5646 - Cippo alle vittime dell’eccidio di Pratolungo

Cippo in pietra a ricordo dei tredici cittadini di Pratolungo (Velletri)  trucidati dai soldati tedeschi durante una rappresaglia il 19 febbraio 1944. Si compone di un solido irregolare poggiato su un basamento. L’intera struttura è in muratura di mattoni pieni, come si può vedere nelle parti lasciate a vista ed è rivestita da lastre di travertino.

Le due lastre che compongono il fronte principale non sono sullo stesso piano. La destra – più piccola – è di poco rientrante rispetto all’altra e alle lastre perimetrali. Entrambe recano incisioni con vernice rossa: la sinistra una croce e una iscrizione; la destra i nomi dei dodici martiri.

Sopra il basamento, di fronte alle pietre incise, è presente a mo’ di fioriera, una piccola aiuola con lampada votiva.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Contrada Pratolungo
Indirizzo:
Via Pratolungo, 63
CAP:
00049
Latitudine:
41.644206568876115
Longitudine:
12.803449630737305

Informazioni

Luogo di collocazione:
Proprietà agricola del sig. Papacci Fiorenzo, in prossimità del fosso Cicerchia (luogo dell’uccisione).
Data di collocazione:
Informazione non reperita
Materiali (Generico):
Laterizio, Pietra
Materiali (Dettaglio):
Struttura in muratura di mattoni pieni, rivestita con lastre di travertino in faglia, con iscrizioni incise e verniciate di rosso.
Stato di conservazione:
Sufficiente
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Velletri
Notizie e contestualizzazione storica:
Il 15 febbraio 1944 nelle campagne veliterne, presso la Contrada Pratolungo, fu ucciso, un soldato tedesco e ferito un suo commilitone (a tutt’oggi il motivo non è ancora chiaro: non esiste una documentazione ufficiale e le testimonianze sull’accaduto sono contrastanti).
In seguito all’editto di Kesserling (dopo l’8 settembre del 1943) che stabiliva l’uccisione di dieci civili italiani per ogni soldato tedesco ucciso, scattò un rastrellamento e il 19 febbraio 1944 avvenne la fucilazione di 11 uomini (tra essi due ragazzi: Silio Papacci e Elio Mancini rispettivamente di 13 e 19 anni) e di una donna, Artemisia Mammucari, che si trovava là, nei pressi, per seguire il marito catturato.
L’epitaffio sulla stele fa riferimento a tredici persone, ma l’elenco riporta solo dodici nomi perché la famiglia di uno di questi “decise di far cancellare il nome perché egli non faceva parte di quel rastrellamento, ma in realtà venne trovato ucciso in aperta campagna, non si sa per quale motivo. I nomi sono così diventati dodici, in seguito alla cancellazione, ma la dicitura a fianco non venne mai corretta” (da: Orsolini I., pag. 95; per la bibliografia v. oltre).
FONTI:
Bibliografia:
Laracca I. M., Tragedia di Velletri e del suo popolo: 1943-1944 e breve cronistoria della ricostruzione dal 1944 al 1974, pag. 84, Velletri 1975.
Venditti A., Velletri: storia di una città millenaria, pagg. 162 e 163, editrice Vela, Velletri 1975.
Di Vito G., Pratolungo 1944: il racconto dei protagonisti, edizioni Blitri, Velletri 2006.
Orsolini I., Pratolungo 1944: una strage dimenticata, edizioni Blitri, Velletri 2006.

Contenuti

Iscrizioni:
Sulla sinistra
IL COMUNE
E LA POPOLAZIONE
DELLA CONTRADA PRATOLUNGO
A ETERNO RICONOSCENTE RICORDO
DEI TREDICI CONCITTADINI
FUCILATI DAI TEDESCHI
IL 19 FEBBRAIO 1944
POSERO
PERCHE’ DALL’ALTO DEI CIELI
NEL DOLORE
SANTIFICATO DAL SACRIFICIO
NELLA LIBERTA’ E NELLA PACE
PROTEGGANO
QUESTA CONTRADA
Sulla destra
AMICI NICOLA
FERRI PIETRO
MAMMUCARI ARTEMISIA
MANCINI ACHILLE
MANCINI ELIO
MARTINI CARLO
PAPACCI SILIO
PAPACCI ENRICO
PRIORI RENATO
RAIA SABATINO
CASINI PALMIRO
RAMICCIA GERARDO
Simboli:
All’estrema sinistra dell’iscrizione una croce incisa sul travertino e verniciata di rosso.

Altro

Osservazioni personali:
Ricordano questa strage anche una grande lapide commemorativa nel cimitero di Velletri, voluta dall’Amministrazione comunale e datata 23 maggio 1948 (quando cioè vi furono seppelliti quasi tutti i martiri di Pratolungo con altre persone uccise dalle “barbarie naziste”) e una stele lungo la strada di via Vecchia Napoli, a poca distanza dal luogo dell’eccidio, realizzata nel 1994 in occasione del cinquantenario.

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