226309 - Cippo ad Arrigo Beccari – Nonantola (MO)

Cippo posto nel cimitero di Nonantola sopra la tomba terragna di don Arrigo Beccari che fu attivo durante la Resistenza e salvò decine di bambini ebrei dalla deportazione.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Via Pieve
CAP:
41015
Latitudine:
44.680940294409
Longitudine:
11.045741041803

Informazioni

Luogo di collocazione:
Nel cortile della parte vecchia del cimitero.
Data di collocazione:
Informazione non reperita
Materiali (Generico):
Pietra
Materiali (Dettaglio):
Il cippo è di pietra bianca lavorata sui lati e in alto. Le iscrizioni sono incise e riempite di vernice.
Il cippo si trova al vertice di una recinzione rettangolare fatta di cubi e lastre squadrati dello stesso materiale.
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
Informazione non reperita
Notizie e contestualizzazione storica:
Don Arrigo Beccari (Castelnuovo Rangone, 24.8.1909 – Nonantola, 27.12.2005) ebbe un ruolo principale nella vicenda di Villa Emma di Nonantola. Nel 1942 l’organizzazione di resistenza ebraica trasferì una cinquantina di ragazze e ragazzi ebrei dalla Slovenia a Villa Emma. Agli iniziali si aggiunsero altri ragazzi ebrei per un totale di circa novanta. Dopo l'occupazione nazista in Italia a seguito dell'armistizio dell'8 settembre 1943, per evitare la deportazione dei ragazzi don Arrigo Beccari e il medico antifascista Giuseppe Moreali provvidero a nasconderli presso famiglie locali, presso il Seminario Abbaziale e presso le suore. Quindi tutti i ragazzi furono dotati di documenti falsi e fatti espatriare in Svizzera tra il 6 e il 17 ottobre 1943, mettendoli in salvo. Uno soltanto, ricoverato in ospedale, fu catturato e deportato ad Auschwitz dove morì.
Nello stesso periodo la parrocchia di don Arrigo a Rubbiara divenne una centrale della Resistenza emiliana: vi si stamparono documenti falsi e materiale di propaganda antifascista e vi si diede rifugio a partigiani, ebrei perseguitati e prigionieri alleati fuggiti dai campi di detenzione. Don Arrigo fu arrestato il 16 settembre 1944 assieme a don Ennio Tardini. Rimase sette mesi nel carcere bolognese di San Giovanni in Monte fino alla Liberazione nell’aprile 1945.
Don Arrigo è annoverato tra i “Giusti tra le Nazioni”, cioè i non-ebrei che agirono in modo eroico a rischio della propria vita per salvare la vita di ebrei dalla Shoah. Il titolo è conferito dallo Stato di Israele sulla base di documenti e testimonianze che avvalorano il rischio affrontato dai salvatori. La procedura prevede che siano i salvati a proporre allo Yad Vashem (il museo dell’Olocausto di Gerusalemme) il nome del loro salvatore, richiedendo che sia dichiarato Giusto.

Contenuti

Iscrizioni:
DON ARRIGO BECCARI
1909 – 2005
TESTIMONE DI GESU’ RISORTO

“AMOR MI MUOVE”

VANGELO DI SACRA OSPITALITA’
A
VILLA EMMA

VANGELO DI LIBERTA’
IN CARCERE

VANGELO DI VERITA’
NELLA SCUOLA POPOLARE
DI RUBBIARA

“PER DOVERE SACERDOTALE”

“GIUSTO TRA LE NAZIONI”
Simboli:
In cima al cippo è incisa una croce latina sotto cui è stato incisa l'effige di don Arrigo.

Altro

Osservazioni personali:
Arrigo Beccari è anche ricordato nelle pietre:
- 164068 - Lastra in ricordo degli otto modenesi “Giusti tra le Nazioni” – Modena,
- 159181 - Lapide a ricordo del salvataggio dei ragazzi ebrei di Villa Emma in Nonantola (MO).

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