Posizione
- Nazione:
- Italia
- Regione:
- Emilia-Romagna
- Provincia:
- Reggio Emilia (RE)
- Comune:
- Guastalla
- Frazione:
- Frazione San Girolamo
- Indirizzo:
- Via Mulino, 17
- CAP:
- 42016
- Latitudine:
- 44.9215198
- Longitudine:
- 10.731282
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Al margine di un giardino pubblico
- Data di collocazione:
- Inaugurazione risalente all'immediato dopoguerra; ristrutturato nel 2010.
- Materiali (Generico):
- Bronzo, Marmo
- Materiali (Dettaglio):
- Marmo per il blocco che costituisce il corpo del manufatto e per la lapide in esso inserita. Bronzo per tutti i caratteri in rilievo che formano sia l’epigrafe che la dedica e per lo stemma del Comune di Guastalla.
- Stato di conservazione:
- Ottimo
- Ente preposto alla conservazione:
- Comune di Guastalla
- Notizie e contestualizzazione storica:
- La famiglia Rossi risiedeva a Santa Vittoria, frazione del Comune di Gualtieri, dove era dedita all’agricoltura. Era composta dal capofamiglia Giuseppe (44 anni), dalla moglie Ines Garuti (44 anni) e dai loro cinque figli Leotelmo (24 anni), Adriano (20 anni), Bruna (18 anni), Bruno (12 anni) e Gianni (4 anni). Di tradizione socialista, fin dalla fine del 1943 la famiglia Rossi aveva iniziato a collaborare con la Resistenza dando ospitalità ai partigiani e fornendo dei viveri per quelli che operavano in montagna. Col tempo la loro abitazione era diventata anche una “casa di latitanza”, dove i partigiani della pianura potevano far base prima di partire per le loro azioni o per trovarvi rifugio in caso di rastrellamenti.
La loro attività non era passata inosservata alle spie della zona e così, all’alba del 20 Aprile 1945, un reparto misto di tedeschi e “mongoli” (truppe formate da ex prigionieri di guerra russo-asiatici), in tutto circa una trentina di uomini, provenienti da San Girolamo, fece irruzione nel casale iniziando subito a perquisirlo. Giuseppe ed Adriano Rossi vennero prima percossi dai soldati poi, unitamente alla matriarca Ines, alla figlia Bruna Rossi e ad altri due uomini, Giovanni Bigliardi e tale Catellani, condotti al loro Comando di San Girolamo rinchiudendoli nella canonica del paese. Leotelmo si era salvato dall’agguato in quanto si trovava lontano al lavoro nei campi.
La notte sul 23 Aprile 1945, dopo due giorni di infruttuosi interrogatori, i tedeschi decisero di sbarazzarsi dei loro prigionieri. Presero i primi tre, Giuseppe e Adriano Rossi ed il Catellani e li condussero verso il luogo preposto per la loro esecuzione. Ad un certo momento Giuseppe Rossi dette un colpo con la mano sulla spalla del figlio indicandogli che questo era il momento per tentare una fuga disperata. Adriano iniziò a scappare da una parte e gli altri due uomini fecero lo stesso dalla parte opposta, cercando di disorientare i soldati che subito si dettero a sparare all’impazzata.
Adriano si salvò dentro un fosso, il padre ed il Catellani erano stati feriti. Mentre quest’ultimo si finse morto, Giuseppe fu finito con alcuni colpi di pistola alla testa.
Ritornati al casolare dove erano gli altri prigionieri, i tedeschi, per evitare altre possibili fughe, decisero di ucciderli uno per volta con un colpo di pistola alla nuca. Prima la giovane Bruna, tra le urla di disperazione della madre, poi la madre stessa ed infine il Bigliardi. Tutto questo mentre Adriano, sempre nascosto nel fosso, udiva le loro grida.
Una volta tornato il silenzio, con i tedeschi in ritirata, Adriano tornò a casa dove ritrovò Leotelmo e i due fratellini più piccoli. Il giorno dopo gli americani ed i partigiani avrebbero liberato il paese.
• Giovanni Bigliardi (“Turco”), nato il 13 Luglio 1909, residente a Santa Vittoria di Gualtieri. Riconosciuto partigiano della 77a Brigata Garibaldi S.A.P. “Fratelli Manfredi”.
• Ines Garuti nei Rossi (“Nera”), nata il 1° Agosto 1900, residente a Santa Vittoria di Gualtieri. Moglie di Giuseppe Rossi e madre di Bruna. Riconosciuta partigiana della 77a Brigata Garibaldi S.A.P. “F.lli Manfredi”.
• Bruna Rossi (“Nella”), nata il 22 Gennaio 1927, residente a Santa Vittoria di Gualtieri. Figlia di Giuseppe ed Ines Garuti. Riconosciuta partigiana della 77a Brigata Garibaldi S.A.P. “F.lli Manfredi”.
• Giuseppe Rossi (“Primo”), nato l’8 Marzo 1901, residente a Santa Vittoria di Gualtieri. Marito di Ines Garuti e padre di Bruna. Riconosciuto partigiano della 77a Brigata Garibaldi S.A.P. “F.lli Manfredi”.
Dati rilevati dalla banca dati dei Caduti in guerra nel sito dell’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età contemporanea di Reggio Emilia (Istoreco) www.istoreco.re.it/
Tutte queste vittime sono ricordate anche nella lapide ai Caduti partigiani di Guastalla posta sotto i portici del Municipio, in Piazza G. Mazzini.
Contenuti
- Iscrizioni:
- LA CITTA’ DI GUASTALLA
NEL 65 ANNIVERSARIO
DELL’ECCIDIO
ROSSI GARUTI INES
ROSSI GIUSEPPE
DI ANNI 44 DI ANNI 44
ROSSI BRUNA
DI ANI 18
BIGLIARDI GIOVANNI
DI ANNI36
TRUCIDATI DAI NAZI FASCISTI
IL 22 4 1945
LE FAMIGLIE
E I COMPAGNI
POSERO
- Simboli:
- Stemma del Comune di Guastalla in bronzo collocato sul margine superiore sinistro del cippo.
Altro
- Osservazioni personali:
- Coordinate Google Maps:
44.9215198, 10.731282