265121 - Lapide ai Caduti nella 2° guerra mondiale della Cooperativa Sassetti – Milano

La lapide che ricorda i tre dipendenti di  quella che fu la Cooperativa Sassetti, è una lastra di marmo su cui, realizzato in alto rilievo, giace disteso un uomo in grandezza naturale. Egli si regge su di un gomito e con l’altro braccio solleva più alto che può il simbolo della Libertà.
Nello spazio a sinistra del suo braccio, sotto le lettere ” C E S ” è incisa la dedicatoria.
L’ampio spazio rimanente è occupato in alto a destra dall’incisione di un ‘sole nascente’, sotto il quale sono incisi in nomi dei tre uomini che furono deportati ed uccisi.
La grande opera è fissata al muro evitando che la attraversino chiodi metallici e poggia su di una mensola larga quanto la lapide che sporge dal muro per circa 20 centimetri.

La lapide raffigura un patriota disteso, ormai morente che nell’atto di alzare il braccio ed offrire il suo cuore e la sua vita per la libertà. Simboleggia l’atto supremo di sacrificio per una causa che va oltre l’individualità, incarnando fierezza, coraggio e determinazione nella difesa dei propri ideali. Il braccio sollevato può leggersi come sfida all’oppressione e l’offerta del cuore l’altruismo assoluto per la libertà del proprio popolo. Questo monumento non è solo commemorativo, ma anche un simbolo del coraggio e degli ideali che potranno ispirare le generazioni future nella lotta per la giustizia e i diritti di tutti.

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Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Isola
Indirizzo:
Via Volturno, 35
CAP:
20124
Latitudine:
45.487411146292
Longitudine:
9.1912185599548

Informazioni

Luogo di collocazione:
Parete nel cortile interno
Data di collocazione:
Informazione non reperita
Materiali (Generico):
Marmo
Materiali (Dettaglio):
Informazione non reperita
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
Cooperativa DueCento
Notizie e contestualizzazione storica:

  • Carlo Scaccabarozzi
    figlio di Luigi, nacque a Milano 16 novembre 1896.
    Abitò in via Paolo Sarpi 63 a Milano dove lavorò come ottico.
    Fu arrestato ed imprigionato nel carcere di San Vittore. Successivamente fu trasferito nella caserma Umberto I di Bergamo.
    Consegnato ai nazisti, il 17 marzo 1944 fu deportato a Mauthausen dove giunse l’8 aprile 1944.
    Carlo Scaccabarozzi viaggiò sullo stesso Strikertransport (trasporto di scioperanti) su cui viaggiarono Almo Colombo e Amedeo Costa. Giunse a Mauthausen l’8 aprile 1944, fu trasferito nel sottocampo di Gusen, rispedito a Mauthausen vi morì il 15 marzo 1945, all'età di 48 anni.

  • Giovanni Cantoni
    figlio di Michele e fratello maggiore di Antonio, nacque a Oleggio in provincia di Novara il 23 settembre 1890.
    Ad Oleggio lavorò come meccanico, con la specialità di 'trapanista'
    Abitò a Milano in via Volturno 34 e lavorò presso la Cooperativa Sassetti.
    Arrestato fu imprigionato nella cella 119 del IV raggio, nel carcere milanese di San Vittore con matricola 1759.

  • Antonio Cantoni
    figlio di Michele e fratello minore di Giovanni, nacque a Milano il giorno 11 febbraio 1904.
    abitò in via Negrotto 29, Milano.
    Lavorò come tornitore. Divenne socio della Cooperativa Edile Filippo Sassetti nel quartiere milanese Isola.
    Fu arrestato assieme a suo fratello Giovanni e rinchiuso nella cella 112 del VI Raggio nel carcere milanese di San Vittore, con matricola 1758.

    Il 27 aprile Giovanni e Antonio furono fatti salire su di un convoglio che partì dal Binario 21 della Stazione Centrale di Milano che li portò a Fossoli, in provincia di Modena.
    Successivamente passarono da Bolzano ed il 7 agosto 1944 furono deportati a Mauthausen; Antonio con matricola 82308 e Giovanni con matricola 82306.
    Antonio e Giovanni furono entrambi trasferiti nel sottocampo di Gusen, dove Antonio morì il 22 aprile 1945, all'età di 41 anni, mentre Giovanni morì l’8 novembre 1944 all'età di 54 anni.

