Posizione
- Nazione:
- Italia
- Regione:
- Toscana
- Provincia:
- Pistoia (PT)
- Comune:
- Ponte Buggianese
- Frazione:
- Frazione Anchione, località Prato Grande
- Indirizzo:
- Via Lima
- CAP:
- 51019
- Latitudine:
- 43.824854
- Longitudine:
- 10.775879
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Lato strada
- Data di collocazione:
- Informazione non reperita
- Materiali (Generico):
- Marmo, Pietra, Altro
- Materiali (Dettaglio):
- Marmo per la lastra e per i due listelli di supporto. Pietra la base su cui il cippo è stato eretto. Vernice di colore nero a riempimento dei caratteri dell'epigrafe e del simbolo religioso incisi sulla lastra. Graniglia di pietra per le formelle che costituiscono lo scavalco di accesso al cippo.
- Stato di conservazione:
- Buono
- Ente preposto alla conservazione:
- Comune di Ponte Buggianese
- Notizie e contestualizzazione storica:
- La strage del Padule di Fucecchio, 23 Agosto 1944
Dalla scheda di Marco Conti per il sito “Straginazifasciste.it”:
“Dalla metà di Luglio del 1944 il fronte in Toscana si era arrestato sulla linea dell’Arno. L’area del Padule di Fucecchio vedeva la presenza della piccola formazione partigiana “Silvano Fedi”, composta da poche decine di uomini e operativa nella zona di Ponte Buggianese. Più consistenti le formazioni presenti sui colli del Montalbano, a ridosso dell’area palustre. Nelle settimane d’Agosto che erano servite alle truppe tedesche per preparare la ritirata sulla Linea Gotica, non erano mancati in quest’area di transito, episodi di sabotaggio, piccole scaramucce e alcune uccisioni di soldati tedeschi. Assieme alle operazioni antipartigiane, le truppe di occupazione operavano gli usuali rastrellamenti volti a reperire forza lavoro e molte persone (sia residenti che sfollati) si nascosero proprio nell’area del Padule. La percezione, quindi, di operare in un’area caratterizzata dalla presenza di banditi e civili, anch’essi potenziale ostacolo alle operazioni della ritirata, spinse i comandi della 26a Divisione corazzata della Wehrmacht (26a Panzer-Division), guidata dall’allora colonnello Peter Eduard Crasemann (ufficiale che dal 20 Aprile 1943 operò per un anno scarso sul Fronte orientale) ad organizzare un sistematico rastrellamento. Secondo le testimonianze tedesche rilasciate in sede processuale si riteneva che ci fosse la presenza di circa 2/300 partigiani. All’alba del 23 Agosto 1944 piccole pattuglie del reparto esplorante divisionale (26° Aufklärungs-Abteilung), appoggiate dall’artiglieria, circondarono l’area del Padule e progressivamente la passarono al setaccio, senza però addentrarsi troppo nell’interno. Ed era proprio ai bordi del Padule che la maggior parte della popolazione sfollata era acquartierata. Chiunque s’imbatté nelle truppe tedesche venne passato per le armi o ucciso all’istante. L’artiglieria sparò direttamente su molte abitazioni della zona. Solo alcuni, profittando della conformazione del territorio, riuscirono a salvarsi. Alcune case e capanne venivano incendiate. Il capitano Joseph Strauch fece la parte del leone visto che, oltre a operare sul campo, diede le indicazioni ai tenenti che guidavano le varie pattuglie (…). Verso le ore 14:00 l’operazione poteva dirsi conclusa. Tutte le vittime furono ritrovate dai familiari o dai parroci della zona, mentre, in un primo momento, furono gli stessi tedeschi a caricare alcuni corpi sui camions per ammassarli in improvvisate fosse comuni. Tedeschi che addirittura operarono le prime cure nei confronti di alcuni feriti. Certa fu la presenza di fascisti locali, soprattutto nell’area dell’Anchione, che collaborarono con i tedeschi visto che la zona era ricoperta da una folta e alta vegetazione lasciata così appositamente dalla popolazione come protezione da eventuali rastrellamenti. Servivano dunque delle guide. Ma fascisti locali che operarono attivamente risultarono presenti anche nell’area Monsummanese e nel Larcianese secondo le testimonianze dei sopravvissuti.”
1. Guido Magrini, nato a Ponte Buggianese il 19 Febbraio 1881, ivi residente, colono. Ucciso in località Prato Grande il 23 Agosto 1944. Nella strage muore anche il figlio Domenico. Riposa nel Cimitero comunale di Ponte Buggianese.
Contenuti
- Iscrizioni:
- QUI IL 23 AGOSTO 1944
FU UCCISO
MAGRINI GUIDO
DI ANNI 63
- Simboli:
- Croce cristiana incisa in posizione centrale sopra l'epigrafe.
Altro
- Osservazioni personali:
- Coordinate Google Maps: 43.824854, 10.775879