56013 - Cippo “al partigiano” – Mergozzo (VB)

Sul lungolago di Mergozzo, quasi in un angolo ma ben visibile, in un’aiuola quadrata è collocato questo cippo, a forma di montagna, su una base quadrata di granito; sul lato frontale una piccola lastra che reca una generica dedica ai partigiani: nonostante la semplicità, il cippo ha un forte potere evocativo, dato da due piccole sculture nella parte alta, quasi invisibili ad un occhio disattento. La scultura di destra rappresenta un gruppo di baite di montagna, quella di sinistra un partigiano che sale faticosamente verso quelle baite, con in mano un fucile.

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Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Lungolago Don Virgilio Bergamaschi
CAP:
28802
Latitudine:
45.96115104054456
Longitudine:
8.45297634601593

Informazioni

Luogo di collocazione:
Sul lungolago di Mergozzo
Data di collocazione:
Anni '60
Materiali (Generico):
Ottone, Pietra
Materiali (Dettaglio):
Il cippo è in granito grigio di Candoglia, la lastra in ottone.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Mergozzo
Notizie e contestualizzazione storica:
La dedica del cippo è generica, ma il suo valore simbolico altissimo: centinaia sono questi cippi sparsi per tutto il territorio dell'Ossola, spesso posizionati su sentieri ormai abbandonati, dove dal 10 settembre al 23 ottobre fu attiva la Repubblica dell'Ossola, per la quale gli abitanti delle valli pagarono un prezzo altissimo in termini di vite umane, quando i nazifascisti concentrarono lì tutte le truppr disponibili e cominciarono una sanguinosa repressione che ebbe come vittime non solo partigiani, per lo più molto giovani, ma anche Ebrei, civili, anche donne, e chiunque fosse sospettato di aver appoggiato la Repubblica dell'Ossola. Di contro, il governo svizzero la riconobbe e si prodigò non solo per accogliere i circa 2000 bambini che abitavano le valli ossolane, ma anche per rifornire di generi di prima necessità una popolazione ormai allo stremo, cui erano state tagliate tutte le vie di comunicazione con l'esterno. Nel settembre del 1943 avvenne qui il primo rastrellamento di Ebrei, che sono ricordati nel Parco della memoria e della pace di Fondotoce: la maggior parte fu deportata in Germania, in parte furono gettati nel lago, molti ancora vivi. Tristemente famosi sono gli eccidi di Fondotoce, di Baveno, del Lago Maggiore, di Trarego e della Valgrande, la cui documentazione è stata minuziosamente ricostruita dalla Casa della Resistenza, a Fondotoce, che ha cercato di dare, non sempre riuscendoci, un nome alle migliaia di vittime della repressione nazifascista.

Contenuti

Iscrizioni:
Al partigiano
Per una scelta di libertà gloria eterna ai caduti
Simboli:
Non sono presenti simboli, ma le piccole sculture sono fortemente evocative della storia, anzi, delle storie di migliaia di partigiani che cercavano rifugio nelle baite per sfuggire alla furia nazifascista.

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