265257 - Lapide ai Caduti nella Grande Guerra della Cooperativa Sassetti – Milano

La lapide a ricordo dei soci della Cooperativa Sassetti caduti nella Prima Guerra Mondiale, posta nell’androne, all’interno dell’edificio di via Volturno 35, è un altorilievo ricavato da una lastra blocco di marmo di misure approssimative 150 x 200 cm.

L’ampia lapide è inserita in una cornice bianca, realizzata direttamente sulla parete rosa del muro, ad una altezza di circa 1,2 metri.

Il portone di ingresso e la porta a vetri verso il cortile interno, separano l’androne dall’esterno, riparando dagli agenti atmosferici la pregevole lapide, opera dello scultore Armando Violi.

Con una scena eroica, la lapide rappresenta l’eterna lotta tra le forze del bene e quelle del male: un archetipo universale, non la storia d’un singolo eroe!
La figura umana dell’eroe caduto emana una luce tenue e divina, rafforzata dall’aureola sul suo capo che allude a quella purezza d’animo che l’ha spinto fino al nobile sacrificio: ora la sua anima è pronta per la pace eterna.
La mano d’un angelo solleva delicatamente da terra il caduto, avvolgendolo nel suo abbraccio protettivo delle sue ampie e candide ali, guidando l’eroe in alto, verso il cielo e la redenzione, sfidando le forze oscure che vorrebbero trattenere l’eroe e trascinarlo nell’oscurità.
La scena può esser letta come un’allegoria della lotta interiore dell’animo umano che lungo il cammino verso la salvezza, deve affrontare oscure tentazioni e ci rassicura che nonostante le forze del male, alla fine la luce prevarrà e salverà le anime giuste.

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Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Isola
Indirizzo:
Via Volturno 35
CAP:
20124
Latitudine:
45.487411
Longitudine:
9.191219

Informazioni

Luogo di collocazione:
Parete destra androne di ingresso dello stabile
Data di collocazione:
Informazione non reperita
Materiali (Generico):
Marmo
Materiali (Dettaglio):
Informazione non reperita
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
Informazione non reperita
Notizie e contestualizzazione storica:
  • Cooperativa Sassetti
    Il Circolo Cooperativo Edile Filippo Sassetti fu costituito nel 1911 da un gruppo di socialisti che scelsero per il suo nome quello della via Felice Sassetti, dove si trovava la sua sede.
    Gli evidenti benefici di cui giovò il quartiere milanese 'Isola', indusse i soci a costituire il 29 aprile 1920, la Cooperativa Edile Filippo Sassetti che scelse di dotare gli appartamenti popolari costruiti con le comodità che oggi sono una norma, ma che al quel tempo erano fuori del comune e rasentavano il 'lusso' se paragonati agli standard di allora, quando le case popolari erano sprovviste del bagno.
    La Cooperativa Sassetti si fuse con la Cooperativa Pratocentenaro, fondata nell'ottobre 1908 tramite l'associazione Alex Etxea. Dalla loro fusione sorse la C. Ab. Società Cooperativa, formata dagli abitanti.
    Le cooperative Pratocentenaro e Sassetti, nate più d'un secolo fa per dare alle classi lavoratrici alloggi popolari, ma agevoli, hanno attraversato due guerre, il fascismo e gravi crisi economiche dell'industria e della finanza privata, conservando i valori dei loro fondatori.
    Per riuscire a proseguire su questa strada le due cooperative hanno preferito unirsi nella Cooperativa DueCento.
    Non può quindi stupire che per i suoi soci caduti in guerra e successivamente nella lotta per la Liberazione, la Cooperativa Sassetti abbia voluto due lapidi di una certa rilevanza artistica oltre che storica.

    Nel cortile interno di via Volturno 35, si trova un'altra lapide, dedicata
  • ai Caduti della Cooperativa Sassetti negli anni 1943 - 1945.

    FONTI:
  • Caduti grande guerra
  • Ministero della Difesa: banca dati caduti e dispersi della Prima guerra mondiale

    APPROFONDIMENTI:
  • Archivio storico Coop DueCento
  • Vecchia Milano: Isola-Garibaldi
  • Contenuti

    Iscrizioni:
    . . . . . . . . . . . . E L'OSSA
    FREMONO AMOR DI PATRIA

    SOLD ARIENTI LUIGI
    ' ' BISINI MARIO
    ' ' BORELLI GIOVANNI
    ' ' CURTI MARIO
    CAP. MAGG. GENNARI GIOVANNI
    SOLD. GUIDI LUIGI
    ' ' MACCIA ERNESTO


    . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . E BELLA
    E SANTA FANNO AL PEREGRIN LA TERRA
    CHE LE RICETTA.

