Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- via Pacini, 43
- CAP:
- 20131
- Latitudine:
- 45.4833521
- Longitudine:
- 9.2317888
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Parete esterna dello stabile dove abitò.
- Data di collocazione:
- Informazione non reperita
- Materiali (Generico):
- Bronzo, Marmo
- Materiali (Dettaglio):
- lapide: marmo di Candoglia; ritratto: bronzo fusione
- Stato di conservazione:
- Ottimo
- Ente preposto alla conservazione:
- A.N.P.I.
- Notizie e contestualizzazione storica:
-
- Umberto Primo Fogagnolo
figlio di Angelo e di Alice Dofin, nacque il giorno 1 ottobre 1911 a Ferrara.
Dopo la essersi laureato in elettrotecnica nel 1936, il 27 giugno 1937 sposò Fernanda Bagnoli (1916 Portomaggiore - 1991 Milano).
Vissero per un periodo a Monfalcone dove lavorando nei grandi cantieri navali, Umberto dove dovette assistere a come i fascisti perseguitavano gli slavi, soffocandone con prepotenza la loro cultura e tradizioni.
Quando si presentò l'importante opportunità di lavorare presso la rinomata azienda Ercole Marelli di Milano, Umberto e sua moglie, in attesa della loro nuova casa di via Pacini a Milano, si trasferirono a Milano, ospitati provvisoriamente dal fratello di Umberto, in via Bertani 14.
In quel periodo, in quell'appartamento, Umberto ebbe i primi contatti con la Resistenza e strinse con Orlando Salvucci un solido e durevole legame di amicizia.
Dopo l'insediamento in via Pacini 43 Umberto e Fernanda ebbero tre figli.
Dal 1938 l'ingegner Umberto Fogagnolo lavorò presso la Ercole Marelli di Sesto San Giovanni, come 'Capo ufficio Idromeccanica'.
Ad arruolarlo nella Resistenza nel 1938, fu da Giulio Alonzi del Partito d'Azione: uno stretto collaboratore del giornalista del «Corriere della Sera» Ferruccio Parri che nel settembre 1944 conobbe le sevizie della banda Koch che indisturbata agiva nel luogo di torture soprannominato "Villa Triste".
Umberto si impegnò da subito nella Resistenza e quando Mussolini cadde (???), scrisse alla moglie (che teneramente chiamava 'Nadina') di voler passare con le sue azioni 'allo scoperto', scusandosi per le inevitabili conseguenze di quella scelta maturata dalla sua coscienza, spinto dalle responsabilità politiche a cui non volle sottrarsi, nonostante gli si stringesse il cuore per doversi allontanare dall'amatissima famiglia.
In realtà già dall'ottobre del 1943 aveva rotto gli indugi, quando fu fermato per aver difeso un operaio dall'aggressione di alcuni fascisti.
Nella Resistenza fu chiamato 'Ingegner Bianchi', rappresentante del Partito d'Azione nel CLN, dirigente della Ercole Marelli di Sesto San Giovanni in cui, assieme a Giulio Casiraghi organizzò gli scioperi del marzo 1944.
Lottò contro il nazi-fascismo fino al 13 luglio del 1944, quando le SS. lo arrestarono, lo incarcerarono nel V Raggio di San Vittore e lo torturarono, senza tuttavia cavare dalla sua bocca una sola parola che potesse danneggiare i partigiani o la Resistenza.
Il 10 agosto 1945, Umberto Fogagnolo, incarcerato a San Vittore ed altri 15 condannati, indossata una tuta da lavoro per illuderli che avrebbero lavorato per la TODT, fu caricato su di un autocarro diretto a Piazzale Loreto. All'ultimo momento Giuditta Muzzolon fu destinata alla deportazione a Ravensbrück, mentre i 15 fatti scendere furono 'macellati' da un plotone di fascisti del gruppo Oberdan della legione "Ettore Muti", tramite una disordinata ed isterica fucilazione.
Il 10 agosto 1945 Umberto Fogagnolo ed altri 15 prigionieri 'politici' furono caricati su di un autocarro e portati da San Vittore a Piazzale Loreto.
