252173 - Complesso monumentale ai Caduti della Marina, dei Carabinieri e degli Alpini – Gazzaniga (BG)

Questo complesso monumentale è collocato all’interno di un’area verde che si estende per circa 2500 metri quadrati e comprende quattro elementi, da sinistra a destra:

  • l’opera dedicata ai marinai, formata da una basamento di tre gradini su cui sono poste, verticalmente, un’ancora ed un piccolo monumento con una teca centrale che riporta, su entrambe le facciate, lo stemma delle repubbliche marinare; insieme alla scritta dedicatoria “AI MARINAI” è riportata una citazione di Aristotele in latino (sulla parte anteriore) e tradotta in italiano (sulla parte posteriore); di lato è collocata una piccola placca in ferro con l’elenco dei benefattori che hanno contribuito alla realizzazione dell’opera; nella parte frontale spicca, in basso, la stella militare.
  • il cippo dedicato ai Carabinieri, sormontato dalla fiamma e recante l’iscrizione dedicatoria per tutti i Carabinieri morti in guerra e in pace.
  • il complesso centrale composto da tre blocchi di pietra, due più bassi e il terzo a destra più alto recante una croce; le strisce metalliche orizzontali recano dei bassorilievi; spicca in alto la scritta “GAZZANIGA AI SUOI CADUTI”;  a sinistra, all’interno di un’aiuola, vi è una finta fiamma e subito dietro si scorge appena la scritta laterale che spiega la volontà dei cittadini e del sindaco per la costruzione del monumento stesso.
  • il cippo dedicato agli Alpini con i simboli dell’Associazione Nazionale e una grande piuma colorata.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Via Roma
CAP:
24025
Latitudine:
45.796549337501
Longitudine:
9.8388033331713

