Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- Strada provinciale 502
- CAP:
- 60039
- Latitudine:
- 43.4173125
- Longitudine:
- 13.2043125
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Il cippo non si trova in un centro abitato ma in un fosso, nascosto dal bosco, in contrada S. Francesco.
- Data di collocazione:
- Informazione non reperita
- Materiali (Generico):
- Marmo, Altro
- Materiali (Dettaglio):
- Il cippo è in cemento con una fine lastra in marmo sulla facciata frontale
- Stato di conservazione:
- Insufficiente
- Ente preposto alla conservazione:
- Informazione non reperita
- Notizie e contestualizzazione storica:
- Gli avvenimenti a cui questa pietra fa riferimento risalgono agli ultimi anni della seconda guerra mondiale, dopo l' armistizio dell'8 settembre 1943 e l'inizio della Resistenza.
In particolare si fa riferimento a un tragico evento accaduto a Staffolo a ridosso della liberazione del piccolo centro dall' occupazione nazifascista il 21 luglio 1944.
Il cippo in questione infatti ricorda la morte di Brunori Attilio e Brunori Giuseppe, innocentemente uccisi dai soldati nazisti il 16 luglio 1944.
I due coraggiosi uomini sono stati uccisi in un fosso sottostante la loro abitazione collegata ad esso tramite una stradina di terra utilizzata all’ epoca per raggiungere il corso d’ acqua.
Contenuti
- Iscrizioni:
- QUI
BRUNORI ATTILIO DI ANNI 34
E BRUNORI GIUSEPPE DI ANNI 26
INNOCENTEMENTE SPENTI
DALLA BARBARIE TEDESCA
IL GIORNO 16-7-1944
INVOCANO IL RICORDO
ED UNA PRECE
- Simboli:
- Una croce
Altro
- Osservazioni personali:
- Il cippo, posto non molto distante dalla strada provinciale 502 (precise coordinate geografiche sono: 43°25’03.9”N 13°11’25.4”E) è stato esposto agli agenti atmosferici e all'incuria, pertanto la parte inferiore è stata coperta dalla vegetazione che ha nascosto la parte incisa. Dopo un' accurata ripulitura siamo riusciti a riportare alla luce l'intero cippo rendendo visibile l'iscrizione. Secondo la testimonianza di alcuni uomini del posto, che conoscono bene la zona, fino a qualche anno fa la lapide si trovava in condizioni migliori e, nel giorno dei defunti, era sempre ornata con fiori freschi e lumini votivi.