5457 - Lapide alle vittime omosessuali del razzismo nazifascista – Bologna

La lapide, posta a terra all’interno del Giardino Pubblico di Villa Cassarini, è di forma triangolare e di colore rosato, a ricordare il simbolo cucito sulle divise dei prigionieri omosessuali nei campi di concentramento e lo sterminio cui è dedicata.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Viale Antonio Aldini, 234
CAP:
40136
Latitudine:
44.5010402
Longitudine:
11.330081000000063

Informazioni

Luogo di collocazione:
La lapide si trova a terra, immediatamente a sinistra rispetto all'accesso ai giardini dai viali, accanto a Porta Saragozza.
Data di collocazione:
25/04/1990
Materiali (Generico):
Bronzo, Marmo, Pietra
Materiali (Dettaglio):
Marmo per la lapide, bronzo per la dedica con lettere in rilievo. Sampietrini in porfido costituiscono un grande triangolo e circondano la lapide stessa.
Stato di conservazione:
Sufficiente
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Bologna
Notizie e contestualizzazione storica:
Nel corso del regime nazista tedesco, numerosi omosessuali furono internati in campi di concentramento insieme a Ebrei, Rom, Sinti, Jenisch e testimoni di Geova. A distinguere gli omosessuali dagli altri prigionieri era, nel caso degli uomini, un triangolo rosa cucito sulla divisa all'altezza del petto (nel caso delle donne, un triangolo nero). Si è soliti riferirsi allo sterminio degli omosessuali nei campi di concentramento nazisti come "Omocausto". Si stima che gli omosessuali internati nei lager siano stati almeno 50.000. Questa lapide fu istallata a Bologna per iniziativa di Arcigay, attraverso l’allora presidente Franco Grillini, e in accordo con la Giunta comunale, nel 1990 guidata dal sindaco Renzo Imbeni. Bologna è stata la prima città in Italia a creare un simbolo pubblico per la memoria di una persecuzione – quella nazifascista nei confronti d gay, lesbiche e trans – cruenta e per tanti anni taciuta. Il progetto è dell’architetto Corrado Levi e fu realizzato dalla Coop Edilfornaciai. L’inaugurazione si tenne il 25 aprile 1990, in occasione del quarantacinquesimo anniversario della Liberazione, alla presenza del citato sindaco Renzo Imbeni e del console generale della Germania, Manfred Steinkuhler.

Contenuti

Iscrizioni:
ALLE VITTIME OMOSESSUALI
DEL RAZZISMO NAZIFASCISTA
25 APRILE 1990
45° ANNIVERSARIO
DELLA
LIBERAZIONE
Simboli:
Forma triangolare della lapide, sottolineata da una cornice anch’essa triangolare.

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Informazione non reperita

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