Informazioni

Luogo di collocazione:
Area verde
Data di collocazione:
26 Giugno 1966
Materiali (Generico):
Bronzo, Pietra, Altro
Materiali (Dettaglio):
Monumenti in pietra con bassorilievi in rame, sculture bronzee, elementi metallici.
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
SOPRINTENDENZA ARCHEOLOGIA, BELLE ARTI E PAESAGGIO PER LE PROVINCIE DI BERGAMO E BRESCIA
Notizie e contestualizzazione storica:
Tutte le leve degli anni ‘80 fino a quella del 1896 e, in un secondo momento, del ‘97, ‘98 e ‘99, dovettero partire per combattere nella guerra del 1915-18.
Già con le prime occupazioni (monte Nero, monte S.Michele, monte Sei Busi) arrivarono notizie luttuose dal fronte:
25 agosto Cagnoni Pasquale, classe 1893, Alpino Caporal Maggiore, morto a Ponte di Legno; 20 ottobre Cagnoni Angelo, classe 1890, Fante Soldato, morto a Durer; 23 ottobre, Adobati Pietro, classe 1890, Fante Caporale, morto a Quota 111; 14 novembre Corna Pietro, classe 1895, Fante Soldato, morto a Ronchi; 14 novembre Otelli Lorenzo, classe 1893, Fante Caporale, morto a Monte Cencio; 7 dicembre Damiani Giovanni, classe 1893, Fante Soldato, morto a Ospedale Palmanova; 12 dicembre Chiodi Amadio, classe 1894, Artigliere Soldato, morto a Castelvecchio.
Nel 1916, con una spedizione punitiva, gli imperi centrali rioccupano i confini fino all’altipiano di Asiago. Vi è la controffensiva del Cadorna e la riconquista del monte S. Michele, del Sabotino, di Gorizia, fino al Vodice, al monte Santo e al S. Gabriele. I lutti aumentano: 27 gennaio Covioli Matteo, classe 1888, Fante Soldato, morto a Valfonda; 1 febbraio Signori Luigi, classe 1892, Bersagliere Soldato, morto Ospedale Militare Asti; 11 febbraio Sangalli Carlo, classe 1888, Fante Caporale, morto a Msrli; 9 maggio Damiani Luigi, classe 1893, Fante Soldato, morto sul Carso; 16 maggio Bonomi Francesco, classe 1882, Alpino Soldato, morto 224 Rep. Someggiato; 1 giugno Bonomi Bonaventura, classe 1897, Alpino Soldato, morto 302 Rep. Sanità; 3 giugno Rovaris Santo, classe 1890, Alpino Soldato, morto a Masson; 9 giugno Peracchi Pasquale, classe 1895, Fante Soldato, morto disperso; 18 giugno Maffeis Giuseppe, classe 1893, Fante Soldato, morto a Gazzaniga; 1 luglio Stancheris Francesco, classe 1886, Fante Soldato, morto disperso; 1 luglio Colleoni Giuseppe, classe 1893, Fante Soldato, morto a Ospedale Militare 135; 8 agosto Cortinovis Pietro, classe 1896, Fante Caporale, morto Monfalcone; 17 agosto Pedone Vincenzo, classe 1890, Fante Soldato, morto a Monfalcone; 25 agosto Merla Adamo, classe 1890, Fante Soldato, morto a Brescia; 10 ottobre Morandi Francesco, classe 1885, Fante Soldato, morto disperso; 1 novembre Guerini Pietro, classe 1885, Fante Soldato, morto sul Carso; 3 novembre Barozzini Giuseppe Angelo, classe 1886, Fante Soldato, morto a Salcano; 5 novembre Martinelli Patrizio, classe 1893, Fante Soldato, morto a Cormons.
L’inverno del 1917 è durissimo, la voglia disfattista e la richiesta di armistizio aumentano. Al ritiro dalla Russia, seguono un’estate sanguinosa ed il disastro di Caporetto: 16 gennaio Fiammeni Cesare, classe 1886, Alpino Soldato morto sul Monte Rombon; 29 marzo Merla Giacomo, classe 1894, Bersagliere Caporale morto Ospedale Campo 013; 30 marzo Ferrari Emilio, classe 1897, Fante Caporal Maggiore, morto Ospedale di Sacile; 9 maggio Barozzini Francesco, classe 1882, Fante Soldato, morto a Gorizia; 19 maggio Ongaro Manfredi, classe 1891, Fante Caporale, morto a Kammo; 23 maggio Bonomi Amabile, classe 1891, Mitragliere Caporal Maggiore, morto a Quota 77; 23 maggio Ubbiali Vittorio, classe 1897, Fante Soldato, morto sul Vodice; 25 maggio Dagostini Giovanni, classe 1890, Bersagliere Soldato, morto a Quota 114; 26 maggio Maffeis Giovanni, classe 1897, Fante Soldato, morto disperso; 10 giugno Longhi Silvio, classe 1881, Fante Soldato, morto sul Monte Zebio; 19 giugno Ghilardini Angelo, classe 1886, Fante Soldato, morto sul Monte Zebio; 25 giugno Marchesi Girolamo, classe 1884, Bersagliere Soldato, morto disperso; 11 luglio Pezzoli Oreste, classe 1896, Autotrasportatore Soldato, morto a Cividale; 15 luglio Perini Emilio, classe 1897, Artigliere Soldato, morto Ospedale da campo 0109; 25 luglio Merla Dante, classe 1897, Fante Soldato, morto a San Marco; 11 agosto Agazzi Giacomo, classe 1880, Fante Soldato, morto Ospedale Napoli; 18 agosto Bonfanti Pietro, classe 1890, Bersagliere Soldato, morto sul Carso; 25 agosto Guerini Giovanni, classe 1895, Telegrafista Soldato, morto a Covernette; 26 agosto Peracchi Ippolito, classe 1894, Bersagliere Soldato, morto a Reggio Emilia; 28 agosto Pezzotta Angelo, classe 1898, Fante Caporale, morto a Gorizia; 29 agosto Gusmini Servilio, classe 1898, Fante Soldato, morto disperso; 6 settembre Pezzera Cesare, classe 1891, Fante Soldato, morto disperso; 1 ottobre Guerini Angelo, classe 1897, Alpino Soldato, morto disperso; 29 ottobre Gusmini Carlo, classe 1897, Fante Soldato, morto disperso; 23 novembre Masserini Massimo, classe 1886, Alpino Soldato, morto sul Monte Grappa; 24 novembre Amboni Vincenzo, classe 1898, Alpino Soldato, morto Ospedale Bassano; 28 dicembre Pezzera Giovanni, classe 1893, Alpino Soldato, morto Ospedale Rovigo; data sconosciuta Carrara Giuseppe, classe 1893, Fante Soldato, morto disperso.
