Posizione
- Nazione:
- Italia
- Regione:
- Toscana
- Provincia:
- Firenze (FI)
- Comune:
- Greve in Chianti
- Frazione:
- Frazione San Polo, località Panzalla
- Indirizzo:
- Pressi di Casa Ajaja (o Aiaia)
- CAP:
- 50022
- Latitudine:
- 43.6854128
- Longitudine:
- 11.3714096
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Lato strada bianca
- Data di collocazione:
- Collocazione attuale 2006
- Materiali (Generico):
- Bronzo, Pietra, Altro
- Materiali (Dettaglio):
- Pietra per l’intera struttura del cippo (zoccolo, basamenti e colonna tronca). Bronzo per la lastra su cui è incisa l’epigrafe. Inchiostro di colore nero a rivestimento dei caratteri e del simbolo religioso dell’epigrafe.
- Stato di conservazione:
- Buono
- Ente preposto alla conservazione:
- Amministrazione comunale di Greve in Chianti
- Notizie e contestualizzazione storica:
- Il 2 Agosto 1944, in località Panzalla, presso San Polo in Chianti (1), i tedeschi fucilano i coniugi Stefanini, Pietro e Dina, qui sfollati dalla loro abitazione di Firenze, in una casa di campagna acquistata nel 1939.
La mattina di questo giorno la coppia ha lasciato la propria casa, occupata da alcuni tedeschi e si trovano nell'abitazione del contadino Luigi Trambusti. Improvvisamente vi irrompono alcuni soldati nazisti di stanza in una vicina fattoria (2). Forse vi sono stati indirizzati da una spia (3).
La dinamica non è molto chiara, ma è probabile che Pietro Stefanini, nato a Scarperia (Fi) il 4 Febbraio 1887, maresciallo maggiore dei vigili urbani fiorentini che, dal 1932 ne comanda il reparto motociclisti, durante il percorso verso la fattoria, cerchi di reagire utilizzando la propria pistola d'ordinanza. Il tentativo fallisce e l'uomo viene ucciso, insieme al suo cane, nei pressi della Chiesa di San Clemente a Panzalla. La moglie, Dina Buoncristiani, nata a Fucecchio (Fi) il 14 Aprile 1907 (4) scappa, ma non va molto lontano. Raggiunta viene anche lei trucidata, forse dopo che è stata brutalmente violentata. Infatti, quando il pomeriggio del giorno successivo ne viene recuperato il cadavere (5) questo è completamente nudo. I loro corpi sono stati gettati in un dirupo, detto “Busilli”, tra la Chiesa di San Clemente e la casa colonica “Aiaia”.
Tuttavia si può avvalorare anche la tesi che lo Stefanini abbia reagito con la pistola proprio per difendere la moglie, una donna molto bella, dalle palesi intenzioni dei soldati (6).
Durante l'occupazione tedesca, i due coniugi svolgevano attività antifascista. La loro casa fiorentina (7) era meta di renitenti alla leva e disertori che cercavano rifugio e assistenza. Sfollati poi a Panzalla, avevano iniziato a collaborare in qualità di staffette con i partigiani della 22a Brigata Garibaldi “V. Sinigaglia”, dove militava anche il fratello della donna, Giuseppe Buoncristiani. Significativamente Dina è conosciuta con il nome di battaglia “La Marescialla”. Vera anima antifascista sarebbe stata proprio lei a coinvolgere il marito in questa attività. Il maresciallo Stefanini, poi, in divisa e con la moto di servizio, non creava sospetti e così, nel suo andare e tornare da Firenze, era riuscito a fornire ai partigiani informazioni militari, materiale sanitario e medicinali.
Sul luogo della loro morte è stato eretto un piccolo cippo che, dal 2006, dopo un restauro, è stato spostato e collocato al margine della strada soprastante il fosso dei “Busilli”.
Oggi, Pietro e Dina, riposano insieme in una tomba del Cimitero comunale di Trespiano, presso Firenze.
NOTE:
1. Nel Comune di Greve in Chianti.
2. Il nipote Raffaello Ferrini ricorderà, da racconti ricevuti, che gli zii si trovavano nascosti insieme ad altre persone in un rifugio posto sotto la loro abitazione.
3. Alcuni abitanti del luogo riferiranno che la Buoncristiani aveva avuto dei dissidi con un uomo residente in una villa della zona, visto più volte viaggiare nei dintorni a bordo di un calesse e armato di un mitra. Il sospetto è che questi fosse una spia al servizio dei tedeschi e che possa avere scoperto l'attività dei due coniugi.
4. Nel libro “Brigata Sinigaglia” (Libreria Feltrinelli, Milano,1976) scritto dal suo ex comandante Angiolo Gracci (“Gracco”), i dati anagrafici della Buoncristiani sono diversi e contraddittori: alla pag. 139 è riportata la data del 12 Aprile 1907, mentre alla pag. 118 (elenco Caduti) vi è quella del 14 Aprile 1905. Inoltre la data di morte è erroneamente individuata nel 3 Agosto 1944.
5. Paolo Pieraccini “Il Corpo di Polizia Municipale di Firenze. Dai Lorena all'Italia Repubblicana”, Pagnini Editore, Firenze, 2004.
6. Carlo Baldini nel suo “La Seconda Guerra Mondiale da Greve in Chianti a Firenze”, Edizioni Polistampa, Firenze, avvalora che lo Stefanini sia stato ucciso intorno alle 11:30 e la Buoncristiani nel pomeriggio, intorno alle 16:30, quando, fuggita, dopo qualche ora era stata catturata e poi assassinata. Pare che la donna si trovasse in stato interessante.
7. Sposatisi il 21 Giugno 1941, risiedevano nel rione del Ponte di Mezzo.
Contenuti
- Iscrizioni:
- IN MEMORIA
DEI CONIUGI
PIETRO STEFANINI
DINA BUONCRISTIANI
UCCISI DAI NAZIFASCISTI
il 2 Agosto 1944
- Simboli:
- La colonna tronca rappresenta una vita precocemente interrotta. Croce cristiana incisa in posizione centrale nella parte superiore della lastra dove si trova l’epigrafe.
Altro
- Osservazioni personali:
- Coordinate Google Maps:
43.6854128, 11.3714096