Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- Via Roma, 15
- CAP:
- 62019
- Latitudine:
- 43.401459460791
- Longitudine:
- 13.552463593356
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Ingresso I. C. Badaloni, plesso di San Vito
- Data di collocazione:
- 28/10/1932
- Materiali (Generico):
- Marmo
- Materiali (Dettaglio):
- Lapide in marmo (2,26 x 1,48 metri)
Cornice in stucco (15 cm)
- Stato di conservazione:
- Ottimo
- Ente preposto alla conservazione:
- Comune di Recanati
- Notizie e contestualizzazione storica:
- Il Ministro dell’Educazione Nazionale con la circolare n. 15 del 2 marzo 1932 – X, avendo constatato come molti Istituti di Istruzione e di Educazione del Regno fossero tuttora sprovvisti di una decorazione murale permanente che riproducesse il Comunicato della Vittoria , esortava i Capi degli istituti a provvedere immediatamente in tal senso, mediante l’acquisto di targhe in bronzo, parzialmente proveniente dalle armi nemiche. Tramite l’ “Associazione Nazionale Volontari di Guerra – Comitato d’Azione Dalmatica” che ne rivendicava l’esclusiva, le scuole potevano ordinare le targhe, racchiuse in una cornice di legno, scegliendo fra tre formati: quello piccolo, medio o monumentale (cm. 140X 113).
Non tutti i Comuni però adottano questa soluzione, anche perché, sempre in quegli anni, il Prefetto di Macerata scriveva ai podestà locali, chiarendo che “era sufficiente per le scuole, ed anzi raccomandabile, qualsiasi altra figurazione del soggetto (…..) meno dispendiosa”. E’ forse per questo che il Comune di Recanati realizza in proprio le due targhe,sfrondandole di molte decorazioni laterali (previste nel modello ministeriale) ed utilizzando il marmo anziché il bronzo. E’ probabile che esse, come altre lapidi e decorazioni legate alla Prima Guerra Mondiale, siano state realizzate dalla locale Scuola di Disegno “Antonio Calcagni” che poteva contare su esperti artigiani e maestranze locali.
Poste nell’ingresso principale della scuola di San Vito (quello che oggi non si usa più), le due targhe con i Bollettini della Vittoria ( del Generale Diaz e dell’Ammiraglio Thaon di Revel) vengono inaugurate il 28 ottobre del 1932 ad opera del Regio Ginnasio “Leopardi” che allora si trovava all’ultimo piano dell’edificio. L’unica fonte di questa evento è la “Cronaca dell’anno scolastico 1932” redatta dai docenti e dal Preside del Regio Ginnasio, Prof. Celeste Capodaglio.
Sempre a Recanati, presso il Museo Gigli, sono esposte due piccole targhe in bronzo con i Bollettini della Vittoria, offerte in dono al tenore Beniamino Gigli dai Fanti d’Italia.
Contenuti
- Iscrizioni:
- 4 NOVEMBRE 1918
ORE 13
BOLLETTINO DELLA VITTORIA
LA GUERRA CONTRO L’AUSTRIA- UNGHERIA, CHE SOTTO L’ALTA GUIDA DI S. M. IL RÉ DUCE SUPREMO L’ESERCITO ITALIANO INFERIORE PER NUMERO E PER MEZZI, INIZIÒ IL 24 MAGGIO 1915 E CON FEDE INCROLLABILE E TENACE VALORE CONDUSSE ININTERROTTA ED ASPRISSIMA PER 41 MESI È VINTA.
LA GIGANTESCA BATTAGLIA INGAGGIATA IL 24 DELLO SCORSO OTTOBRE ED ALLA QUALE PRENDEVANO PARTE 51 DIVISIONI ITALIANE, 3 BRITANNICHE, 2 FRANCESI, UNA CZECO- SLOVACCA ED UN REGGIMENTO AMERICANO CONTRO 73 DIVISIONI AUSTRO-UNGARICHE, È FINITA.
LA FULMINEA ARDITISSIMA AVANZATA DEL 29° CORPO D’ARMATA SU TRENTO SBARRANDO LE VIE DELLA RITIRATA ALLE ARMATE NEMICHE DEL TRENTINO TRAVOLTE AD OCCIDENTE DALLE TRUPPE DELLA SETTIMA ARMATA ED AD ORIENTE DA QUELLE DELLA PRIMA, SESTA E QUARTA HA DETERMINATO IERI LO SFACELO TOTALE DEL FRONTE AVVERSARIO. DAL BRENTA AL TORRE L’IRRESISTIBILE SLANCIO DELLA DODICESIMA, DELL’OTTAVA, DELLA DECIMA ARMATA E DELLE DIVISIONI DI CAVALLERIA RICACCIA SEMPRE PIÙ INDIETRO IL NEMICO FUGGENTE.
NELLA PIANURA S.A.R. IL DUCA D’AOSTA AVANZA RAPIDAMENTE ALLA TESTA DELLA SUA INVITTA TERZA ARMATA ANELANTE DI RITORNARE SULLE POSIZIONI CHE ESSA AVEVA GIÀ VITTORIOSAMENTE CONQUISTATE CHE NON AVEVA MAI PERDUTE. L’ESERCITO AUSTRO-UNGARICO E ANNIENTATO: ESSO HA SUBITO PERDITE GRAVISSIME NELL’ ACCANITA RESISTENZA DEI PRIMI GIORNI E NELL’ INSEGUIMENTO; HA PERDUTO QUANTITÀ INGENTISSIME DI MATERIALE DI OGNI SORTA E PRESSOCHÉ PER INTERO I SUOI MAGAZZINI E I DEPOSITI; HA LASCIATO FINORA NELLE NOSTRE MANI CIRCA 300000 PRIGIONIERI CON INTERI STATI MAGGIORI E NON MENO DI 5000 CANNONI.
I RESTI DI QUELLO CHE FU UNO DEI PIÙ POTENTI ESERCITI DEL MONDO RISALGONO IN DISORDINE E SENZA SPERANZA LE VALLI CHE AVEVANO DISCESO CON ORGOGLIOSA SICUREZZA.
GENERALE DIAZ
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