Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- Monte Colombara
- CAP:
- 36046
- Latitudine:
- 45.94315602776
- Longitudine:
- 11.521575444712
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- a lato di una mulattiera
- Data di collocazione:
- Informazione non reperita
- Materiali (Generico):
- Marmo
- Materiali (Dettaglio):
- Informazione non reperita
- Stato di conservazione:
- Buono
- Ente preposto alla conservazione:
- Comune
- Notizie e contestualizzazione storica:
- Fonte: http://www.padovagrandeguerra.it/?p=664
Era nativo di Este il “capitano santo”, Guido Negri, che meritò quell’appellativo per un episodio accaduto nel pomeriggio del 20 agosto 1915 e che fu ripreso dalla stampa cattolica italiana e internazionale. Dopo una notte di veglia e una mattinata di lavoro sulle trincee del monte Piana giunse alle tre del pomeriggio a ricevere la comunione dal cappellano militare. Lo racconta così Gastone Paccanaro:
«“Spero – disse il Cappellano – che non avrà voluto rimanere digiuno fino a quest’ora…“.
“Sì, sono digiuno – rispose il Tenente – ma la Santa Comunione basta da sé sola a saziare la mia fame“.
E ricevette la Santa Comunione.
All’appuntamento, nell’ora sacra della morte di Gesù, l’Ufficiale era giunto dopo aver vegliato tutta la notte con i suoi soldati, con i quali, per tutta la mattina seguente aveva lavorato a rafforzare le trincee e dopo aver camminato per picchi e rocce scoscese per almeno un paio d’ore.”»
Al di là di quest’episodio che gli dette celebrità, Guido Negri è una figura di grande interesse per la sua storia di combattente e per la sua spiritualità che lo portò a essere protagonista di una causa di beatificazione della chiesa padovana, che non andò a buon fine. Era nato nella cittadina euganea il 25 agosto 1888, orfano di padre e ultimo di 12 fratelli. Il suo sentimento religioso e patriottico fu chiaro fin dalla giovinezza e lo portarono da un lato a far parte della Società della Gioventù Cattolica e, discepolo di quello ce diventerà san Leopoldo, a entrare tra i terziari domenicani, dall’altro lato a prendere parte con fervore alle guerre in cui l’Italia si trovava impegnata indossando quella divisa che definì “la veste nusiale della Patria”.
Un-Capitano_santoRichiamato per la terza volta nell’esercito dopo la leva e, nel 1911-12, la guerra italo-turca, con il grado di capitano fu inviato, benché convalescente da una lunga malattia, con il 55° Fanteria sul monte Piana. Ricoverato nuovamente per la febbre alta, durante la successiva convalescenza si laurea in lettere a Padova. Nel 1916 torna al fronte nella 5a Compagnia del 228° Regimento nella neo costituita Brigata Rovigo. Muore il 27 giugno 1916, colpito dal fuoco nemico mentre risale le pendici del monte Colombara.
Il 3 giugno del 1917 gli viene conferita la Medaglia d’Argento al Valor militare, mentre solo nel 1934 la sua salma viene traslata dal cimitero di Gallio a quello di Este. Su di lui esiste una biografia, scritta da don Giuseppe Ghidaudo.
Durante la Seconda guerra mondiale, una nota brigata partigiana padovana fu intitolata al suo nome.
Contenuti
- Iscrizioni:
- NEL NOME DI GUIDO NEGRI IL CAPITANO SANTO CADUTO SU QUESTO MONTE IL 27 GIUGNO 1916 SI SUBLIMA LA BONTA' E LA FIEREZZA DELLA STIRPE
- Simboli:
- Informazione non reperita
Altro
- Osservazioni personali:
- Staff Pietre: geolocalizzazione approssimativa