Dopo Caporetto il consiglio comunale di Gazzaniga il 20 novembre 1917 approva all’unanimità il seguente comunicato: “Il Consiglio Comunale di Gazzaniga in perfetto legame con la popolazione tutta, in quest’ora grave per la nostra cara Patria tanto violentemente vituperata dall’invadente orda coalizzata dei nemici del mondo [...] si stringe devoto e fiducioso all’Augusto Sovrano [...] degno seguace dei forti di Casa Sabauda, e confida fermamente che il nobile esempio di magnanime abnegazione e indomito valore ritempri l’Esercito nostro a novella virtù, a rinnovato ardore, a rinfiammata sete di riscossa e di vittoria…”. Firmatari della delibera erano il Sindaco Luigi Bonarini (Trombì) eletto nel 1913, l’assessore anzino Giovanni Maffeis e il segretario comunale Patrizio Filisetti.
Nel 1918 seguono il rafforzamento dell’Intesa sul fronte occidentale, la battaglia vittoriosa del Piave, l’ultima offensiva e l'occupazione di Vittorio Veneto. Ma caddero ancora: 15 gennaio Minelli Alessandro, classe 1898, Fante Soldato, morto disperso; 21 gennaio Peracchi Egidio, classe 1899, Alpino Soldato, morto in Val Bastione; 1 febbraio Franchina Luigi, classe 1882, Mitragliere Soldato, morto a Joseftad; 7 febbraio Maffeis Luigi, classe 1898, Fante Soldato, morto a Milovitz (Boemia); 12 febbraio Bonomi Battista, classe 1883, Fante Soldato, morto a Milovitz (Boemia); 22 febbraio Baroni Emilio, classe 1887, Bersagliere Soldato, morto a Budapest; 26 aprile Gusmini Ernesto, classe 1899, Mitragliere Soldato, morto a Padova; 1 maggio Cortinovis Luigi, classe 1898, Alpino Caporal Maggiore, morto a Marchtent; 11 maggio Gusmini Achille, classe 1888, Fante Soldato, morto disperso; 28 maggio Perini Antonio, classe 1890, Alpino Soldato, morto a Conca Presena; 16 giugno Tacchini Giuseppe, classe 1899, Fante Soldato, morto a Fossalta di Piave; 22 luglio Verzeroli Luigi, classe 1886, Artigliere Soldato, morto Ospedale da Campo 66; 11 settembre Guerini Attilio, classe 1896, 55 Battaglione Soldato, morto Ospedale Brescia; 13 settembre Maffeis Giulio, classe 1887, Fante Soldato, morto a Harth; 16 settembre Signori Pietro, classe 1896, 6 Reparto Ass. Soldato, morto disperso; 26 ottobre Bonomi Agostino, classe 1888, Fante Soldato, morto Ospedale da Campo 203.
Il 4 novembre anche a Gazzaniga correvano le note trionfali de “Il Piave mormorava”. Le campane suonarono a distesa dalle ore 10 alle ore 10.30. Una madre così scriveva al proprio figlio: “... Tutte le campane all’improvviso suonarono a distesa e in pochi istanti la parola armistizio s’incrociò con un grido, che aveva niente di umano: è finita! … ritornano i figli … Il grido corse per tutto il paese suscitando un brivido di commozione quale Gazzaniga non ha mai provato. Tutta la gente fu nelle vie, mentre da ogni parte si levava il clamore di mille voci in cui si perdeva il peso di tanti lutti, in una speranza di pace duratura”.
Anche dopo l’armistizio molti morirono per ferite di guerra:
12 novembre Noris Andrea, classe 1886, Fante Soldato, morto Ospedale Milano; 17 novembre Cocchi Lorenzo, classe 1893, Alpino Tenente, morto Ospedale Militare 087; 18 novembre Monforti Ferrario, classe 1897, Genio Caporale, morto Ospedale da Campo 74; 19 novembre Vezzoli Luigi, classe 1895, 41 Reparto Soldato, morto Ospedale Militare Peschiera; 4 dicembre Damiani Tranquillo, classe 1892, Bersagliere Soldato, morto a Trento; 5 dicembre Ossoli Santo, classe 1890, Artigliere Soldato, morto Ospedale da Campo 053; 26 dicembre Pezzoli Giacomo, classe 1885, Fante Soldato, morto in Francia; 28 dicembre Zanga Luigi, classe 1898, Fante Soldato, morto a Cattaro; 31 dicembre Merla Vittorio, classe 1896, Fante Soldato, morto a Gazzaniga; 26 gennaio 1919 Guerini Defendente, classe 1891, Fante Soldato, morto Ospedale da Campo 206; 31 gennaio Longhi Pietro, classe 1899, Artigliere Soldato, morto a Gazzaniga; 15 agosto Martinelli Giovanni, classe 1898, Alpino Soldato, morto a Gazzaniga.
Con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale altri gazzanighesi cadono sul campo: febbraio 1941 Begna Luigi morto a Mondovì; Peracchi Domenico Mauro, Guerini Giuseppe e Martinelli Guido muoiono in Grecia, dove Bombardieri Antonio, Marchesi Edmondo, Merla Valentino e Ruggeri Giovanni figurano tra i dispersi; l’artigliere Piccinini Giovanni muore in Sicilia.
Nella guerra in Africa settentrionale muoiono in primavera Gafforelli Federico, Martina Roberto, Ghilardini Angelo, Zubani Roberto, Brevi Santo Pietro; il 18 novembre cadono il Carrista Caporal Maggiore Maffeis Marino, medaglia d’argento, nella battaglia della Marmarica (Libia) a Bir El Gobi.
