Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- Piazza XX settembre
- CAP:
- 62012
- Latitudine:
- 43.306764383678
- Longitudine:
- 13.728502111051
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Colonna del Palazzo comunale di Civitanova Marche
- Data di collocazione:
- Informazione non reperita
- Materiali (Generico):
- Marmo
- Materiali (Dettaglio):
- Lapide in marmo, piccole colonne laterali in marmo, in alto decorazione in marmo. In basso, fuori dalla lapide, decorazione in bronzo con foglie.
- Stato di conservazione:
- Buono
- Ente preposto alla conservazione:
- Comune di Civitanova Marche
- Notizie e contestualizzazione storica:
- Il Bollettino della Vittoria è il documento ufficiale con cui il generale Diaz, comandante supremo dell'Esercito Italiano, annunciò la vittoria dell'Italia e la disfatta nemica nella prima guerra mondiale. Il suo autore materiale fu in realtà il generale Domenico Siciliani, capo dell’Ufficio stampa del comando supremo. Il testo, fuso nel bronzo delle artiglierie catturate al nemico, è esposto in tutte le caserme e i municipi d'Italia.
Contenuti
- Iscrizioni:
- Sulla parte laterale sinistra:
- in alto: XXIV
- in basso MCMXV
Sulla parte laterale destra:
-in alto: IV NOVEMBRE
-in basso: MCMXVIII
Al centro: BOLLETTINO DELLA VITTORIA ESERCITO ITALIANO COMANDO SUPREMO
La guerra contro l'Austria-Ungheria che, sotto l'alta guida di S.M. il Re, duce supremo, l'Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi, è vinta.
La gigantesca battaglia ingaggiata il 24 dello scorso ottobre ed alla quale prendevano parte cinquantuno divisioni italiane, tre britanniche, due francesi, una czeco slovacca ed un reggimento americano, contro settantatré divisioni austroungariche, è finita.
La fulminea e arditissima avanzata del XXIX Corpo d'Armata su Trento, sbarrando le vie della ritirata alle armate nemiche del Trentino, travolte ad occidente dalle truppe della VII armata e ad oriente da quelle della I, VI e IV, ha determinato ieri lo sfacelo totale della fronte avversaria. Dal Brenta al Torre l'irresistibile slancio della XII, della VIII, della X armata e delle divisioni di cavalleria, ricaccia sempre più indietro il nemico fuggente.
Nella pianura, S.A.R. il Duca d'Aosta avanza rapidamente alla testa della sua invitta III armata, anelante di ritornare sulle posizioni da essa già vittoriosamente conquistate, che mai aveva perdute.
L'Esercito Austro-Ungarico è annientato: esso ha subito perdite gravissime nell'accanita resistenza dei primi giorni e nell'inseguimento ha perduto quantità ingentissime di materiale di ogni sorta e pressoché per intero i suoi magazzini e i depositi. Ha lasciato finora nelle nostre mani circa trecentomila prigionieri con interi stati maggiori e non meno di cinquemila cannoni.
I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono in disordine e senza speranza le valli che avevano discese con orgogliosa sicurezza. Diaz
- Simboli:
- Elmetto di soldato in marmo;
Piccole colonne laterali in marmo;
Tutta la parte superiore è decorata con foglie di quercia e alloro in bassorilievo realizzate nel marmo;
Sulla parte inferiore, fuori dalla lapide, decorazione con foglie in bronzo.
Altro
- Osservazioni personali:
- Sopra la lapide è posto uno stemma del Comune.
NOTA STAFF-PIETRE: Questa lapide è stata censita dagli studenti dell'I.C. Paladini e dell'Agrario Macerata nell'ambito della prima edizione marchigiana del concorso Esploratori della Memoria.