5677 - Lapide a Marco Accursi – Poggio S. Vicino

Lapide di marmo scuro, con foto in ceramica in rilievo, posta sul luogo dove il 1° luglio 1944 i nazifascisti uccisero, per rappresaglia, il maestro Marco Accursi.

Visualizza la mappa

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Borgo G. Garibaldi
CAP:
62021
Latitudine:
43.375660588967
Longitudine:
13.078042875767

Informazioni

Luogo di collocazione:
Lato strada, entro una nicchia del muro
Data di collocazione:
Informazione non reperita
Materiali (Generico):
Marmo
Materiali (Dettaglio):
Lapide in marmo. Fotoceramica
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Poggio S. Vicino
Notizie e contestualizzazione storica:
Lapide del maestro Marco Accursi, trucidato dai Tedeschi per ritorsione il 01-07-1944
Poggio San Vicino rientrò diverse volte all’interno delle operazioni di rastrellamento operate dalle forze nazifasciste nella zona. In particolare, l’episodio che ancora oggi è serbato più vividamente nella memoria popolare è quello del primo luglio, quando la località venne attaccato dai tedeschi in ritirata. Lo scontro con i pochi partigiani presenti nella località durò circa un’ora, fino a quando, colpita la mitraglia da un colpo di cannone, furono costretti a darsi alla fuga. Nello scontro morì il partigiano Giannino Pastori, originario di Maiolati, che aveva combattuto strenuamente provocando morti e feriti tra i tedeschi. A quel punto i soldati entrarono nel paese, dove non ebbero pietà per cose e persone. Quattro uomini persero la vita per pura casualità: Domenico Poeta, gli sfollati Marco Accursi, Nicola Pillarella e Nicola Marovelli. Un altro riuscì a salvarsi solo perché si finse morto. Più di trenta famiglie persero la casa e ogni proprietà, date alle fiamme. Tutte le altre furono rovistate e svaligiate (Simoncini, 2007 p.94). Il parroco di Poggio San Vicino, don Otello Marcaccini, testimone del fatto ricordava che: ≪Alcune donne coraggiose rimaste quasi a difendere le loro case, cercano di estinguere il fuoco, di gettare dalle finestre mobili e utensili per risparmiarli alle fiamme. Non bisogna dimenticare che alcune, domato il piccolo incendio delle loro, si affaticano a spegnere, incuranti del pericolo, il fuoco delle altre case rimaste incustodite≫ Nelle due settimane successive all’episodio, il paese continuò ad essere il saltuario bersaglio dei cannoni tedeschi. Il 18 luglio Poggio San Vicino fu liberata dai partigiani della Maiella tra l’esultanza della popolazione.

Contenuti

Iscrizioni:
MARCO ACCURSI
CITTADINO INTEGRO
PATRIOTTA FERVENTE
MAESTRO SAPIENTE
IN QUESTO PUNTO
FU COLPITO DAL PIOMBO
DELL'INVASORE
Simboli:
Due croci ai lati della foto

Altro

Osservazioni personali:
Informazione non reperita

Gallery