Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- viale Garibaldi 32
- CAP:
- 53036
- Latitudine:
- 43.46974999999999
- Longitudine:
- 11.14382999999998
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Sulla facciata della scuola primaria "Vittorio Veneto", di fronte alla quale si trova un giardino
- Data di collocazione:
- 1927
- Materiali (Generico):
- Bronzo, Marmo, Altro
- Materiali (Dettaglio):
- Bassorilievo in bronzo; cornice in travertino
- Stato di conservazione:
- Buono
- Ente preposto alla conservazione:
- Comune di Poggibonsi
- Notizie e contestualizzazione storica:
- Il monumento è stato scolpito nel 1927 dallo scultore Ettore Brogi (Rapolano 1886- Siena 1932) per onorare e ricordare i Caduti di Poggibonsi durante la Grande Guerra. La scuola Primaria stessa ("Vittorio Veneto") è stata dedicata al ricordo della battaglia decisiva a Vittorio Veneto (Treviso), in cui l'Italia, dopo molte sofferenze, vinse l'ultimo scontro con l'Austria. Il nostro Comune ha voluto così ricordare alle future generazioni il simbolo stesso della vittoria italiana.
Lo scultore Ettore Brogi ha creato l'immagine usando un calco di gesso. Successivamente è stata realizzata la fusione in bronzo.
Dalla scheda della sezione Anmig di Siena: nel 1927, come scrive "Il Popolo senese", furono inaugurati contemporaneamente la nuova scuola, il frontone e la caserma dell'Arma dei Carabinieri. Il parco della Rimembranza, che si trovava accanto alle scuole elementari, già previsto in fase di costruzione delle scuole stesse, fu inaugurato il 25 marzo 1923. Il parco era un giardino con alberi di leccio e oggi non è più esistente.
Contenuti
- Iscrizioni:
- (sulla cornice inferiore)
AI PRODI CHE CON IL SUPREMO OLOCAUSTO DETTERO AGLI ITALIANI LA GLORIA E LA VITA
(in basso, sul lato sinistro del bassorilievo)
E. BROGI
(in basso sul lato destro)
FOND. A. BIAGIOTTI / FIRENZE
- Simboli:
- Il bassorilievo rappresenta un corteo funebre di dodici persone, di diversa età e sesso, guidate da una figura femminile con le ali. La donna è la personificazione della Vittoria. Infatti l'Italia aveva vinto la Prima Guerra Mondiale. La Vittoria Alata ha in mano una daga, cioè una spada a due tagli rivolta verso il basso in segno di pace. Il corteo porta sulle spalle un feretro, coperto da un drappo, dove sopra è posto un elmetto, onore e gloria a chi ha sacrificato la propria vita per la Patria. Nel corteo si distinguono molto bene quattro bambini: due sono in collo alle loro madri e due sono per mano. I bambini rappresentano i figli dei Caduti di guerra. Si notano anche delle figure femminili e un uomo anziano che chiude il corteo. La processione si apre con un bambino che ha in mano una ghirlanda di alloro e si chiude con un uomo anziano, a simboleggiare il ciclo della vita. Il bassorilievo è stato collocato sulla facciata della scuola affinché servisse da memoriale alle future generazioni: i bambini andando a scuola e passando davanti al monumento possono comprendere meglio il valore del sacrificio di chi è morto per la patria e per la loro libertà.
Le mensole sotto le paraste laterali sono decorate da bassorilievi raffiguranti scudi tra rami di quercia: quello di sinistra rappresenta lo stemma di Poggibonsi (scudo con leone rampante); quello di destra è illeggibile.
Altro
- Osservazioni personali:
- Alto due metri e largo quattro metri e mezzo, il bassorilievo con la sua imponenza domina la facciata della scuola "storica" di Poggibonsi. Il bassorilievo rappresenta tutto il dolore, il sacrificio e la sofferenza causati dalla grande Guerra. La perfezione fisica dei corpi scolpiti sia maschili che femminili evidenzia la fastosità e la magnificenza del periodo fascista in cui l'opera è stata realizzata. Dalle ceneri della vittoriosa Grande Guerra nasce una Nuova Nazione vigorosa e prolifera come il suo popolo (almeno tale è l'ideologia sottintesa al bassorilievo).
Il feretro, l'onore dei Caduti per la Patria, è portato dal corteo composto da persone diverse per età e per sesso, ma sembra che l'immane peso gravi tutto su chi in effetti non porta niente: l'uomo anziano che chiude la fila, piegato e chinato, con il capo volto verso il basso, le ginocchia e le braccia conserte, la barba della saggezza rappresenta in realtà la consapevolezza che solo con il Supremo Sacrificio l'Italia è stata resa una Nazione Libera.
NOTA STAFF-PIETRE: Il monumento è stato censito anche dalla sezione Anmig di Siena.