Il 27 Aprile 1937 se ne andava Antonio Gramsci, il più nobile ed amato dirigente del partito comunista italiano. Pensatore marxista, intellettuale e giornalista, fondatore dell'Unità nel 1924, Gramsci a distanza di decenni, continua ad essere al centro del dibattito storico. Attorno alla sua tragica vicenda personale si addensano sospetti ed interrogativi. Quale fu il vero ruolo di Palmiro Togliatti nella gestione dell'"affaire" Gramsci e perché lo stesso Gramsci, ad un certo punto, cominciò a dubitare dei suoi stessi compagni di partito? Nuovi documenti emersi dagli archivi sovietici hanno riaperto la discussione su alcuni momenti essenziali della biografia di questo personaggio, a partire dai sospetti sui veri motivi della sua morte. L'Autore, con questo saggio, contribuisce al dibattito, presentando, per la prima volta, le voci delle donne di casa Gramsci. Ciò consente di avere un inedito, quanto realistico, spaccato della società sovietica, dalla stagione del "terrore staliniano", alla perestrojka di Gorbacev, raccontando le difficoltà economiche e le pressioni psicologiche cui dovettero far fronte i parenti del leader comunista, rimasti a vivere in Russia.