La prima cosa che l'Autore disse, rispetto alla sua opera, fu che non era stata scritta allo scopo di formulare nuovi capi di accusa e non aggiunge nulla a quanto ormai noto ai lettori di tutto il mondo, sull'inquietante argomento dei campi di concentramento, bensì per fornire documenti, utili ad uno "studio pacato di alcuni aspetti dell'animo umano". Il Libro scritto nel 1946, mostra cose sui lager che ancora non erano conosciute, soprattutto si ignorava che la Germania nazista e, accanto ad essa tutti i paesi occupati, erano un unico mostruoso tessuto di campi di schiavi, altresì, quale rapporto legasse l'industria pesante tedesca con l'amministrazione dei lager stessi. "Sarò felice", disse Primo Levi, " se saprò che anche uno solo dei nuovi lettori, avrà compreso quanto è rischiosa la strada che parte dal fanatismo nazionalistico e dalla rinuncia alla ragione".