Sudafricano fu prigioniero di guerra a Marsciano

PERUGIA – Dal Sudafrica a Marsciano per rivivere le sensazioni del padre, prigioniero di guerra durante il secondo conflitto mondiale ed internato in un campo di lavoro presso le Fornaci Briziarelli di Marsciano.

La visita E’ questo il motivo che ha spinto Cheryl Orton ad intraprendere questo lungo viaggio, da Durban, città del Sud Africa, a Marsciano, alla ricerca di ulteriori indizi sulla storia di suo padre, il sergente maggiore Vincent Allan Gerard. Domani, mercoledì 5 Settembre, la famiglia del sergente maggiore giungerà a Marsciano e verrà accolta nella sala del consiglio comunale del Municipio marscianese dall’assessore Valentina Bonomi, dall’Anpi di Marsciano e da alcuni collaboratori dell’istituto per la Storia dell’Umbria contemporanea. Durante la giornata, dopo questo primo incontro, Cheryl Orton andrà a visitare le Fornaci di Marsciano, che si trovano (sebbene ampliate) ancora nel luogo di 70 anni fa, dove si trovava il campo che ospitò il sergente maggiore Vincent Allan Gerard durante la sua prigionia.

Il campo di prigionia delle fornaci di Marsciano è uno dei campi umbri del quale, al momento, si hanno meno informazioni: venne impiantato nel marzo del ’42 ed era alle dipendenze del campo di Morgnano di Spoleto; viene indicato come ‘campo 115′ ed ha ospitato 51 prigionieri di guerra fino alla metà di Settembre del 1943. Nel marscianese, oltre a questo campo, ce n’era uno a Castiglione della Valle, presso Castel Sereni, dove erano internati cento prigionieri politici provenienti dalle terre occupate della Slovenia e dall’Istria, ed utilizzati per la realizzazione dell’ampliamento della linea ferroviaria Pietrafitta – Corciano.

Gli internati del campo marscianese, probabilmente quasi tutti sudafricani provenienti dal campo PG 54 di Fara Sabina, venivano impiegati presso la fornace di laterizi Briziarelli; durante il secondo conflitto mondiale la manodopera scarseggiava e molte aziende fecero richiesta alle autorità militari di poter usufruire della preziosa manodopera dei prigionieri o degli internati. Dai racconti che il sergente ha fatto alla sua famiglia, una volta rientrato in patria, è emerso che lui ed altri prigionieri lavorarono anche nel tabacchificio adiacente, in una struttura vicina alle fornaci ed attiva dai primi anni del ’40. Proprio per questo, durante la visita, la famiglia sudafricana verrà accompagnata anche presso questo ex tabacchificio che si trova nella zona del quartiere “ Tripoli” di Marsciano.

Questo incontro sarà anche un’occasione per raccogliere più informazioni possibili su questo campo di prigionia e di lavoro: l’Istituto per la storia dell’Umbria contemporanea ed il Prof. Dino Renato Nardelli, da anni si occupano dei campi di internamento dell’Umbria, soprattutto della rete dei campi che ospitavano internati civili provenienti dalla Ex Yugoslavia. Il sergente maggiore Vincent Allan Gerard, nonostante la dura esperienza, rimase innamorato dell’Umbria e di Marsciano anche se non riuscì mai più a farci ritorno. Sua figlia torna a Marsciano per abbracciare in modo simbolico tutta la popolazione e «per ringraziare la città per aver dato a mio padre il vostro amore e la vostra cura, per averlo aiutato a rimanere sano e forte, per avergli dato da mangiare e da vestire nonostante le vostre magre risorse e per averlo aiutato ad evadere, a ritornare in Sud Africa rendendo possibile che incontrasse mia madre, che la sposasse ed avesse due figli». ha detto.

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