Posizione
- Nazione:
- Italia
- Regione:
- Umbria
- Provincia:
- Perugia (PG)
- Comune:
- Bettona
- Frazione:
- Colle della Luna - Monte dei Cinque Cerri
- Indirizzo:
- Strada Provinciale 502
- CAP:
- 06084
- Latitudine:
- 42.975364
- Longitudine:
- 12.476183
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Piazzola lungo la strada che collega Castelleone di Deruta e località Cinque Cerri di Bettona
- Data di collocazione:
- Messa a dimora non disponibile, riqualificato a cura della Comunità Montana Monti del Trasimeno 1996
- Materiali (Generico):
- Pietra
- Materiali (Dettaglio):
- Parallelepipedo di pietra sormontato da un piccolo tetto a piramide, collocato su pietre irregolari cementate fra loro. Le facce del parallelepipedo riportano delle scritte.
- Stato di conservazione:
- Buono
- Ente preposto alla conservazione:
- Ultimo restauro è della Comunità Montana Monti del Trasimeno come indicato nel posto.
- Notizie e contestualizzazione storica:
- Il monumento, situato in località 5 Cerri di Bettona, vuole ricordare un episodio accaduto il 6 marzo 1943. La storia ci racconta che durante la seconda guerra mondiale, in particolare dal 1943, i boschi di Bettona diventano i luoghi della Resistenza, dove i partigiani difendono la zona dagli attacchi dei tedeschi.
Dal 6 ottobre 1943 un gruppo di partigiani perugini si era stabilito nei boschi di Monte Malbe per organizzare la resistenza ai nazi-fascisti. Quasi tutti i componenti della Brigata Francesco Innamorati erano poco più che diciottenni e si batterono eroicamente insieme alla Brigata Leoni, questi rimasero sul monte per circa due mesi e nel dicembre 1943, essendo aumentati di numero, si spostarono nei boschi sopra Bettona, Deruta e Tavernelle per affrontare il nemico con maggior efficacia. I comandanti delle brigate si incontrarono il 20 febbraio 1944 per organizzare un piano d’azione comune. Alcuni giovani di Castelleone provenienti dalla Brigata Innamorati, insieme ad altri volontari si trasferirono nella zona di Torre Burchio dove venne fissato il comando della Leoni. Il 22 febbraio 1944 la brigata compì la prima azione e alla stessa prese parte un partigiano che si è distinto per il suo coraggio, Mario Grecchi (nato a Milano nel 1926 e morto a Perugia nel 17 marzo del 1944).
Il giorno 3 marzo una pattuglia della Leoni sorprese sei tedeschi delle SS. Nello scontro a fuoco quattro tedeschi muoiono e gli altri avvertono i loro camerati. La pattuglia ritorna nei boschi con armi e munizioni. A questo punto la dirigenza fascista perugina, venuta a sapere della presenza partigiana, ordina il rastrellamento.
Il 5 marzo i nemici circondano la zona, penetrando nei boschi e per due ore essi tengono sotto fuoco i partigiani. All’alba del 6 marzo, alle ore 6:30, le staffette provenienti dalle zone di Bettona comunicano ai comandi partigiani che un centinaio di camion tedeschi trasportano soldati nazisti e stanno in attesa di movimenti. Dopo poco tempo altre staffette provenienti da tutte le zone di osservazione avvertono i comandi che durante la notte la zona è stata interamente circondata. La brigata non ha più munizioni ed è costretta a fuggire. Il vice comandante Grecchi decide di rallentare le manovre tedesche con un’imboscata, insieme a cinque uomini per permettere agli altri di fuggire. Il gruppo di partigiani prende posto alle 11 del mattino e lo scontro a fuoco, contro nemici bene armati ed addestrati, finisce alle 3 del pomeriggio. Nello scontro solo Grecchi rimane in vita, anche se gravemente ferito. Un ufficiale che gli intima la resa viene ucciso da Grecchi, però, viene catturato. Una volta trasferito al poligono di tiro di Perugia, viene tenuto in vita da continue trasfusioni di sangue per essere fucilato il 17 marzo 1944. Sugli scritti che ricordano l’episodio si legge: Affrontava serenamente il plotone di esecuzione e, dopo aver rifiutato la benda, cadeva al grido di «Viva l’Italia».
La Brigata Garibaldi "Francesco Innamorati" fu una formazione partigiana operante nei dintorni di Perugia tra il novembre del 1943 e il marzo del 1944, inquadrata nelle Brigate Garibaldi.