Nella guerra in Russia cade Bonomi Pietro e rimarranno dispersi in quelle sterminate terre, specie nella tragica ritirata dell’inverno 1942-43: Bombardieri Costante, Bonarini Pietro, Bonomi Mario, Cagnoni Adamo, Depolenza Mario, Falconi Cristoforo, Guerini Arnaldo, Guerini Emilio, Guerini Giovanni, Guerini Pietro, Gusmini Gerolamo, Lazzarelli Roberto, Malzanni Luigi, Masserini Francesco, Masserini Michele, Martinelli Pietro, Merelli Giovan Maria, Moioli Ottavio, Perola Giovanni, Pezzotta Alberto, Sala Guido, Signorelli Luigi, Vezzoli Giuseppe, Zaninari Tomaso, Benaglio Sperandio.
Cadono in Jugoslavia: Guerini Guido, Merelli Virgilio e Peracchi Giacomo. Rimangono dispersi Cortinovis Luigi, Martinelli Aristide e Pezzera Giovanni.
Altri caduti: Gafforelli Italo in marina, Faglia Guerino a Mirandola, Maffeis Agostino in USA, Masserini Camillo a Rovato, Merelli Alessandro a Bari, Merelli Natale e Guerini Pietro in Francia, mentre Peracchi Luigi e Piccinini Giovanni in Sicilia, Allegri Giovanni e Ghilardelli Giovanni nella resistenza in Sardegna.
Nella memoria di Gazzaniga la strage della Divisione Acqui rimase e rimarrà particolarmente inciso per il martirio di due suoi soldati, Maffeis Benedetto e Conti Giacomo, ma anche per l’opera svolta in guerra e dopo da Padre Ghilardini Luigi, uno dei sette cappellani militari al seguito della Divisione. Caporal Maggiore nel trentatreesimo reggimento artiglieria, Maffeis Benedetto, al quale Gazzaniga ha dedicato una via del centro, meritò la medaglia d’oro con questa motivazione: “Capo pezzo di batteria obici da 100/17 dislocata nell’isola di Cefalonia, all’atto dell’armistizio, accettava con entusiasmo la lotta contro i tedeschi. Durante il trasferimento della batteria nella zona di schieramento riportava dolorose fratture nel tentativo di impedire il ribaltamento del proprio pezzo da una scarpata. Ricoverato all’ospedale da campo e venuto a conoscenza che il combattimento in cui era duramente impegnata la propria batteria volgeva al peggio, malgrado il divieto del personale sanitario raggiungeva il proprio reparto che veniva successivamente accerchiato da preponderanti forze nemiche. Rimaneva al comando del proprio pezzo sparando a zero ed animando con l’esempio trascinatore i suoi serventi fino a che veniva colpito in pieno da una raffica di mitragliatrice. Fulgido esempio di generoso consapevole attaccamento al dovere e di sublime ardimento. Mazarakata-Dilinata 8-22-settembre 1943”. L’Associazione Nazionale Acqui si radunò il 24 settembre del 1967 a Gazzaniga per l'assegnazione della medaglia d’oro al valor militare a Maffeis Benedetto e il 10 ottobre 1976 per commemorare Padre Ghilardini Luigi ad un anno dalla sua morte.
Nel 1944 morirono in Germania consumati nei lager: Gusmini Enrico, Masserini Giuseppe, Damiani Tranquillo, Maffeis Andrea, Maffeis Antonio e Zaninari Pietro.
Molte vittime vennero registrate anche tra i civili. Il 29 gennaio 2945 sul treno del mattino Gazzaniga-Clusone in molti morirono a causa di un tragico errore delle forze alleate. Di ciò si scrisse: “Siamo all’ultimo periodo della sanguinosa guerra e le incursioni aeree per mitragliamenti e bombardamenti si fanno più frequenti da parte dei belligeranti d’ambo le parti. Oggi con il treno in partenza da Gazzaniga per Clusone alle ore 8 moltissimi di Gazzaniga con il proprio parroco e alcuni seminaristi si recano a Clusone per assistere ai funerali di Mons. Attilio Plebani Arciprete. Dopo una forte nevicata il treno procedeva lentamente. Arrivato al passaggio a livello di Colzate-Casnigo, viene investito in quattro riprese da raffiche di mitraglia da quattro aeroplani di guerra. Colpita la macchina, il treno si ferma ed un fuggi fuggi di passeggeri terrorizzati. Il parroco occupa l’ultima carrozza e fa in tempo a scendere per rifugiarsi sotto il treno proprio nel momento che la carrozza veniva colpita dai proiettili. La scena che ne segue è terrificante. Gli incolumi sono tutti fuggiti terrorizzati, ma sul treno ed ai lati giacciono feriti che invocano aiuto e sul treno numerosi morti: ben 18 sul colpo, altri 17 feriti moriranno in seguito alle ferite riportate. Il parroco cerca di organizzare il servizio per i feriti con pochi volenterosi e in seguito col concorso di gente venuta da Colzate e dalle case vicine si è provveduto al trasporto dei feriti all’ospedale di Gazzaniga. Fra i morti anche il Curato di S.Alessandro in Colonna Don Giovanni Carrara, Ferrari Ferdinando, Merla Battista di Fiorano, Paganessi Martino di Vertova e all’ospedale Maffeis Santino di anni 22, Rota Antonietta di anni 21 e Gironi Lucia di anni 47”. Questi ultimi tre erano di Gazzaniga; morirono inoltre Bertoli Emma, Quarenghi Pietro e Imberti Ferdinando.
Seguirono purtroppo anche violenze di parte che accrebbero il già pesante numero delle vittime di guerra. Ai caduti nelle file partigiane, Cortinovis Paolo morto a Gromo, Paganessi Franco morto ad Imperia, Zanga Battista morto a Carona, si aggiungevano così tre caduti repubblicani, Cagnoni Mario, Masserini Giuseppe e Rocchetti Nino.
Fiorano riottiene l’autonomia comunale nel dicembre del 1947.
Il terreno del vecchio cimitero ora è adibito a parco delle Rimembranze, inaugurato il 4 novembre del 1958, nel quale fu poi costruito nel 1966 il nuovo monumento ai Caduti delle due Guerre. Il monumento ai marinai è stato inaugurato il 14 ottobre 2013.

