, naturale ed istintiva , che talvolta si tramuta in orrore davanti alle atrocità commesse dati tedeschi o dai repubblichini. L'Autore però, non parla solo del "freddo" della guerra bensì, anche dell'incertezza e della paura per il futuro che si presenta, quando questi giovani, dopo l'illusione che i sacrifici e i rischi siano serviti a liberare il popolo Italiano dall'oppressione, rientrano sul posto di lavoro, dove trova i padroni di prima.