Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- Piazza Garibaldi
- CAP:
- 57016
- Latitudine:
- 43.35171874483105
- Longitudine:
- 10.455997989688058
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Piazza
- Data di collocazione:
- Informazione non reperita
- Materiali (Generico):
- Marmo
- Materiali (Dettaglio):
- Marmo
- Stato di conservazione:
- Buono
- Ente preposto alla conservazione:
- Comune di Rosignano Marittimo
- Notizie e contestualizzazione storica:
- Nella notte fra il 7 e l’8 aprile 1944 i nazifascisti si presentarono alla fattoria «Magherini» a Vada ed obbligarono, Franzon Pietro a condurli con un camioncino a Castelnuovo e durante il tragitto lo uccisero lasciandolo esanime lungo la strada. Il 15 giugno del 1944 si ebbe il più tremendo bombardamento aereo che determinò la morte di 24 persone, 23 delle quali al Villone degli Ebrei al Casalino che andò completamente distrutto.
Per quanto si riferisce all’eccidio di Vada, che ha rappresentato uno dei fatti più raccapriccianti della guerra, si riporta qui di seguito parte del testo della Conferenza tenuta da Enzo Fiorentini il 12-3-1971 presso la Biblioteca Comunale.
«Verso la metà del giugno ‘44 i tedeschi, incalzati dalle truppe alleate che risalivano da Roma al nord, saccheggiavano lo stabilimento Solvay caricando tutto il materiale possibile su mezzi navali al Pontile di Vada. Impauriti dai partigiani, quando si sparse la voce che a Gabbro in uno scontro erano rimasti uccisi due repubblichini di Vada, i tedeschi usarono la loro abituale tattica, quella della rappresaglia.
La mattina del 20 giugno circondarono il paese di Vada, entrarono in casa di Ruggero Lupichini, tornato la sera precedente col figlio Emilio da Castellina, dove era sfollato, e lo uccisero. Il figlio fu salvato dal padre, che sentiti i passi dei tedeschi che salivano le scale, lo nascose in soffitta. Per le strade del paese, mentre la gente fuggiva, i tedeschi uccisero i due cugini Elio e Ivo Vanni ed un giovane diciannovenne, Delfo Rofi, al quale spararono di fronte alla madre. Un quinto, Mazza, ferito riuscì a fuggire.
I tedeschi raccolsero i quattro cadaveri e li esposero seminudi in piazza Garibaldi, obbligando la popolazione a sfilare loro da vanti. La minaccia di fare altre vittime fu sventata dal parroco, don Vellutini, che coraggiosamente offrì la sua vita in cambio di quella dei suoi concittadini. I tedeschi, impressionati, lasciarono libera la popolazione.
In realtà l’episodio di Gabbro, motivo della rappresaglia, consistette in uno scontro tra due bande di repubblichini che facevano del contrabbando. Non si è conosciuto invece il nome della spia che portò i tedeschi in casa dei Lupichini».
Solo 5 giorni dopo, sempre per delazione fascista fu catturato il giovane partigiano Gorini Goriano al quale, per rappresaglia, fecero fare la buca, successivamente gli legarono le mani con del filo elettrico e poi fu trucidato.
fonte www.lungomarecastiglioncello.it
Contenuti
- Iscrizioni:
- All'alba del 20 giugno 1944
la barbara ferocia tedesca
s'abbatteva sull'inerme paese
portando lutto e desolazione
Il popolo di Vada
poneva
a ricordo e monito
che solo concordia ed amore
rendono prospera la patria
difendono la libertà
---
Caddero sotto il piombo nemico
vittime dei traditori della patria
LUPPICHINI RUGGERO - VANNI ELIO
ROFI DELFO - VANNI IVO
- Simboli:
- Non sono presenti simboli
Altro
- Osservazioni personali:
- Informazione non reperita