La nascita del movimento partigiano a Perugia
La volontà di organizzare un movimento partigiano per la lotta armata contro i nazifascisti, sull'esempio delle bande nate nel resto dell'Umbria lungo tutta la dorsale appenninica, è nella zona di Perugia per lungo tempo frustrata dalla situazione politica locale, caratterizzata una scarsa unità di vedute delle forze antifasciste locali, dove a lungo tende a prevalere una linea attendista, e una presenza del potere fascista repubblicano ben radicata e organizzata, essendo la città capoluogo di regione e sede del prefetto, Armando Rocchi. Un gruppo di giovani cresciuti alla scuola di Aldo Capitini, tra i quali Riccardo Tenerini, e avvicinatosi poi alle posizioni del PCI, decide di salire in montagna nell'autunno del 1944, installandosi sul Monte Malbe, a ovest di Perugia. I primi mesi della formazione sono difficili, causa la scarsità di uomini, equipaggiamenti ed esperienza militare di guerriglia, nonché contrasti con la stessa dirigenza clandestina del PCI perugino.
Lo spostamento a Deruta e lo sbandamento
A inizio di gennaio del 1944, i partigiani di spostano a sud-est di Perugia, nelle campagne e sui colli della piana del Tevere, tra Deruta e Torgiano. La formazione assume il nome di Brigata Francesco Innamorati, in onore del dirigente comunista folignate Francesco Innamorati, caduto il 4 gennaio del 1944 durante un'azione tedesca contro la 4ª Brigata Garibaldi. Arriva a contare circa 150 uomini, e moltiplica le azioni di distribuzione degli ammassi alla popolazione civile e le azioni di sabotaggio. Si trova a operare a contatto con una piccola formazione di Giustizia e Libertà, la Brigata Leoni, operante anch'essa nei dintorni di Deruta. A seguito di un'azione della Brigata Leoni, il 6 marzo 1944 la zona è rastrellata dalle truppe tedesche. La Brigata Innamorati e la Brigata Leoni riescono a sganciarsi evitando grosse perdite, ma sono costrette allo sbandamento. Tra i partigiani catturati vi è lo studente azionista Mario Grecchi, gravemente ferito, curato e fucilato alcuni giorni dopo, decorato poi con la Medaglia d'oro al valor militare.
Diversi membri della Brigata confluiscono in altre formazioni partigiane, come Dario Taba "Libero", che diventa commissario politico della Brigata San Faustino - Proletaria d'urto. Nei giorni immediatamente anteriori alla liberazione di Perugia, molti giovani antifascisti e reduci della Brigata Innamorati e della Brigata Leoni costituiscono la Brigata Mario Grecchi, che opera in città fino all'arrivo delle truppe alleate, il 20 giugno del 1944.
Contenuti
- Iscrizioni:
- Lato A
IL 6 MARZO 1944
LA BRIGATA PARTIGIANA “ FRANCESCO INNAMORATI ”
SORRETTA DALLA GENEROSA PARTECIPAZIONE DEI CONTADINI E DEGLI ABITANTI DEI LUOGO SOSTENE TRA QUESTI MONTI UNA DURA BATTAGLIA CONTRO UNA DIVISIONE TEDESCA E CONTRO SQUADRACCE DI TRADITORI FASCISTI
Lato B
NON IDEALI RETORICI MA CONVINZIONI CONCRETE CI UNIRONO TRA QUESTI MONTI COSCENTI CHE LA NOSTRA LIBERTA SCELTA SERVIVA A NOI E AGLI ALTRI COME SEMPRE è SERVITA NELL MONDO LA RIBELLIONE CONRO LA VIOLENZA E L’ ASSASINIO
Lato C
LA VOSTRA GIOIA DI OGGI NON OFFENDE PERCHE QUI SI RICORDANO UOMINI CHE HANNO AMATO LA VITA
Lato D
I PARTIGIANI SOPRAVISUTI NEL RICORDARE I COMPAGNI CADUTI NELLA GUERRA DI LIBERAZIONE DAL 1943 AL 1945 LI ADDITANO ALLA AMIRAZIONE E ALLA RICONOSCENZA DI CHI HA SOMMAMENTE CARA LA LIBERTà : BIAGIONI ANTONIO,CIABATTI PRIMO,CIOTTI CRISPOLTO,COMPAROZZI ENZO,FLORENZI VITTORIO,MARIAN TOMSIC,MILAN KARNOVIC,SEGOLINI GILDO,TENERINI EGLO,TIRADOSSI PASQUALE,TRASMURATI ERASMO.
- Simboli:
- Non sono presenti simboli
Altro
- Osservazioni personali:
- I partigiani catturati in quelle zone boscose vennero poi tradotti a Perugia presso il Comando Militare e ivi giustiziati.
Con tutta probabilità, vista la presenza di un piccolo cippo all'ingresso dell’area dove è collocato il monumento, l’ente preposto è la comunità montana Monti del Trasimeno intervenuta nel 1996 per ripulire o restaurare il monumento in tutto o in parte.
NOTA STAFF PIETRE: Il monumento è stato censito dalle scuole Istituto Comprensivo Giano dell'Umbria, Istituto Comprensivo La Meridiana di Bettona e Istituto d'Arte A.Magnini di Deruta
NOTA STAFF PIETRE/ 2: Il monumento è stato oggetto di atto vandalico nel mese di novembre 2016. Per approfondimenti http://www.umbria24.it/bettona-monumento-alla-resistenza-imbrattato-con-svastica-e-scritta-duce/420548.html