    A. Violi

    C E S
    Simboli:
    Forze del male che tentano di sottrarre il caduto alla Gloria.
    Angelo che sottrae il Caduto per condurlo in cielo.
    Aureola che ne sottolinea la purezza dell'animo.

    Altro

    Osservazioni personali:
    Nel tentativo di identificare con esattezza i caduti commemorati con questa lapide, si è consultato l'Albo d'Oro dei Caduti della Prima Guerra Mondiale. Per taluni caduti rimangano incertezze dovute principalmente ad omonimie. Il luogo di nascita, suggerisce il luogo dove vissero, ma non può garantire la corrispondenza né l'esclusione rispetto i caduti elencati sulla lapide.
    Pertanto ci limitiamo a riportare 'tutti' i nominativi corrispondenti.
    Contributi che potranno migliorare queste informazioni, saranno ben accettati.

  • Arienti Luigi di Alessandro
    soldato 112º reggimento fanteria,
    nato il 25 ottobre 1886 a Milano, distretto militare di Milano,
    morto il 30 giugno 1916 sull'Altopiano di Asiago (VI) per ferite riportate in combattimento.

    oppure:
    Arienti Luigi di Enrico
    soldato 79o reggimento fanteria,
    nato il 4 gennaio 1897 a Desio (MB), distretto militare di Monza (MB),
    disperso il 29 ottobre 1918 sul Monte Asolone, sul massiccio del Grappa (VI) in combattimento.

    Arienti Luigi di Alessandro
    soldato 112º reggimento fanteria,
    nato il 25 ottobre 1886 a Milano, distretto militare di Milano,
    morto il 30 giugno 1916 sull'Altopiano di Asiago (VI) per ferite riportate in combattimento.

    Arienti Luigi di Enrico:
    soldato 79º reggimento fanteria,
    nato il 4 gennaio 1897 a Desio (MB), distretto militare di Monza (MB),
    disperso il 29 ottobre 1918 in combattimento sul Monte Asolone sul massiccio del Grappa (VI).

    Arienti Luigi di Pietro:
    soldato 23o reggimento fanteria,
    nato il 26 dicembre 1898 a Desio (MB), distretto militare di Monza (MB),
    morto il 13 novembre 1918 a Desio (MB) per malattia.


  • Bisini Mario di Primo:
    soldato 4ª compagnia sussistenza,
    nato il 23 giugno 1893 a Milano, distretto militare di Milano,
    morto il 1º dicembre 1919 a Milano per malattia.

  • Borelli Giovanni di Domenico:
    soldato 5 Reggimento Alpini,
    nato nel 1886 a Menaggio (CO),
    morto nel 1917 a Cividale (UD) per malattia.

    oppure:
    Borelli Giovanni Battista di Francesco:
    soldato 1 Reggimento Alpini,
    nato 1894 a Triora (Imperia),
    morto 1916 a Triora (Imperia) per malattia.

    Borelli Giovanni di Domenico:
    soldato 76 Reggimento Fanteria,
    nato 1887 a Roma,
    morto 1916 a Monfalcone (Gorizia) per ferite riportate in combattimento.

    Borelli Giovanni di Giuseppe:
    soldato 87 Reggimento Fanteria,
    nato 1887 a Chiaravalle (Ancona),
    morto 1917 sul Monte Rombon (Alpi Giuli, nel goriziano sloveno) per ferite riportate in combattimento.


  • Curti Mario di Giuseppe:
    soldato 43 Reggimento Fanteria,
    nato 1884 a Montecchio Emilia (RE),
    morto 1917 sul Monte Santo (ai confini con la Slovenia) per ferite riportate in combattimento.

  • Gennari Giovanni di Lodovico:
    caporale maggiore 5º reggimento genio,
    nato il 22 agosto 1885 a Caino (BS), distretto militare di Brescia,
    morto il 23 gennaio 1918 a Milano per malattia.

  • Maccia Ernesto di Luigi:
    soldato 13o reggimento fanteria,
    nato il 10 ottobre 1895 a Milano, distretto militare di Milano,
    morto il 9 novembre 1916 sul Carso (Trieste) per ferite riportate in combattimento.

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