238813 - Lapide ai partigiani caduti a Legoreccio il 17/11/1944 – Casalecchio di Vetto

Il 25 Aprile 1995, a Casalecchio, frazione di Vetto, è stata posta una lapide che ricorda che in questa località, nelle prime ore del 17 Novembre 1944, la colonna nazifascista diretta a Legoreccio sorprese una pattuglia partigiana del Distaccamento “F.lli Cervi” in ricognizione, facendola prigioniera, primo atto di questa tragedia. Si tratta di una lastra di pietra il cui lato superiore ricalca il profilo di una montagna ed è sostenuta alla parete esterna di un’abitazione privata da tre perni di ferro. L’epigrafe, lo stemma del Comune di Vetto e i motivi decorativi sono tutti incisi a sbalzo ed in rilievo. L’epigrafe riporta la data fatale del 17 Novembre 1944 e quella di posa. Lo stemma del Comune di Vetto è scolpito sul culmine destro della lapide, sotto la cima della montagna; lungo la base è realizzato un ramoscello di quercia con foglie e ghiande. All’estrema destra della lapide sono incise delle iniziali, probabilmente quelle dell’autore.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Frazione Casalecchio di Vetto
Indirizzo:
Via Casalecchio n.5
CAP:
42020
Latitudine:
44.494522641392
Longitudine:
10.39541122265

Informazioni

Luogo di collocazione:
Parete esterna di edificio privato.
Data di collocazione:
25 Aprile 1995
Materiali (Generico):
Pietra, Altro
Materiali (Dettaglio):
Pietra per la lapide. Ferro per i perni di sostegno.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Vetto
Notizie e contestualizzazione storica:
La mattina del 17 Novembre 1944 un reparto misto nazifascista, composto da soldati del temibile Lehrstab fur Bandenbekampfung (scuola antiguerriglia della XIV Armata tedesca) del cap. Volkmar Seifert e da militi della 79a Legione della Guardia Nazionale Repubblicana di Reggio Emilia, probabilmente grazie all'opera di spie, sorprese un gruppo di resistenti acquartierati nella Corte dei Da Palude, un edificio patrizio seicentesco di Legoreccio, località del Comune di Vetto. I partigiani appartenevano al Distaccamento “Fratelli Cervi”, VI Battaglione, della 32a Brigata Garibaldi (successivamente divenuta 144a Brigata Garibaldi “A. Gramsci”). Dopo un aspro combattimento, per non compromettere gli abitanti del paese e dietro la parola che avrebbero avuta salva la vita, i partigiani si arresero. Invece 17 di questi, dietro pressioni dei fascisti, furono uccisi a sangue freddo, a gruppi, nei vari locali della Corte, per simulare una morte in combattimento e nascondere un barbaro crimine. Un altro partigiano era caduto in precedenza in un vano tentativo di fuga. Morirono così: Giovanni Attolini (“Colombo”); Olten Berretti (“Bill”); Argenio Bertucci (“Acido”); Mario Carlini (“Lupo”); Guido Croci (“Pila”); Armando Del Bue (“Pancio”); Eugenio Ferretti (“Carlo”); Bruno Fiorini (“Pino”); Lino Grossi (“Piero”); Giuseppe Iattici (“Baldo”); Sandro Torquato Mecchetti (“Fusco”); Carlo Montipò (“Clodo”); Albino Re (“Carlos”); Fioravanti Romagnani (“Nessuno”); Giuseppe Romei (“Fiero”); Fortunato Semplici (“Caino”); Giuseppe Sempreverdi (“Smith”) e Giulio Telani (“Gilera”). Il gruppo di comando del Distaccamento ebbe sorte simile ai compagni, ma in tempi e luoghi diversi, dopo essere stati condotti alla sede del reparto tedesco a Ciano d'Enza (Canossa): Giuseppe Bregni, vicecomandante e Andrea Pallai, caposquadra, furono fucilati il 17 Novembre 1944 a Ciano d'Enza; Giulio Conti, vicecommissario politico fu barbaramente massacrato (legato ad un cavallo fino al sopraggiungere della morte) presso Legoreccio, lo stesso giorno della cattura; Angelo Luciano Tondelli, caposquadra, fu fucilato a Ciano d'Enza il 19 Novembre 1944 (medaglia d'Oro al Valor Militare “alla Memoria”); Ido Beltrami, commissario politico, fu fucilato a Ciano d'Enza il 21 Novembre 1944; Arturo Gambuzzi, comandante del distaccamento, venne passato per le armi a Vercallo di Casina (Re) il 21 Dicembre 1944.

Contenuti

Iscrizioni:
17 – 11 – 1944
25 4 – 1995
Iniziò qui il sacrificio
dei partigiani morti a
Legoreccio per ridarci la libertà
Simboli:
Stemma del Comune di Vetto inciso a sbalzo in rilievo sul culmine destro della lapide. Il ramo di quercia richiama l’idea di forza, coraggio e dignità.

Altro

Osservazioni personali:
Coordinate Google Maps:
44.494436, 10.3954118

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