Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- Via Torino, 14
- CAP:
- 10040
- Latitudine:
- 45.116234683477
- Longitudine:
- 7.336142186969
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Area dedicata bordo strada
- Data di collocazione:
- Informazione non reperita
- Materiali (Generico):
- Pietra, Altro
- Materiali (Dettaglio):
- Cippo e pilastri in pietra; targa e stella metalliche; catene in ferro battuto. Sono presenti panchine e vasi portafiori.
- Stato di conservazione:
- Buono
- Ente preposto alla conservazione:
- A.N.P.I.
- Notizie e contestualizzazione storica:
- Tra le varie descrizioni dell'uccisione dei comandanti partigiani Felice Cima e Marcello Albertazzi e del loro autista Camillo Altieri, ne riportiamo di seguito due.
Nell’ottobre del 1943 si formano a Condove due gruppi di partigiani. Uno è comandato da Marcello Albertazzi (“Barba”) operaio di Brescia, quarantenne, militante comunista che arriva a Condove in ottobre dopo aver lasciato le valli del Cuneese (zona Barge-Bagnolo) ai primi cenni di rastrellamento; l’altro è comandato da Felice Cima, studente universitario e sottotenente che si posiziona a Mocchie con una cinquantina di uomini. A partire dal mese di ottobre effettuano le prime azioni di guerriglia, spesso in collaborazione, spingendosi anche nella bassa e nella media Valle di Susa. Sabotano la ferrovia Torino Modane e il 6 di novembre attaccano le casermette di Borgone. Le loro azioni mettono in allarme il comando tedesco in Valle di Susa. Lo stesso giorno le autorità tedesche vietano la circolazione delle auto in tutta la valle da Rivoli a Cesana e dopo un attacco alle autoblinde tedesche a Condove il 25 novembre viene imposto il coprifuoco a Susa e Avigliana. Due giorni dopo, il 27 novembre Felice Cima, Marcello Albertazzi scendono dalla valle del Gravio, dove sono acquartierati per partecipare a una riunione di comandanti partigiani ma la loro macchina si ferma sulla strada, in panne a Caprie . Sopraggiungono due vetture tedesche: Cima e Camillo Altieri (autista) vengono crivellati di colpi e Albertazzi trovato in possesso di armi immediatamente fucilato. Garbagnati, il quarto passeggero, riesce a liberarsi della pistola e trovato senza armi viene incarcerato a Torino.
Fonte: Le prime formazioni partigiane e i primi caduti, da Paesaggi della Memoria.
Un episodio che nel 1943 segnò i primi mesi della Resistenza in Valle di Susa.
All’indomani dell’8 settembre 1943 negli alpeggi sopra Condove e Caprie trovarono rifugio e si organizzarono in bande partigiane molti esponenti dell’antifascismo e militari sbandati e impossibilitati a rientrare alle proprie case. Tra loro spiccavano Felice Cima, Alessio Maffiodo e Marcello Albertazzi. Quest’ultimo era un vecchio militante comunista giunto in Valle di Susa un mese dopo l’armistizio, provenendo dalla Val Germanasca, dove aveva avuto contrasti con il locale Comando militare di tendenza badogliana. Per Felice Cima, studente universitario e sottotenente dei Bersaglieri sbandato con il suo reggimento e riparato a Condove a casa di uno zio, la Resistenza affondava invece le sue radici nella stanchezza, nel rifiuto di continuare la guerra fascista al fianco dei tedeschi. Inizialmente fu proprio la diversa sensibilità nei confronti degli atteggiamenti da assumere verso l’occupazione tedesca ad essere foriera di contrasti. Divenne quindi importante l’azione condotta da altre due figure rappresentative del neonato movimento resistenziale valsusino, don Francesco Foglia e Sergio Bellone, entrambi esponenti del Comando militare della Val Susa, che svolsero un’importante opera volta a smussare i contrasti sorti tra Cima e Albertazzi riuscendo ad ottenere così una leale collaborazione fra i due capi banda.
Ma il destino era in agguato. Il 27 novembre 1943, all’inizio di un inverno che per la Resistenza sarebbe stato durissimo, Cima, Albertazzi e l’autista Camillo Altieri scesero dalla borgata Rocca di Condove per incontrare a Novaretto gli altri comandanti delle bande che nei primi tre mesi di lotta ai nazifascisti si erano organizzate in Valle di Susa. Al ritorno i tre salirono con il comunista torinese Giuseppe Garbagnati sull’auto del maggiore Egidio Liberti del Comando militare unificato. Il veicolo andò quasi subito in panne, forse a causa del radiatore bucato, ma si pensò di risolvere l’inconveniente, tanto da rifiutare il traino offerto da un autocarro in transito. Albertazzi, Cima e Altieri scesero per raccogliere acqua in un vicino fossato, mentre Liberti controllava la strada e Garbagnati rimaneva nella vettura. D’improvviso sopraggiunsero due veicoli tedeschi. I militari a bordo aprirono il fuoco, uccidendo Cima, Altieri e Albertazzi, mentre Liberti riuscì a fuggire verso la Dora e a traversarla a nuoto. Garbagnati, liberatosi della pistola, venne arrestato. A Felice Cima venne successivamente intitolata la 17ª Brigata Garibaldi, protagonista delle vicende della lotta per la Liberazione a cavallo tra la Valle di Susa e la Valle di Viù.
Fonte: Il 26 e 27 novembre si rievoca l'agguato nazifascista di Caprie, da Torino Oggi, 21/11/2023.
Contenuti
- Iscrizioni:
- IN IMPORTANTE MISSIONE DI GUERRA
VOLONTARI DELLA LIBERTA'
FELICE CIMA - MARCELLO ALBERTAZZI
COMANDANTI DI FORMAZIONI PARTIGIANE
COL FEDELE AUTISTA CAMILLO ALTIERI
FULMINATI DAL PIOMBO NAZISTA
IN QUESTO LUOGO IL 27 NOVEMBRE 1943
SACRIFICARONO LA GIOVANE VITA
PER LA GLORIA DELLA PATRIA
PER LA PACE DEL MONDO
CONDOVE E CAPRIE 1945
- Simboli:
- Sopra il cippo è posta una stella metallica a cinque punte.
Altro
- Osservazioni personali:
- Informazione non reperita