Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- Via Giacomo Matteotti
- CAP:
- 21046
- Latitudine:
- 45.7986875
- Longitudine:
- 8.8793125
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Parete esterna palazzo
- Data di collocazione:
- Informazione non reperita
- Materiali (Generico):
- Marmo
- Materiali (Dettaglio):
- Lapide in marmo con parole incise in rosso
- Stato di conservazione:
- Buono
- Ente preposto alla conservazione:
- Comune di Malnate
- Notizie e contestualizzazione storica:
- Il Bollettino della Vittoria è il documento ufficiale con cui il generale Diaz, comandante supremo dell'Esercito Italiano, annunciò la vittoria dell'Italia e la disfatta nemica nella prima guerra mondiale. Il suo autore materiale sarebbe stato, in realtà, il generale Domenico Siciliani, capo dell’Ufficio stampa del comando supremo.
Contenuti
- Iscrizioni:
- La guerra contro l'Austria-Ungheria che, sotto l'alta guida di S.M. il Re, duce supremo, l'Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi, è vinta.
La gigantesca battaglia ingaggiata il 24 dello scorso ottobre ed alla quale prendevano parte cinquantuno divisioni italiane, tre britanniche, due francesi, una czeco slovacca ed un reggimento americano, contro settantatré divisioni austroungariche, è finita.
La fulminea e arditissima avanzata del XXIX Corpo d'Armata su Trento, sbarrando le vie della ritirata alle armate nemiche del Trentino, travolte ad occidente dalle truppe della VII armata e ad oriente da quelle della I, VI e IV, ha determinato ieri lo sfacelo totale della fronte avversaria. Dal Brenta al Torre l'irresistibile slancio della XII, della VIII, della X armata e delle divisioni di cavalleria, ricaccia sempre più indietro il nemico fuggente.
Nella pianura, S.A.R. il Duca d'Aosta avanza rapidamente alla testa della sua invitta III armata, anelante di ritornare sulle posizioni da essa già vittoriosamente conquistate, che mai aveva perdute.
L'Esercito Austro-Ungarico è annientato: esso ha subito perdite gravissime nell'accanita resistenza dei primi giorni e nell'inseguimento ha perduto quantità ingentissime di materiale di ogni sorta e pressoché per intero i suoi magazzini e i depositi. Ha lasciato finora nelle nostre mani circa trecentomila prigionieri con interi stati maggiori e non meno di cinquemila cannoni.
I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono in disordine e senza speranza le valli che avevano discese con orgogliosa sicurezza.
Il capo di stato maggiore dell'esercito, il generale Diaz .
- Simboli:
- Non sono presenti simboli
Altro
- Osservazioni personali:
- NOTA STAFF PIETRE: Questa lapide è stata censita dagli studenti delle scuole Silvio Pellico Varese e Ipc Einaudi Varese nell'ambito del concorso Esploratori della Memoria.