Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- Via Luigi Maria Pirelli
- CAP:
- 64100
- Latitudine:
- 42.669927371082
- Longitudine:
- 13.73428346732
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Sezione del Cimitero comunale dedicata ai caduti in guerra.
- Data di collocazione:
- 1947
- Materiali (Generico):
- Marmo, Pietra, Altro
- Materiali (Dettaglio):
- L'edicola è a forma di trapezio rovesciato. All'interno c'è una lastra di marmo chiaro con l'iscrizione incisa e verniciata. La spessa cornice è in pietra grigia. Il tutto poggia su un basso sarcofago dello stesso materiale della cornice.
- Stato di conservazione:
- Insufficiente
- Ente preposto alla conservazione:
- Informazione non reperita
- Notizie e contestualizzazione storica:
- Molinari Renato nacque a Novara il 18 settembre 1910. Trascorse la gioventù in Abruzzo. Si laureò nel 1932 in legge presso l’Università di Macerata. Iscritto al PNF dal 1928, comandò il fascio giovanile di Teramo e fu dirigente provinciale del GUF. Richiamato alle armi, nel 1940-41 combattè sul fronte greco con gli alpini del battaglione “Val Pescara”. Promosso capitano fu trasferito in Montenegro. L’esperienza della guerra lo portò a rivedere le sue posizioni sul fascismo, tanto che, dopo il rimpatrio (luglio 1943) e l’armistizio, egli entrò nei primi gruppi partigiani del Teramano. La sua attività in seno al movimento partigiano non rimase segreta e Molinari fu arrestato l’8 febbraio 1944. Consegnato ai tedeschi, fu dapprima inviato a Bolzano, quindi trasferito nel campo di internamento per ufficiali italiani di Vittel, in Francia. In agosto evase ed entrò nel Maquis (Movimento della Resistenza francese), combattendo con il gruppo “Bourgogne” e partecipando alla liberazione di Lione e Sémour. A fine novembre 1944 rientrò in Italia, infatti il Comando militare alleato di Grenoble lo inviò in Piemonte a riorganizzare il movimento partigiano del Canavese, diventando l’ufficiale di collegamento con le Forze Alleate della 6ª Divisione alpina Canavesana. Inviato in missione a Noasca (TO), fu tradito da una delazione e catturato dai tedeschi il 3 dicembre 1944, mentre si trovava a Locana (TO). Condotto nella caserma “Generale Pinelli” di Cuorgnè (TO) fu a lungo torturato e interrogato dai nazisti, che tentarono di ottenere da lui informazioni sull’attività alleata in Francia. Tradotto a Rivoli, fu rinchiuso nelle celle delle "Casermette Funzionali" (oggi caserma Mario Ceccaroni). Il 10 marzo 1945, alle 18,45, Renato Molinari fu fucilato con altri sei partigiani (Luciano Berton, Giuseppe Cassinelli, Luigi Lucco Borlera, Luigi Moschini, Francesco Novelli e Luigi Tartaglione) per rappresaglia contro un attentato partigiano a Bussoleno, costato la vita ad alcuni militari tedeschi. La salma, sepolta a Rivoli, fu traslata nel 1947 a Teramo. Molinari fu decorato con Medaglia d’Argento al Valor Militare alla memoria con la seguente motivazione: “Capitano degli Alpini, entrava all’armistizio nella resistenza, partecipando con valore e ardimento a numerosi combattimenti. Catturato e deportato in Francia, riusciva audacemente ad evadere, riprendendo con rinnovato entusiasmo e più viva fede la lotta partigiana in territorio francese. Successivamente si trasferiva in Piemonte dove partecipava volontariamente a rischiose azioni partigiane. Nuovamente catturato e condannato a morte, affrontava la fucilazione con esemplare, stoica fermezza. – Rivoli (Piemonte) 10 marzo 1945.”
Fonti :
https://www.isrn.it/lettere-dei-condannati-a-morte-della-resistenza-novarese/molinari-renato/
http://www.rivolidistoria.it/70LIBERAZIONE/BIOGRAFIE/MOLINARI.htm
http://decoratialvalormilitare.istitutonastroazzurro.org
Contenuti
- Iscrizioni:
- AVV. RENATO MOLINARI
CAPITANO DEGLI ALPINI
10-9-1910 10-3-1945
- Simboli:
- Sulla lastra di marmo è posta la fotoceramica ovale del caduto in divisa da alpino.
Sulla lastra tombale sono presenti una croce latina in pietra, una lampada votiva e un vaso portafori in bronzo.
Altro
- Osservazioni personali:
- La tomba e l'edicola sono ridotte in pessime condizioni a causa del tempo e delle intemperie. Andrebbero restaurate per il decoroso ricordo del caduto.
Il partigiano Molinari è anche ricordato nella pietra 113109 - Lastra a Renato Molinari – Teramo