232595 - Lapide con il proclama della vittoria della Prima Guerra Mondiale – Marsala (TP)

Lapide riportante il bollettino della vittoria della Prima Guerra Mondiale firmato dal Generale Armando Diaz il 4 novembre 1918. In marmo, di forma rettangolare, fissata con quattro borchie bronzee a motivo floreale, è collocata sotto l’arco di Porta Nuova.

Lastra

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Via XI Maggio, 6
CAP:
91025
Latitudine:
37.801295153672
Longitudine:
12.431776768717

Informazioni

Luogo di collocazione:
Sotto l’arco di Porta Nuova, una delle quattro porte antiche che delimitavano il centro cittadino.
Data di collocazione:
Informazione non reperita
Materiali (Generico):
Bronzo, Marmo
Materiali (Dettaglio):
Lastra in marmo, borchie in bronzo.
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
Informazione non reperita
Notizie e contestualizzazione storica:
Il 3 novembre 1918 l’Austria firmò l’Armistizio che sarebbe entrato in vigore il giorno successivo, gli italiani entrarono a Trento e la Regia Marina sbarcò a Trieste, mentre sul fronte francese gli Alleati accolsero la richiesta formale di Armistizio avanzata dal governo tedesco. Alle ore 15 del 4 novembre sul fronte italiano le armi cessarono di sparare; quello stesso giorno il comandante in capo dell’Esercito d’Italia, generale Armando Diaz, dava notizia all’intero paese della conclusione della prima guerra mondiale, firmando l’ultimo bollettino di guerra che sarebbe passato alla storia come il Bollettino della Vittoria.
Il Bollettino della Vittoria è quindi il documento ufficiale con cui il generale Diaz annunciò, il 4 novembre 1918, la disfatta nemica e la vittoria dell’Italia nella Prima Guerra Mondiale. Il suo autore materiale, in realtà, fu il generale Domenico Siciliani, capo dell'Ufficio stampa del Comando Supremo.
Per il primo anniversario della fine vittoriosa della Grande Guerra furono organizzate commemorazioni in tutta Italia. Le celebrazioni prevedevano l’inaugurazione in quasi tutti i Municipi e in tutte le Caserme di targhe e lapidi recanti il Bollettino della Vittoria, il cui testo era stato realizzato con lettere in bronzo ricavato dalle artiglierie catturate al nemico. Successivamente targhe e lapidi con il Bollettino di Diaz vennero affisse anche nelle scuole.

Armando Vittorio Diaz (Mercato San Severino - Sa, 5 dicembre 1861 - Roma, 29 febbraio 1928) è stato un generale italiano, capo di Stato Maggiore del Regio Esercito durante la Prima Guerra Mondiale, ministro della guerra e maresciallo d’Italia. Fu nominato Duca della Vittoria alla fine della guerra.

Contenuti

Iscrizioni:
COMANDO SUPREMO DELL’ESERCITO
4 NOVEMBRE 1918

LA GUERRA CONTRO L’AUSTRIA-UNGHERIA, CHE SOTTO L’ALTA GUIDA DI
S. M. IL RE DUCE SUPREMO L’ESERCITO ITALIANO INFERIORE PER NUMERO
E PER MEZZI INIZIÒ IL 24 MAGGIO 1915 E CON FEDE INCROLLABILE E TENA_
CE VALORE CONDUSSE ININTERROTTA ED ASPRISSIMA PER 41 MESI È VINTA.
LA GIGANTESCA BATTAGLIA INGAGGIATA IL 24 DELLO SCORSO OTTOBRE
ED ALLA QUALE PRENDEVANO PARTE 51 DIVISIONI ITALIANE 3 BRITANNICHE
2 FRANCESI, UNA CZECO-SLOVACCA ED 1 REGGIMENTO AMERICANO CONTRO 73
DIVISIONI AUSTRO-UNGARICHE È FINITA.
LA FULMINEA ARDITISSIMA AVANZATA DEL 29° CORPO D’ ARMATA SU
TRENTO SBARRANDO LE VIE DELLA RITIRATA ALLE ARMATE NEMICHE
DEL TRENTINO TRAVOLTE A OCCIDENTE DALLE TRUPPE DELLA VII ARMATA E
AD ORIENTE DA QUELLE DELLA I-VI E IV HA DETERMINATO IERI LO
SFACELO TOTALE DEL FRONTE AVVERSARIO.
DAL BRENTA AL TORRE L’IRRESISTIBILE SLANCIO DELLA XII DELL’VIII
DELLA X ARMATA E DELLE DIVISIONI DI CAVALLERIA RICACCIA SEMPRE
PIÙ INDIETRO IL NEMICO FUGGENTE.
NELLA PIANURA S.A.R. IL DUCA D’AOSTA AVANZA RAPIDAMENTE ALLA
TESTA DELLA SUA INVITTA III ARMATA ANELANTE DI RITORNARE SULLE
POSIZIONI DA ESSA GIÀ GLORIOSAMENTE CONQUISTATE E CHE MAI AVEVA
PERDUTE.
L’ESERCITO AUSTRO-UNGARICO È ANNIENTATO ESSO HA SUBITO PERDITE
GRAVISSIME NELL’ACCANITA RESISTENZA DEI PRIMI GIORNI DI LOTTA E
NELLO INSEGUIMENTO HA PERDUTO QUANTITÀ INGENTISSIME DI MATERIALE
DI OGNI SORTA E PRESSOCHÉ PER INTERO I SUOI MAGAZZINI ED I DEPOSITI
HA LASCIATO FINORA NELLE NOSTRE MANI CIRCA TRECENTOMILA PRI_
GIONIERI CON INTERI STATI MAGGIORI E NON MENO DI CINQUEMILA CANNONI.
I RESTI DI QUELLO CHE FU UNO DEI PIÙ POTENTI ESERCITI DEL MONDO
RISALGONO IN DISORDINE E SENZA SPERANZA LE VALLI CHE AVEVANO
DISCESO CON ORGOGLIOSA SICUREZZA.
DIAZ
Simboli:
Informazione non reperita

Altro

Osservazioni personali:
La lastra è affissa sotto l’arco di Porta Nuova, una delle quattro porte che permettevano l’accesso alla città murata di Marsala (le altre sono porta Garibaldi, Mazara e Porticella); di fronte ad essa, sempre sotto l’arco, vi è un’altra lastra che riporta il messaggio inviato dal re d'Italia Vittorio Emanuele III al momento dell'entrata nella Prima Guerra Mondiale.

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