148631 - Lapide a sette partigiani di Lovere (BG)

La lapide è costituita da quattro blocchi di pietra. Sul primo dal basso è collocata la targa in bronzo, sul secondo è scritta la dedica, sul terzo i nomi dei sette partigiani fucilati, sopra il quarto si trovano le fiamme di bronzo. Ai lati due portafiori.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Poltragno
Indirizzo:
Strada provinciale 53 della Valle Borlezza
CAP:
24065
Latitudine:
45.8087899
Longitudine:
10.067354300000034

Informazioni

Luogo di collocazione:
Lato strada
Data di collocazione:
Informazione non reperita
Materiali (Generico):
Bronzo, Pietra
Materiali (Dettaglio):
Pietra per la lapide, bronzo per la targa in basso e per le fiamme in alto
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Lovere
Notizie e contestualizzazione storica:
Episodio di Poltragno Lovere 7-22 dicembre 1943
Descrizione sintetica
Il 29 novembre 1943 Eraldo Locardi e la sua banda operarono insieme ad altri partigiani di Lovere (gli
uomini del Gruppo Patrioti loveresi, guidati da Giovanni Brasi) un’operazione di autofinanziamento
prelevando il denaro dagli uffici stabilimento dell’Ilva di Lovere, contemporaneamente attaccarono la sede
del Fascio repubblicano e le due centrali telefoniche dello stesso paese. Nell’azione furono uccisi due
notabili fascisti di Lovere: il podestà Paolo Rosa e il segretario del fascio di Lovere Giuseppe Cortesi. Il 7
dicembre 1943, circa 200 uomini (tedeschi e componenti la G.N.R.) risalgono la piccola valle che da Corti
porta alle stalle di Ramello, fino ad arrivare ad una cascina appena fuori dalla frazione di Ceratello (loc.
Ciar), che ospita il corpo di guardia del gruppo partigiani di Lovere, mentre il resto del gruppo è alloggiato
nelle casine più in alto.
I rastrellatori circondano la cascina e, senza sparare un colpo, grazie all’opera di una spia, catturano
l’intero corpo di guardia composto da Piana, Guizzetti, Conti, Vender, Macario e Buffoli. La sorpresa ed il
tradimento pongono i partigiani nella impossibilità di reagire. I fascisti ed i tedeschi proseguono quindi fino
alle cascine ospitanti il grosso della formazione, ma senza alcun esito, poiché i partigiani, resisi conto della
situazione e posti in allarme dai partigiani Tarzia e Corna, riescono a sganciarsi. Grazie alle informazioni
della stessa spia, nei giorni seguenti vengono arrestati altri sette resistenti, allontanatisi dalla formazione
per assolvere altri incarichi. Sono: Locardi, Lorenzini, Ravelli, Bessi Tognetti, Moioli e lo slavo Nikitsch.
Tutti e tredici vengono tradotti nelle carceri di via Pignolo a Bergamo. Per alcuni giorni vengono sottoposti
a torture. Il 22 dicembre 1943 vengono prelevati dal carcere e condotti a Lovere. Arrivati a Poltragno, sette
partigiani vengono fatti scendere, condotti sulla strada che conduce a Sellere e fucilati alla presenza dei
loro compagni. Gli esecutori, sghignazzando, scrivono sul muro bagnato di sangue “fuorilegge” e ripartono
per Lovere per compiere la seconda strage. Gli altri sei, dopo che la direzione dell’Ilva si è opposta al
tentativo di procedere alla fucilazione lungo il muro di cinta della fabbrica, vengono condotti nei pressi
della pesa pubblica di Lovere (attuale Caserma dei Carabinieri) e lì fucilati di fronte al alcuni cittadini
inorriditi.
http://www.straginazifasciste.it/wp-content/uploads/schede/Tredici_martiri_Lovere.pdf

Contenuti

Iscrizioni:
Sulla lapide
BESSI FRANCESCO
LORENZINI VITTORIO
MACARIO G. GIACINTO
MOIOLI GIOVANNI
NITCKISC LUCA
RAVELLI GIUSEPPE
VENDER GIANNI
IL 22 DICEMBRE 1943
QUI ARSERO DISTRUTTE DALLA BUFERA
NAZIFASCISTA SETTE LIBERE FIAMME CHE
PREPARARONOL'INCENDIO DELLA RISCOSSA

Sulla targa in basso
53° Br. GARIBALDI
Simboli:
Fiamme.

Altro

Osservazioni personali:
Informazione non reperita

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