Contenuti

Iscrizioni:
Monumento centrale:
GAZZANIGA AI CADUTI
LA POPOLAZIONE DI GAZZANIGA E IL SINDACO DIONISIO ROVARIS VOLLERO E COSTRUIRONO 1966 - 2016

Monumento ai Carabinieri:
NEI SECOLI FEDELE
AI CARABINIERI CADUTI IN GUERRA E IN TEMPO DI PACE
ASS. NAZ. CARABINIERI MEDIA VAL SERIANA

Monumento ai Marinai:
Fronte:
AL MARINAIO
“HOMINUM SPECIES TRES SUNT: VIVI, MORTUI, ET NAUTA” ARISTOTELE
Traduzione sul retro:
AL MARINAIO
“GLI UOMINI SONO DI TRE CATEGORIE: I VIVI, I MORTI, E I NAVIGANTI” ARISTOTELE
Di lato:
DONAZIONI
LORIS MASSERINI
BRUNO MAFFEIS ✲MAECENAS✲
MINISTERO DIFESA MARINA MILITARE
COMUNE DI LOVERE
GIULIO E LUIGI PAGANESSI
OSCAR BARONI
FRANCO VOLPI
GIUSEPPE GUERINI
AMABILE GUERINI
ANGELO GHISETTI

Monumento Alpini:
ASS.NE NAZ.LE ALPINI GRUPPO GAZZANIGA
Simboli:
Sono presenti i simboli dei vari corpi militari: ancora e stemma delle repubbliche marinare; stella militare; fiamma dei Carabinieri; fiamma, croce e penna degli Alpini.

Altro

Osservazioni personali:
FONTI:
- "AI BERGAMASCHI CADUTI IN GUERRA" a cura di Pietro Raffaeli e Alessandro Zoja, Edizioni Grafital;
- "GAZZANIGA: PORTA APERTA SULLA STORIA" di Angelo Bertasa, Edizioni Villadiseriane.

Censimento a cura dell’allieva Diletta Noris, classe 3B a.s. 2023/24.

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