Ad almeno uno di loro, fu fatta indossare una tuta da lavoro per illuderli di essere destinati a lavorare per la TODT.
All'ultimo momento Giuditta Muzzolon fu invece deportata a Ravensbruck. Gli altri 15 furono fatti scendere e 'macellati' con una disordinata e brutale fucilazione eseguita da un plotone di fascisti del gruppo Oberdan della legione "Ettore Muti".
Le quindici vittime prescelte per l'eccidio di piazzale Loreto erano:
- Umberto Fogagnolo - anni 32;
- Salvatore Principato - anni 48;
- Andrea Esposito - anni 47;
- Andrea Ragni - anni 19;
- Angelo Poletti - anni 32;
- Antonio Bravin - anni 36;
- Domenico Fiorani - anni 31;
- Emidio Mastrodomenico - anni 21;
- Eraldo Soncini - anni 43;
- Giovanni Galimberti - anni 21;
- Giulio Casiraghi - anni 43;
- Libero Temolo - anni 37;
- Vittorio Gasparini - anni 20;
- Renzo Del Riccio;
- Vitale Vertemati - anni 30.
Gli esecutori della macabra esecuzione, impedirono che si rimuovessero i corpi delle vittime che massacrati ed ammucchiati con disprezzo, rimasero in una pozza di sangue fino a sera allo scopo di terrorizzare il popolo milanese.
Fu solo grazie all'intervento del cardinale Schuster che poi fu concesso di rimuovere le salme, taluna delle quali irriconoscibile.
Nel coerente rispetto dei valori per cui Fogagnolo s'era sacrificato, fu sua moglie Fernanda a difendere dal linciaggio e probabilmente dalla fucilazione (s'era già sparso troppo sangue) quel dipendente della Breda che con la sua spiata fece arrestare Fogagnolo.
Quegli stessi valori, sono ancor oggi custoditi e diffusi con importanti iniziative dai discendenti di Fogagnolo fra le quali:
- Le radici della Pace - I Quindici
- Casa della Memoria - seminario sulla strage di piazzale Loreto
Oltre che con questa lapide posta sulla facciata del palazzo dove Umberto Fogagnolo abitò, egli è ricordato anche:
- lapide in memoria di Umberto Fogagnolo (via Bertani, Milano)
- ai Caduti per la Libertà, Loggia dei Mercanti – Milano
- ai Caduti per la Libertà, Campo della Gloria (campo 64) Cimitero Maggiore – Milano elencato su Cippo E3, Lastra 4 - giace presso cippo 282 (vedi galleria)
- Memoriale ai Caduti – Idroscalo - Milano
- Una via a Ferrara ed una a Sesto San Giovanni (in provincia di Milano)
FONTI:
- Massimo Castoldi - Piazzale Loreto: Milano, l'eccidio e il «contrappasso»
- A.N.P.I.
- A.N.P.I. Milano
- MI 4345 piazzale Loreto
APPROFONDIMENTI:
- Pietredellamemoria: Hotel Regina
- Pietredellamemoria: Lapidi Villa Fossati o “Villa Triste” – Milano
- Pietredellamemoria: Lastra in memoria dei detenuti di San Vittore - Milano
- La banda Koch a Milano
- lager e deportazione: U.P.I.
- Metarchivi: U.P.I.
- wikipedia: TODT - organizzazione
- wikipedia: Ercole Marelli
- wikipedia: Wehrmacht
- wikipedia: Schuster - cardinale
- MI 43-45 Luoghi
- Umberto Primo Fogagnolo
Contenuti
- Iscrizioni:
I COMPAGNI RICORDANO
IL DOTT. ING.
UMBERTO FOGAGNOLO
NOBILISSIMA FIGURA
DI LAVORATORE
FIERO ASSERTORE
DEI DIRITTI DEL POPOLO
SPENTO DAL PIOMBO FASCISTA
VIVE PERENNEMENTE
NELLA LUCE DELLA LIBERTA`
2.10-1911 10-8-1944
- Simboli:
- Informazione non reperita
Altro
- Osservazioni personali:
- Si ringrazia il signor Sergio Fogagnolo per averci fornito elementi biografici su suo padre Umberto.