  • Cooperativa Sassetti
    Il Circolo Cooperativo Edile Filippo Sassetti fu costituito nel 1911 da un gruppo di socialisti che scelsero per il suo nome quello della via Felice Sassetti, dove si trovava la sua sede.
    Gli evidenti benefici di cui giovò il quartiere milanese 'Isola', indusse i soci a costituire il 29 aprile 1920, la Cooperativa Edile Filippo Sassetti che scelse di dotare gli appartamenti popolari costruiti con le comodità che oggi sono una norma, ma che al quel tempo erano fuori del comune e rasentavano il 'lusso' se paragonati agli standard di allora, quando le case popolari erano sprovviste del bagno.
    La Cooperativa Sassetti si fuse con la Cooperativa Pratocentenaro, fondata nell'ottobre 1908 tramite l'associazione Alex Etxea. Dalla loro fusione sorse la C. Ab. Società Cooperativa, formata dagli abitanti.
    Le cooperative Pratocentenaro e Sassetti, nate più d'un secolo fa per dare alle classi lavoratrici alloggi popolari, ma agevoli, hanno attraversato due guerre, il fascismo e gravi crisi economiche dell'industria e della finanza privata, conservando i valori dei loro fondatori.
    Per riuscire a proseguire su questa strada le due cooperative hanno preferito unirsi nella Cooperativa DueCento.
    Non può quindi stupire che per i suoi soci caduti in guerra e successivamente nella lotta per la Liberazione, la Cooperativa Sassetti abbia voluto due lapidi di una certa rilevanza artistica oltre che storica.

    Nell'androne di ingresso di via Volturno 35, si trova un'altra lapide, dedicata ai
  • Caduti della Cooperativa Sassetti nella guerra 1915-1918

    I tre martiri sono ricordati anche in:
  • ai Caduti per la Libertà – Loggia dei Mercanti – Milano
  • ai Caduti per la Libertà, Campo della GLoria (campo 64) Cimitero Maggiore – Milano
  • monumento ai Caduti nei Lager in Germania – Cimitero Monumentale - Milano
  • Memoriale ai Caduti – Idroscalo - Milano
  • ai partigiani del Quartiere Isola – Milano

    Inoltre Antonio Cantoni è ricordato anche da:
  • una lastra in via Confalonieri 36, a Milano
    ed una via di Oleggio (NO) è intitolata ai fratelli Cantoni.
    I nomi dei fratelli Cantoni appaiono nell’elenco dei prigionieri partiti per Fossoli, redatto dai nazisti nell’aprile 1944, definiti verdachtig (sospetti) dalla Kriminalpolizei (KP).

    FONTI:
  • A.N.P.I. Cantoni Giovanni
  • A.N.P.I. Cantoni Antonio
  • A.N.P.I. Carlo Scaccabarozzi
  • A.N.P.I. monumento Isola
  • Arcchivio storico Coop DueCento
  • Vecchia Milano: Isola-Garibaldi

    APPROFONDIMENTI:
  • Pietredellamemoria: Lastra in memoria dei detenuti di San Vittore – Milano
  • Pietredellamemoria: Fossoli - cippo ai fucilati
  • Pietredellamemoria: Fossoli - sacrario ai Caduti
  • Pietredellamemoria: Fossoli - monumento ai Caduti
  • Wikipedia: Mauthausen-Gusen
  • ANED: i sottocampi di Gusen
  • Contenuti

    Iscrizioni:

    LOTTARONO
    PER LA LIBERTÁ
    MORIRONO
    PER UNA PACE
    SENZA
    INGIUSTIZIA

    CANTONI GIOVANNI
    CANTONI ANTONIO
    SCACCABAROZZI CARLO
    1943 - 1945


    Simboli:
    Offerta del cuore alla Libertà, sole nascente

    Altro

    Osservazioni personali:
    Il pregio di quest'opera la distingue da quelle che si incontrano solitamente, sottolinea quanta commozione e quanto sdegno suscitò la crudele ed ingiusta fine delle vittime del nazifascismo.
    Si ringrazia la signora Simona Piergiacomi per aver scattato e fornitaci la fotografia della lapide.
    L'attività di ottica avviata da Carlo Scaccabarozzi è tutt'ora gestita dai suoi discendenti che ringraziamo per averci fornito una fotografia di Carlo con in braccio suo figlio (vedi galleria).

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