Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- Via Mario Finzi, 2
- CAP:
- 40123
- Latitudine:
- 44.4943093
- Longitudine:
- 11.33690690000003
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Mura esterne di un palazzo
- Data di collocazione:
- Informazione non reperita
- Materiali (Generico):
- Marmo
- Materiali (Dettaglio):
- Marmo e bronzo per la Stella di David
- Stato di conservazione:
- Buono
- Ente preposto alla conservazione:
- Comune di Bologna
- Notizie e contestualizzazione storica:
- Nel 1938, il regime fascista italiano elaborò alcune leggi finalizzata alla persecuzione degli ebrei, tra cui l’istituzione di un censimento “speciale” per gli ebrei residenti in Italia. Secondo i dati dell’epoca, a Bologna erano residenti 1.000 ebrei su 300.000 persone. Nello stesso anno, vennero espulsi gli ebrei dalla scuola e dalla vita culturale italiana. Le scuole intitolate a personalità ebraiche cambiarono nome per volere del governo. Bologna, inoltre, ebbe l’università con più cattedratici cacciati. Chi riusciva a terminare gli studi, sulla laurea trovò timbrata l’appartenenza ad una razza diversa. Oltre che dalla cultura, gli ebrei furono espulsi anche nell’economia. Per questo, molti ebrei furono costretti a fuggire in America e in Palestina, a causa dell’abbassamento del loro tenore di vita. Successivamente, furono vietate loro anche le cose più semplici: apparire nell’elenco del telefono, pubblicare necrologi, entrare in associazioni sportive, cercare luoghi per la villeggatura, entrare nei bar (vietato tramite affissioni di cartelli, uno strumento di discriminazione che si andava diffondendo). Tutto questo fu fatto in nome del principio “di separazione delle razze”. Qui, furono poche le scritte antiebraiche sui muri, anche se il “Morte agli ebrei” sulla colonna del portico destro di via Gombruti (dove si trovava la Sinagoga) lasciò il segno. Con l’avvento della seconda guerra mondiale, le leggi persecutorie furono più pesanti: 44 ebrei furono imprigionati, ma nessuno recluso. Un’altra legge, nel 1942, costrinse gli ebrei tra i 18 e i 55 anni a eseguire lavori manuali obbligatoriamente (ovviamente separati dai lavoratori “ariani” e ricevendo paghe molto basse). Per i trasgressori la pena era l’arresto e la denuncia a tribunali militari. Nel 1943, ci fu un cambio nella persecuzione, poiché furono programmati campi di concentramento adibiti esclusivamente al lavoro forzato, per ebrei tra i 18 e i 36 anni. Dal 1943, con la complicità della RSI, la situazione degli ebrei peggiorò. Con un ordine di polizia, nel 1943, veniva disposta la confisca di tutti i beni la confinazione in nei campi di concentramento (passando inizalmente a Fossoli, poi a Bolzano, tappe obbligate per i campi di sterminio).
Attraverso retate gestite dalle SS o direttamente dalle autorità fasciste, a Bologna furono catturati e deportati un centinaio di ebrei (di cui 84 sicuramente bolognesi). Solo 6 tornarono dai campi di concentramento nazisti. La vicenda bolognese si colloca nel più vasto scenario italiano: ben 7.000 ebrei furono deportati dall’Italia, di essi solo 800 sopravvissero.
Contenuti
- Iscrizioni:
- DEH ASCOLTATE O POPOLI TUTTI
ED OSSERVATE IL MIO DOLORE
Lam. I. 18
(sulla destra con caratteri ebraici)
LA COMUNITÁ ISRAELITICA DI BOLOGNA
A PERPETUO RICORDO
DEL SUO RABBINO E DEI SUOI MEMBRI
DEPORTATI SENZA RITORNO
DEI SEI MILIONI DI FRATELLI
VITTIME DELL'ESECRANDO ODIO RAZZIALE
A TESTIMONIANZA DELLA CIVILTÁ OFFESA
AD ESALTAZIONE DEGLI ETERNI IDEALI
DI LIBERTÁ DI GIUSTIZIA DI PACE
MONITO E RICHIAMO D'ISRAELE
ALL'UMANITÁ TRAVAGLIATA
(segue lista di 84 nomi su tre colonne)
RABBINO CAPO ALBERTO ORVIETO
ARBIB ENRICO
ARBIB HASSAN AZIZA
ARBIB JACQUELINE
ARBIB SIMEONE
BONACAR LUISA
BONACAR SARA
BONACAR HAKIM CADEN
BONDI USIGLIO GIACOMO
CALO ALBERTA
CALO AURELIANO
CALO DAVIDE
CALO JACK
CALO RAIMONDO
CALO SERGIO
CALO DISEGNI ADELAIDE
CESANA FRANCO
CIVIDALI ALDO
CIVIDALI ANGELO
CIVIDALI SERGIO
CIVIDALI LEVI ADA
COEN AMELIA
DALLA VOLTA ALFREDO
DALLA VOLTA ANNA
DALLA VOLTA PAOLO
DALLA VOLTA FINZI MARTA
DE ANGELI ALDO
DIENA AUGUSTA
DIENA GIUSEPPINA
DIENA IDA
D’ITALIA GIROLAMO
D’ITALIA FOA ADELE
FINZI MARIO
FORTI ANNA
FORTI ELDA
FORTI LINA
FORTI LUCIA
GOLDSTAUB CLOTILDE
GOLDSTAUB ZEVOLI
GOLDSTAUB BASEVI PASOLA
GUGLIELMINI GINO
HAKIM ISACCO
HANAU GIORGIO
HANAU SARALVO GIOVANNA
JACCHIA EDOARDO
JACCHIA EZIA
JACCHIA GIORGIO
JACCHIA RICCARDO
JACCHIA FINZI WANDA
LAMPRONTI ZADRA IRMA
LEONI ATTILIO
LEONI MARONI VENTURINA
MATATTA CAMELIA
MATATTA NISSIM
MATATTA ROBERTO
MATATTA HAKIM MATILDE
MORTARA CORRADO
MUGGIA LINO
ORVIETO CANTONI MARGHERITA
PADOA CARLO
PADOA LEONE MAURIZIO
PASSIGLI ERNESTO
PIAZZA ANGELO
PIAZZA MARIA LUISA
PINTO VERA
PINTO WANDA
PINTO BIDUSSA ELSA
RESIGNANI TEDESCHI SILVIA
ROCCA GILBERTO
ROCCA GIULIO
ROCCA VALERIA
ROCCA PESARO LIETTA
ROSI CARLO
ROSSI RESIGNANI ITALA
SERMONETA BENEDETTO
SERMONETO MORESCO GIUDITTA
SONNINO GUIDO
SONNINO CASTELFRANCO EMMA
TEDESCHI BIANCA
VENTURA LUCIA
VENTURA LEVI BIANCA
VIGEVANI LIONELLO
VIGEVANI MUGGIA AMELIA
ZAMORANI ARRIGO
ZAMORANI ELSA
- Simboli:
- Stella di David. E’, insieme alla Menorah, il simbolo della religione ebraica. E’ utilizzato anche per simboleggiare la Shoah. E’ presente un versetto della Bibbia: Lam. 1, Il lamento del profeta - desolazione di Gerusalemme e sua causa (in italiano e in caratteri e lingua ebraica)
Altro
- Osservazioni personali:
- Informazione non reperita